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Si può fare! Il rapporto dibattuto tra sesso e sport

Molti allenatori e preparatori atletici sconsigliano agli sportivi di fare sesso prima di una gara importante: l'evidenza scientifica sembra però smentire questa precauzione.

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Anche prima di gare importanti, l’attività sessuale non sembra avere conseguenze negative sulle prestazioni sportive degli atleti. Crediti immagini: Public Domain

SPORTLAB – Notte prima della gara, o della partita, atlete e atleti possono avere rapporti sessuali? Se ne parla spesso durante Olimpiadi e grandi eventi sportivi, quali i Mondiali di calcio: atleti, allenatori, preparatori e addetti ai lavori si dividono. C’è chi sostiene non ci sia nulla di male: fra questi l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio Cesare Prandelli che consentì ai calciatori di portare mogli e compagne in ritiro durante il mondiale Brasile 2014. Al contrario, altri allenatori erano contrari: una delle regole che l’allenatore Arrigo Sacchi impose al Milan degli Invincibili di fine anni Ottanta era proprio quella di praticare astinenza sessuale prima delle partite.

Tuttavia la convinzione che l’attività sessuale danneggi la prestazione sportiva non è suffragata scientificamente. Non che non sia possibile, ma al momento manca l’evidenza scientifica. È ciò che emerge in una review di un gruppo di scienziati italiani coordinati da Laura Stefani dell’Università di Firenze e pubblicata su Frontiers in Physiology. L’analisi ha passato in rassegna numerosi articoli scientifici che si sono occupati della questione sul sesso prima delle competizioni sportive e ha cercato una solida base fattuale che potesse confermare la convinzione, per altro a oggi ancora piuttosto diffusa negli ambienti sportivi, che praticare sesso prima di un evento agonistico possa essere dannoso.

Certo la questione non è facile da ricondurre tutta in termini scientifici: le prestazioni sportive non sono tutte uguali. I diversi sport richiedono sforzi muscolari, aerobici, psicologici e motori molto diversi. Inoltre, lo sport può essere praticato a livello amatoriale, dilettantistico o professionistico: su atleti di diverso livello l’attività sessuale avrà lo stesso effetto? Proprio per questo la review di Stefani e colleghi ha analizzato studi che prendessero in considerazione atleti di ogni sport e di ogni categoria. Nello specifico, poi, sono stati scelti studi che avessero messo a confronto sportivi che avevano avuto rapporti con colleghi che non li avevano avuti per poter paragonare direttamente vari parametri fisiologici e, in conclusione, gli effetti sulla prestazione.

Dal confronto non sono emersi significativi riscontri sulla reale capacità dei rapporti sessuali di rendere gli atleti meno competitivi. Un aspetto molto dibattuto e al centro dell’attenzione di numerosi studi è la concentrazione di testosterone nel sangue. La questione dei livelli ormonali, spiegano gli autori, rimane complessa, e diversi studi danno risultati a volte discordanti. Stefani e colleghi segnalano uno studio del 1976 che mostrava come una regolare attività sessuale migliorasse negli atleti maschi i livelli di testosterone nel sangue, di fatto smentendo l’assunto secondo cui con l’attività sessuale il testosterone venisse “disperso”, mitigando aggressività e competitività. Un altro studio del 2011, poi, confrontava alcuni valori fisiologici di due gruppi di atleti, uno che praticava astinenza e uno che praticava rapporti sessuali: non sono emerse discrepanze significative in termini di ossigenazione del sangue, battito cardiaco, flessibilità dei tendini, tempi di reazione, livelli di glucosio e ormoni nel sangue, testosterone compreso.

Quello che più volte gli autori ribadiscono è che mancano dati e riscontri precisi e sistematici: tuttavia la review si pone come efficace panoramica delle conoscenze in nostro possesso, seppur frammentarie. Sono molto più studiati gli effetti su atleti maschi, tuttavia non mancano studi sugli effetti (presunti o reali) del sesso su atlete donne: ebbene, quello che è emerso in una ricerca del 1968 su un gruppo di sportive è che i rapporti sessuali avuti nella notte precedente alla competizione sportiva non avevano alcuna incidenza sulla forza muscolare delle donne prese in esame.

Probabilmente la convinzione che il sesso prima di una competizione vada evitato è legata a una serie di comportamenti legati all’attività sessuale che possono essere associati con una scarsa professionalità: tuttavia, non c’è prova che l’atto sessuale in sé indebolisca fisicamente e psicologicamente l’atleta. Al contrario, riportano gli studiosi, diversi studi suggeriscono un legame fra appagamento sessuale e salute psicologica, che può essere determinante per uno sportivo.

di Giulia Rocco (@giulirockoe di Enrico Bergianti (@enricobergianti)

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Enrico Bergianti
Giornalista pubblicista. Scrive di scienza, sport e serie televisive. Adora l'estate e la bicicletta.