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Un’alga spaziale per combattere la malnutrizione in Congo

Dieci grammi al giorno di spirulina, utilizzati come integratore del normale pasto, sono sufficienti per garantire il fabbisogno quotidiano di proteine e per fornire un buon apporto di ferro e vitamina A.

APPROFONDIMENTO – Samantha Cristoforetti la assaggiò per prima durante la sua permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ed è una delle assolute protagoniste del progetto europeo MELiSSA (Micro-Ecological Life Support System Alternative), che ha come obiettivo la produzione di acqua, cibo e ossigeno per le missioni spaziali umane.

Parliamo dell’Arthrospira bacteria, meglio nota come alga spirulina. Dopo le sperimentazioni sulla ISS, la nutriente alga è pronta a fare il suo rientro sulla Terra per combattere i problemi di malnutrizione.

Nella città di Bikoro, nella Repubblica Democratica del Congo, l’SCK·CEN research centre – uno dei partner del progetto MELiSSA, ha avviato una produzione pilota di alga spirulina.

Nei territori della nazione centro africana l’alimentazione è estremamente povera e si basa in gran parte sul consumo di manioca. La sperimentazione in corso prevede di produrre l’alga in grandi vasche d’acqua con bicarbonato di potassio e, grazie alla collaborazione con alcuni imprenditori locali, verrà essicata e polverizzata. Dieci grammi al giorno di spirulina, utilizzati come integratore del normale pasto, sono sufficienti per garantire il fabbisogno quotidiano di proteine e per fornire un buon apporto di ferro e vitamina A.

“É un ingrediente che va a ravvivare l’alimentazione quotidiana. Può essere quasi determinante poiché è di facile utilizzo: basta diluire la polvere di alga spirulina in un liquido oppure essere implementata come ingrediente all’interno di altre preparazioni” ha commentato Stefano Polato, lo chef ufficiale della missione Futura di Samantha Cristoforetti e responsabile dello Space Food Lab di Argotec, l’azienda aerospaziale di Torino che prepara e confeziona i pasti degli astronauti dell’ESA. “Oltre alle sue proprietà nutrizionali, la spirulina ha anche buone capacità di termoresistenza – la componente proteica non si degrada durante la cottura – ed è facilmente conservabile. Dopo essere stata sperimentata in quello che è l’ambiente ostile per eccellenza, lo spazio, di sicuro potrà portare giovamento in zone dove la malnutrizione costituisce un problema gravissimo”.

Un problema che potrebbe risolversi nel momento in cui le popolazioni locali dovessero raggiungere una certa indipendenza nella produzione dell’alga. Uno scenario auspicabile ma che appare ancora lontano all’orizzonte, come spiega Virginia Delle Piane, tecnologa alimentare di Argotec. “Di sicuro sarà necessario controllare quali saranno le modalità di coltivazione. Alla base di qualsiasi alimentazione corretta c’è la salubrità dei prodotti in origine. Noi abbiamo svolto un lavoro di attentissima selezione dei fornitori e abbiamo controllato nei dettagli tutte le fasi che hanno caratterizzato il processo produttivo delle barrette all’alga spirulina che vengono consumate dagli astronauti. In contesti come quello di Bikoro i problemi potrebbero derivare non più dalla sostanza in sé, quanto da tutto ciò che è di contorno come la pulizia delle acque in cui l’alga spirulina viene coltivata. Per questo motivo è auspicabile che al progetto in corso ne vengano affiancati altri”.

“Quando abbiamo iniziato a lavorare a MELiSSA più di 25 anni fa, ci siamo ispirati a degli ecosistemi simili a quello che si può trovare nei dintorni del lago Chad, 1.500 chilometri a nordi di Bikoro”, ha dichiarato Christophe Lasseur dell’ESA e project manager di MELiSSA, “avere creato, con il nostro lavoro, un ecosistema circolare aiuterà le popolazioni del luogo così come i futuri astronauti nello spazio”.

La storia recente della Repubblica Democratica del Congo è stata caratterizzata da violenti conflitti. Si stima che ogni anno nel paese muoiano 554.000 bambini sotto i 5 anni. Gran parte di questi decessi è imputabile alla malnutrizione. Solo nella parte orientale del paese, sei milioni di persone sono colpite da ritardi nella crescita.

@gianlucaliva

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Gianluca Liva
Giornalista scientifico freelance.