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Dall’ossigeno intrappolato nei ghiacci uno sguardo sul passato della Terra

Studiando campioni di ghiaccio dalla Groenlandia e dall'Antartide, un gruppo di scienziati ha stimato il livello atmosferico di ossigeno negli ultimi 800 000 anni

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Crediti immagine: NASA Goddard Space Flight Center

AMBIENTE – L’ossigeno dell’atmosfera terrestre sta diminuendo e i ricercatori non hanno ancora capito perché. Ma niente panico: non siamo alle porte di una catastrofe planetaria. Il livello di ossigeno del nostro pianeta si è abbassato dello 0,7% negli ultimi 800 000 anni. Una diminuzione lentissima ma costante che è stata rilevata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Princeton durante lo studio della composizione delle bolle d’aria intrappolate in alcuni campioni di ghiaccio prelevati in Groenlandia e in Antartide e che potrebbe essere cruciale per ipotizzare quale sarà il futuro della Terra. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science.

Al momento i ricercatori stanno avanzando delle ipotesi per spiegare il fenomeno. La prima riguarda l’aumento dell’erosione: un maggior numero di sedimenti esposti all’ossidazione ridurrebbe il livello di ossigeno atmosferico.

Un’altra possibile causa è rappresentata dal cambiamento climatico considerato sul lungo periodo. Escludendo il presente secolo e quello precedente, negli ultimi milioni di anni si è osservato un leggero calo complessivo delle temperature globali. Prima della rivoluzione industriale – e del conseguente consumo di enormi quantità di combustibili fossili – gli oceani si stavano raffreddando e ciò potrebbe avere dato il via a quella che i ricercatori hanno definito una “reazione a catena ecologica”, a causa della quale si è cominciato a consumare più ossigeno.

Durante i primi miliardi di anni della sua vita, l’atmosfera della Terra non aveva ossigeno. La sua comparsa è ancora oggetto di studio. Una delle teorie più in voga vede protagonisti i cianobatteri, piccoli organismi che avrebbero innescato un rapido aumento dei livelli di ossigeno e, di conseguenza, del numero di animali che potevano respirarlo. Più recentemente nuovi studi non indicano più un unico evento ma una serie di fenomeni che, a più riprese e con alterne vicende, abbiano fatto comparire l’ossigeno sulla Terra.

Oggi circa il 21% dell’aria che respiriamo è costituita da ossigeno. Una sua diminuzione non costituisce un evento preoccupante ma può fornirci informazioni su ciò che rende un pianeta abitabile – informazioni utilissime in caso di una colonizzazione futura di Marte.

@gianlucaliva

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Gianluca Liva
Giornalista scientifico freelance.