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La materia oscura ha causato l’estinzione dei dinosauri?

E se l’estinzione dei dinosauri fosse colpa della materia oscura? Sarebbe proprio questa forma di materia, secondo due fisici teorici dell’università di Harvard, ad aver deviato verso la Terra l’asteroide del terribile impatto

Secondo Lisa Randall e Matthew Reece, l’estinzione dei dinosauri potrebbe essere stata causata da un disco denso di materia oscura che si trovava sul piano di rotazione della Via Lattea. Crediti immagine: ESA/Hubble & NASA

SCOPERTE – Circa 65 milioni di anni fa un gigantesco asteroide cadeva sul pianeta Terra, causando l’estinzione dei dinosauri. E se il responsabile dell’estinzione non fosse l’asteroide, ma la materia oscura? Questa l’ipotesi avanzata nel 2014 da due fisici teorici dell’università di Harvard, Lisa Randall e Matthew Reece, che in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Physical Review Letters spiegavano come un disco denso di materia oscura, che si trova sul piano di rotazione della Via Lattea, sarebbe stato in grado di deviare l’asteroide sul nostro pianeta.

Solo un’ipotesi che forse nei prossimi mesi potrebbe però trovare conferma. La prima mappa completa della Via Lattea ottenuta dai dati raccolti dal satellite Gaia potrebbe svelare la presenza del disco di materia oscura che si trova nel piano rotazione della nostra galassia e così stabilire se la teoria di Randall e Reece ha un fondamento oppure no.

Materia oscura e dinosauri: la teoria di Harvard

La materia oscura costituisce il 27% della materia che si trova nell’universo, ma finora non esiste una misurazione diretta della sua esistenza. Individuarla infatti non è un compito facile per gli scienziati, dato che questa materia non interagisce per radiazione elettromagnetica, ma solo attraverso effetti gravitazionali. Proprio su questo punto i ricercatori Randall e Reece hanno concentrato la loro attenzione due anni fa.

Se infatti attraversare lo strato di materia oscura non comporta nessun pericolo diretto per un pianeta grande quanto la Terra, oggetti più piccoli che vagano nel Sistema Solare come asteroidi e comete, che orbitano nella nube di Oort, potrebbero invece risentire degli effetti gravitazionali che esercita.

Per i due ricercatori di Harvard dunque la presenza del disco di materia oscura avrebbe deviato l’orbita di uno degli asteroidi nella nube di Oort, mettendolo proprio in rotta di collisione con la Terra. Una collisione che sarebbe avvenuta 65 milioni di anni fa e che avrebbe causato così l’estinzione dei dinosauri.

Una conferma dal satellite Gaia?

Nonostante la teoria sia stata lanciata nel 2014, riscuotendo non poca curiosità, al momento non esistono conferme. A riaprire il dibattito però sono i dati in arrivo dalla missione Gaia, Global Astrometric Interferometer for Astrophysics, dell’Agenzia Spaziale Europea. Gaia sta infatti realizzando una mappa della Via Lattea e potrebbe stabilire dove si trova la materia oscura, anche se attraverso misurazioni indirette, e dunque fornire una conferma alla teoria della Randall o escluderla del tutto.

Il satellite Gaia è una missione tutta europea in cui l’Italia svolge un ruolo fondamentale con il contributo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e con il Data Processing and Analysis Consortium (DPAC). Quella fornita in questi giorni rappresenta solo la prima e parziale mappa realizzata dal satellite, ma tra il 2018 e 2019 sarà possibile avere una mappatura completa e allora potremmo forse rispondere alla domanda: è stata la materia oscura a causare l’estinzione dei dinosauri?

@oscillazioni

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Veronica Nicosia
Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. Laureata in Fisica e Astrofisica all'Università La Sapienza, vincitrice del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti 2012 con una inchiesta sull'Hiv e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019 nella sezione Under 35. Content manager SEO di Cultur-e, scrive di scienza, tecnologia, salute, ambiente ed energia. Tra le sue collaborazioni giornalistiche Blitz Quotidiano, Oggiscienza, 'O Magazine e Il Giornale.