TECNOLOGIA

Quali professioni per gli ingegneri del futuro?

Dalla robotica alla realtà aumentata, la comunità Interesting Engineering suggerisce cinque figure professionali per gli ingegneri che potrebbero diventare sempre più richieste

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I programmatori di realtà virtuale e realtà aumentata saranno figure professionali sempre più richieste nel mondo del lavoro. Crediti immagine: Tom, Flickr

TECNOLOGIA – Scegliere il corso di laurea da frequentare è oggi un’impresa tutt’altro che semplice. La crescente specializzazione in tutti i settori potrebbe rendere, in futuro, più ardua la ricerca di lavoro anche per i laureati che al momento si piazzano in modo relativamente rapido ed agevole sul mercato del lavoro: gli ingegneri.

Finora una laurea in ingegneria ha costituito, in effetti, un discreto passe-partout per superare i colloqui e raggiungere buone posizioni lavorative, soprattutto a patto di essere disposti alla mobilità geografica, in Europa e nel mondo intero. Nel prossimo futuro, tuttavia, anche in questo ambito potrebbe determinarsi un collo di bottiglia sempre più stretto, superabile più facilmente da chi si orienta verso particolari percorsi di formazione.

In effetti già oggi le aziende, che ormai vivono sempre più spesso un quotidiano di sfide e di competizione su scala globale, apprezzano in modo particolare la capacità dei candidati di guardare oltre i percorsi di studi più consolidati, scegliendo preferenzialmente chi si ingegna a collezionare esperienze di utilizzo pratico di strumenti, concetti e metodologie. Ed è sempre meno giustificabile chi, nell’epoca dell’accesso diretto e veloce a dati e informazioni di ogni genere presenti sul web, si fa trovare impreparato su questo versante, presentandosi ai percorsi di selezione con un bagaglio troppo teorico di nozioni. E, spesso, con troppo poca attitudine applicativa, che dovrebbe invece essere un punto chiave della figura dell’ingegnere.

Quali sono, dunque, i percorsi di studio verso i quali è più conveniente orientarsi, nell’epoca dell’esplosione delle tecnologie per la robotica e l’intelligenza artificiale? La comunità Interesting Engineering, costituita da più di sette milioni di membri che guardano con attenzione al mondo delle applicazioni ingegneristiche, sia tradizionali sia di nuova generazione, fornisce qualche dritta su questo tema, indicando cinque figure professionali che saranno sempre più richieste, considerando le tendenzi attuali del mercato e le previsioni degli esperti (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Passiamo in rassegna le cinque professioni consigliate da Interesting Engineering.

Programmatore di robot

I robot, si sa, stanno diventando sempre più sofisticati, ed è impensabile che si possa continuare a definirne e implementarne i programmi seguendo gli attuali paradigmi applicativi. Soprattutto la progettazione di automi in grado di eseguire compiti complessi richiederanno una sempre più strutturata e profonda competenza da parte di chi li programma. Infatti, più che creare programmi rigidi e ripetitivi, ci si dovrà sforzare di rendere i robot sempre più capaci di interagire con l’ambiente esterno, tra di loro e con gli esseri umani, diventando abili nel cogliere ogni possibile informazione, e interpretandola nella maniera più corretta. Più che programmatori, gli ingegneri nel prossimo futuro dovranno pertanto sviluppare la capacità di diventare dei perfetti addestratori di robot. Quanto possono sperare di guadagnare, e da chi saranno potenzialmente assunti gli esperti in questo ambito? CNN Money fornisce una rapida panoramica sul tema.

Specialisti nella integrazione di sensoristica intelligente

Nell’epoca dell’Internet of Things, ossia l’estensione della rete agli oggetti fisici, la capacità di acquisire, trasmettere e ricevere dati e informazioni diventerà un aspetto sempre più critico dei sistemi evoluti. Spazio quindi a chi, nel corso dei suoi studi o di sue esperienze, anche amatoriali, ha sviluppato una ottima capacità di selezionare e valutare le tecnologie di sensori più adeguate per un certo ambito, comprendendo per ognuna di esse limiti, rischi, potenzialità ed opportunità. Gli specialisti nell’integrazione di sensoristica, tuttavia, non si limitano a conoscere approfonditamente i sensori: al contrario, la loro analisi si estende alle caratteristiche dei sistemi su cui i sensori saranno installati, e alla quantità e qualità di elaborazione che gli apparati di misura e rilevamento dovranno essere in grado di eseguire. Sul sito di McKinsey, una delle più prestigiose aziende di consulenza tecnologica e non, viene tracciato in modo esaustivo il profilo di queste nuove professionalità.

Progettista di algoritmi

Ne abbiamo già parlato qui: nel prossimo futuro gli ingegneri del software, che progettano e implementano algoritmi per macchine e sistemi sempre più sofisticati, stanno acquisendo un’importanza sempre maggiore nelle organizzazioni sia pubbliche che private, visto il ruolo cruciale rivestito dai sistemi di controllo ed elaborazione basati sugli algoritmi stessi. Probabilmente, però, il progresso tecnologico nell’ambito delle metodologie di sviluppo e dei linguaggi di programmazione cambierà il modus operandi degli ingegneri software, che dovranno abbandonare gli approcci consueti per familiarizzare con tecniche innovative, messe a disposizione ad esempio dal machine learning o, in generale, dall’intelligenza artificiale. In questo recente articolo, un elenco di ben 18 aziende disposte a sborsare più di 100 000 dollari l’anno per assoldare i più brillanti ed abili ingegneri del software.

Specialisti della stampa 3D

Le tecnologie di stampa 3D crescono a ritmo impressionante, e stanno entrando in modo sempre più importante nei processi produttivi delle aziende di tutto il mondo. La capacità di realizzare in modo flessibile e veloce componenti e particolari del sistema finale è senz’altro una frontiera, ma richiederà, come si può facilmente immaginare, una specializzazione sempre più mirata degli addetti ai lavori. Quindi ci si può attendere che nel prossimo decennio la figura dell’operatore di macchine a controllo numerico si evolverà in una serie di professionalità nuove di zecca, dall’ingegnere del software 3D, al programmatore di stampanti, al tecnologo del processo di stampa fino all’esperto di materiali innovativi. Sempre secondo Interesting Engineering, nei soli Stati Uniti saranno richiesti più di due milioni di progettisti hardware e software di stampanti 3D nei prossimi 20 anni.

Programmatore di realtà virtuale e realtà aumentata

Se avete già sperimentato la suggestione dei videogiochi in 3D, potrete apprezzare la potenziale vastità degli ambiti di applicazione di quest’ultima figura, che chiude la nostra carrellata: si tratta dell’esperto in realtà virtuale e realtà aumentata. Uno specialista in grado di progettare sistemi che facciano apparire oggetti virtuali sovrapposti a quelli reali, o addirittura motori in grado di riprodurre, in modo sempre più verosimile, la realtà che ci circonda, attraverso il progetto di visori, occhiali avveniristici o anche proiettori olografici. Oltre al mondo dei videogiochi, le applicazioni più interessanti saranno in ambito marketing e in molti altri settori, dal militare al sanitario, dall’educativo allo sportivo.

Alle nuove figure ingegneristiche sarà quindi richiesta una notevole preparazione sia teorica sia pratica in ambiti sempre più specialistici, e probabilmente la sola formazione universitaria non sarà sufficiente, né lo sarà in generale un percorso puramente accademico. Spirito di iniziativa, curiosità verso le nuove tecnologie, capacità di creare applicazioni e sistemi utilizzando le metodologie più avanzate saranno, infatti, caratteristiche irrinunciabili degli ingegneri del prossimo futuro. Che dovranno eccellere nel maneggiare algoritmi e sensori, ma anche idee innovative.

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Gianpiero Negri
Laureato in Ingegneria Elettronica, un master CNR in meccatronica e robotica e uno in sicurezza funzionale di macchine industriali. Si occupa di ricerca, sviluppo e innovazione di funzioni meccatroniche di sicurezza presso una grande multinazionale del settore automotive. Membro di comitati scientifici (SPS Italia) e di commissioni tecniche ISO, è esperto scientifico del MIUR e della European Commission e revisore di riviste scientifiche internazionali (IEEE Computer society). Sta seguendo attualmente un corso dottorato in matematica e fisica applicata. Appassionato di scienza, tecnologia, in particolare meccatronica, robotica, intelligenza artificiale e matematica applicata, letteratura, cinema e divulgazione scientifica, scrive per Oggiscienza dal 2015.