SCOPERTE

Cosa mangia un buco nero? È ghiotto di temporali galattici

Un buco nero che mangia un temporale galattico. Il telescopio Alma, in Cile, ha osservato per la prima volta lo straordinario fenomeno

Qual è la dieta preferita da un buco nero? A quanto pare si tratta delle tempeste galattiche, una pioggia di nubi giganti di gas molecolare e molto freddo. Crediti immagine: Credit: NRAO/AUI/NSF; D. Berry / SkyWorks; ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)

SCOPERTE – Un buco nero che mangia un temporale galattico. Questo il fenomeno osservato per la prima volta dai ricercatori guidati da Grant Tremblay, dell’università di Yale, grazie all’occhio del telescopio Alma, Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, in Cile. Lo spettacolare fenomeno intergalattico è stato osservato in una galassia che si trova ad un miliardo di anni luce dal pianeta Terra e i risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature.

Fino ad oggi si riteneva che i buchi neri supermassicci si nutrissero in modo lento e continuo di gas caldo ionizzato che arriva dall’alone delle galassie, ma quanto osservato da Tremblay e dal suo team di scienziati riscrive completamente ciò che pensavamo di sapere sulla dieta di questi oggetti e sul loro modello di crescita.

Tremblay ha sottolineato che negli anni sempre più teorie hanno iniziato a ipotizzare un fenomeno di questo tipo, ma solo grazie ad Alma si è avuto per la prima volta una prova diretta della sua esistenza:

“Negli ultimi anni sempre più spesso si è ipotizzata l’esistenza di questi freddi e caotici temporali galattici, ma questa costituisce la prima e non ambigua prova dell’esistenza di una pioggia caotica e fredda che è in grado di nutrire un buco nero. È entusiasmante pensare che abbiamo osservato questo temporale galattico nutrire un buco nero la cui massa è pari a circa 300 milioni di volte quella del Sole”.

Il telescopio Alma dell’European southern observatory, Eso, ha infatti ripreso un buco nero supermassivo che si nutre di una tempesta galattica, cioè una pioggia di nubi giganti di gas molecolare e molto freddo che erano ritenuti, a torto, indigesti per questi oggetti celesti. Il fenomeno è stato osservato nell’ammasso di galassie Abell 2597, un cluster formato da circa 50 galassie e molto luminoso.

Le galassie che compongono l’ammasso sono circondate da un’atmosfera di gas molto caldo che è in grado di raffreddarsi rapidamente, condensando in nubi e precipitando, dando così vita ad un vero e proprio temporale galattico. Un analogo astronomico, e a larga scala, del ciclo della pioggia sulla Terra e di cui, inaspettatamente, i buchi neri sono ghiotti, dove al posto dell’acqua, precipitano materia e gas.

Al centro della galassia i ricercatori hanno scoperto tre nuvole massive di gas freddo che vengono risucchiate dal buco nero supermassivo, che si trova proprio nel cuore della galassia, con una velocità di 300 chilometri per secondo. Ognuna delle nubi conteneva una quantità di materia decisamente alta, pari a milioni di volte il Sole e tutto ciò che si trova ad un raggio di 10 anni luce dall’astro.

Anche se Alma è stato in grado di rivelare solo tre di queste nuvole, gli astronomi ritengono che potrebbero esserci migliaia di oggetti simili nell’universo. Ora che il fenomeno è stato scoperto, per Alma arriva un nuovo obiettivo  più specifico e ambizioso: andare a caccia di nuovi temporali galattici in altri ammassi di galassie per poter studiare la dieta dei buchi neri e scoprire come si nutrono del loro “cibo” preferito.

@oscillazioni

Leggi anche: Materia oscura e buchi neri primordiali: sono la stessa cosa?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.

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Veronica Nicosia
Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. Laureata in Fisica e Astrofisica all'Università La Sapienza, vincitrice del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti 2012 con una inchiesta sull'Hiv e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019 nella sezione Under 35. Content manager SEO di Cultur-e, scrive di scienza, tecnologia, salute, ambiente ed energia. Tra le sue collaborazioni giornalistiche Blitz Quotidiano, Oggiscienza, 'O Magazine e Il Giornale.
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