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Self Driving World War: la guerra mondiale delle auto senza pilota

Sembra essere iniziata una vera e propria guerra per arrivare al primo veicolo a guida autonoma, senza esclusione di colpi e all'ultimo algoritmo.

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Fiat Chrysler e Google hanno stretto un accordo per le auto che si guidano da sole. Crediti immagine: smoothgroover22, Flickr

ATTUALITÀ – Vetture a guida autonoma: ne avevamo già parlato, evidenziando come il (futuro) mercato dei veicoli senza pilota sia già oggetto del desiderio di diversi grandi gruppi industriali. Come si stanno muovendo, più in dettaglio, le diverse case produttrici in questo campo? Un primo esempio, balzato di recentissimo agli onori della cronaca, è l’accordo tra il gruppo italo-americano Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Google, che prevede uno sviluppo congiunto tra i gruppi di ricerca e ingegneria dei due colossi per arrivare in tempi piuttosto rapidi (si parla di fine 2016 – inizio 2017) alla realizzazione di un primo prototipo basato su uno specifico modello di automobile, la Chrysler Pacifica, presentata al Salone di Detroit a gennaio e da poco in produzione.

Questo modello di cooperazione segna una svolta epocale, visto che esporta al settore automobilistico un paradigma finora utilizzato soprattutto nel mondo dell’elettronica di consumo: uno dei gruppi mette a disposizione l’hardware (ossia il dispositivo, la macchina fisica) e l’altro il software, ovvero il programma che conferisce alla nuda materia la versatilità e la capacità di eseguire compiti complessi. Esattamente quello che capita oggi con i telefoni cellulari: Samsung da una parte, Google dall’altra. E il prodotto di successo globale è bello che sfornato. Sembrerebbe semplice: in realtà lo sforzo necessario per congiungere le azioni e colmare le lacune di competenze da entrambe le parti è molto complesso. Tuttavia FCA ha puntato da subito in modo importante su questa possibilità, superando agguerriti rivali come GM e Ford.

E Apple? Il colosso di Cupertino se ne sta forse con le mani in mano? Tutt’altro: a quanto risulta dalle notizie trapelate, il progetto della iCar è già in piedi e in pieno svolgimento. Tuttavia al momento non è ben chiaro se Apple cercherà una collaborazione con altre industrie o, perseguendo una sua consueta strategia, opterà per una soluzione interamente fatta in casa, puntando a un prodotto di costo più elevato ma con standard tecnologici superiori (insomma, insistendo sul modello iPhone). Nel caso di accordo, secondo le indiscrezioni, BMW potrebbe essere il partner ideale. Intanto, per non restare indietro, Apple si sta accaparrando specialisti di Samsung e sta riassegnando un gran numero di propri dipendenti al misterioso progetto Titan, il cui scopo è, appunto, costruire la prima “mela-mobile”.

Tra i due litiganti, tuttavia, c’è un terzo, temibile incomodo: di tratta di Tesla, l’azienda del visionario Elon Musk che – quando non si preoccupa di capire come i robot tenteranno di distruggerci o di come farci trasferire tutti su Marte con le sue navicelle di nuova generazione – immette già oggi sul mercato vetture con rudimentali capacità di guida senza pilota: le Tesla Model S e Model X. E non basta: Musk promette di farci accomodare, entro l’inizio del 2018, in un’auto elettrica, che si guida da sola, e che costa sensibilmente meno di qualunque modello progettato nel frattempo dalla agguerrita concorrenza: la Tesla 3.

Infine, Volvo sta già diffondendo sul suo sito ufficiale le immagini e le caratteristiche della sua auto senza conducente, cento esemplari della quale, promette la multinazionale svedese, circoleranno su strada entro il 2017, nell’ambito del “primo progetto su scala mondiale” di veicolo autonomo. Che sarà anche, giurano in Volvo, più sicuro, più confortevole e più pulito. Insomma, siamo di fronte ad una vera e propria guerra, a cui stanno ormai partecipando tutti i piu grandi colossi, del settore auto e non. Attendiamo al varco, a questo punto, il buon Mark Zuckerberg, che starà sicuramente già architettando modi innovativi di trasferire il paradigma Facebook al mondo dell’automobile. Sperando che stavolta il suo approccio social serva a ridurre attriti e conflitti, evitando di accendere o esasperare gli animi. Perchè, si sa, alla guida è sempre meglio restare calmi, attenti e concentrati.

Leggi anche: Convertire l’automobile a combustione in auto elettrica: il decreto c’è

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia

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Gianpiero Negri
Laureato in Ingegneria Elettronica, un master CNR in meccatronica e robotica e uno in sicurezza funzionale di macchine industriali. Si occupa di ricerca, sviluppo e innovazione di funzioni meccatroniche di sicurezza presso una grande multinazionale del settore automotive. Membro di comitati scientifici (SPS Italia) e di commissioni tecniche ISO, è esperto scientifico del MIUR e della European Commission e revisore di riviste scientifiche internazionali (IEEE Computer society). Sta seguendo attualmente un corso dottorato in matematica e fisica applicata. Appassionato di scienza, tecnologia, in particolare meccatronica, robotica, intelligenza artificiale e matematica applicata, letteratura, cinema e divulgazione scientifica, scrive per Oggiscienza dal 2015.