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Super Terre calde “sfidano” stella: atmosfera strappata via

Questi esopianeti orbitano troppo vicini alla loro stella e come Icaro, il personaggio della mitologia greca, rimangono bruciati. La loro atmosfera viene spazzata via, lasciando solo un nucleo roccioso

Crediti immagine: Peter Devine

CRONACA – Passare così vicino alla propria stella da ritrovarsi senza atmosferarimanendo semplici nuclei rocciosi che orbitano intorno alla loro stella madre. Questi sono gli esopianeti della classe super Terre calde che ricordano Icaro, il personaggio della mitologia greca. Gli esopianeti rocciosi sono dotati di una propria atmosfera, ma proprio come Icaro si avvicinano troppo al loro Sole, un passaggio così ravvicinato da venire bombardati da radiazioni ad altissima energia che strappano via l’involucro d’aria che ne compone l’atmosfera.

I ricercatori del team internazionale, guidati da Mia Lundkvist del Zentrum für Astronomie der Universität Heidelberg, hanno elaborato i dati del telescopio spaziale Kepler della NASA e hanno pubblicato i risultati sulla rivista Nature Communications usando tecniche di asterosismologia, una branca dell’astronomia che studia la risonanza naturale delle stelle per determinarne la struttura interna e le caratteristiche. Proprio grazie a questa tecnica, gli astronomi sono stati in grado di scoprire quante più informazioni possibile sia sulle stelle osservate che sui loro pianeti.

Osservare questo tipo di sistemi stellari e gli effetti che la stella provoca sui suoi pianeti può dirci molto sul nostro sistema solare e sull’evoluzione che potrebbe avere nel corso dei prossimi millenni. Guy Davies, uno degli autori della ricerca e astronomo della University of Birmingham, ha spiegato:

“Per questa classe di pianeti è come ritrovarsi davanti ad un gigantesco asciugacapelli settato al massimo della potenza. Ci sono state moltissime speculazioni teoriche circa questa classe di pianeti e su come abbiano perso la loro atmosfera, ma ora abbiamo una osservazione diretta che ci conferma che a strapparla via è stata la loro stella, cancellando così ogni dubbio sul fenomeno.

I nostri risultati mostrano inoltre che i pianeti di una cerca taglia che si avvicinano così alla loro stella erano decisamente più grandi all’nizio del loco ciclo vitale e dovevano avere un aspetto decisamente diverso”.

Ora che il fenomeno è stato osservato ed è noto, gli scienziati sperano di poter osservare molti altri esopianeti “Icaro” e per farlo avranno a disposizione in nuovo strumento come TESS, Transiting Exoplanet Survey Satellite, il satellite della prossima missione NASA che sarà lanciato ad agosto 2017, aprendo un nuovo capitolo per l’esplorazione dei sistemi stellari.

@oscillazioni

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Veronica Nicosia
Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. Laureata in Fisica e Astrofisica all'Università La Sapienza, vincitrice del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti 2012 con una inchiesta sull'Hiv e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019 nella sezione Under 35. Content manager SEO di Cultur-e, scrive di scienza, tecnologia, salute, ambiente ed energia. Tra le sue collaborazioni giornalistiche Blitz Quotidiano, Oggiscienza, 'O Magazine e Il Giornale.