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E-cig: non sempre equivale a smettere di fumare

Bandire le sigarette tradizionali è il punto di partenza per smettere. Ma passare alle sigarette elettroniche non sempre porta a smettere di fumare.

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Chi decide di fumare soltanto sigarette elettroniche generalmente non torna al tabacco, mentre il rischio di ricaduta è più alto per i fumatori “misti”. Crediti immagine: Public Domain

SALUTE – Possiamo dire una volta per tutte se la sigaretta elettronica è davvero uno strumento utile per smettere di fumare? O ancora se può farci ammalare a lungo andare, come una sigaretta tradizionale? Le risposte arriveranno, ma nel 2019.

Per rispondere a queste domande servono studi lunghi, che seguano un numero consistente di persone per diversi anni. Per adesso dobbiamo accontentarci dei risultati preliminari, ottenuti dopo 24 mesi e già pubblicati sulla rivista Tobacco Control. Lo studio, che ha coinvolto tra gli altri le università di Chieti, Torino, Catania, Napoli, Milano, Sapienza e Cattolica di Roma oltre all’Istituto Superiore di Sanità,  ha dimostrato che le sigarette elettroniche sono sicure, ma non sono del tutto efficaci nello smettere completamente di fumare. La percentuale di chi riesce a smettere completamente di fumare è sovrapponibile tra chi fuma solo tabacco (17%), solo e-cig (18%) o entrambi (14%). Il dato positivo tra i fumatori di e-cig riguarda il fatto che chi fuma solo sigarette elettroniche di solito non torna al tabacco. Purtroppo però non abbandona il suo vizio di fumare.

Seguire le persone per così lungo tempo ha permesso anche di dimostrare che introdurre la sigaretta elettronica tra i fumatori esclusivi di tabacco serve a ridurre del 50% il numero di sigarette fumate durante il giorno nel 52% dei casi. La maggior parte delle persone che ha ridotto il fumo di sigaretta riporta un miglioramento del proprio stato di salute. A smontare il dato positivo ci pensa però il risultato sui fumatori misti, che di solito si stancano delle sigarette elettroniche per tornare completamente al tabacco (57,4%). E ciò indica che chi fuma entrambi i prodotti  si trova in una fase di transizione, che può facilmente cambiare nell’arco di due anni.
Certo però vale la pena fare il tentativo, se è vero che tra coloro che si rifiutano di sperimentare la sigaretta elettronica accade solo nel 13.7% dei casi che si arrivi a una riduzione del 50% delle sigarette fumate nell’arco della giornata.

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Ventiquattro mesi e l’alto numero di persone coinvolte (932) hanno permesso anche di saggiare la resistenza dell’ex-fumatore. In quanti ricadono nel vizio del fumo a 24 mesi di distanza dal primo tentativo di smettere? Anche in questo caso i valori sono del tutto sovrapponibili tra chi fuma sigarette elettroniche o quelle tradizionali.

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Infine c’è la questione delle malattie collegate al fumo. I fumatori di e-cig osservati durante lo studio non hanno avuto meno problemi di salute rispetto ai fumatori di tabacco. Entrambi i gruppi di fumatori sono stati esposti in egual misura a problemi polmonari, infarti, insufficienza cardiaca, ischemie o cancro. Certo bisogna aspettare i risultati a cinque anni di distanza per avere un dato più robusto e significativo.

Malgrado ciò anche i risultati preliminari sono importanti. “In tutto il mondo, vi sono scarsissime informazioni sulla sicurezza a 24 mesi delle e-cig, e il dibattito scientifico è molto acceso”, ha commentato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Nello specifico, da questo studio abbiamo a disposizione dati sulla sicurezza di 229 persone che utilizzano e-cig da almeno 24 mesi, mentre ad oggi il campione totale era inferiore a 100 soggetti”

Per avere ulteriori conferme è dunque indispensabile che la ricerca prosegua nei prossimi anni, per monitorare le eventuali recidive, i problemi di salute o la capacità di smettere completamente di fumare su un periodo più lungo. E per questo siamo reclutati tutti, fumatori e non, dato che la ricerca si regge sul denaro donato da privati cittadini sulla piattaforma Kickstarter, in modo da renderla indipendente sia dai produttori di tabacco che di e-cig.

@AnnoviGiulia

Leggi anche: Immagini d’impatto sui prodotti del tabacco. Serviranno?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.

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Giulia Annovi
Mi occupo di scienza e innovazione, con un occhio speciale ai dati, al mondo della ricerca e all'uso dei social media in ambito accademico e sanitario. Sono interessata alla salute, all'ambiente e, nel mondo microscopico, alle proteine.