ATTUALITÀ

Siamo i discendenti di una sola grande migrazione

Considerate dalla rivista Science tra le scoperte più importanti del 2016, tre ricerche pubblicate lo scorso ottobre hanno permesso di ricostruire le migrazioni umane fuori dall'Africa e la colonizzazione del continente australiano

aborigeni
Lo studio del genoma di aborigeni australiani e papuani ha fatto luce sulla colonizzazione dell’Australia. Crediti immagine: Preben Hjorth, Mayday Film

ATTUALITÀ – La storia della nostra specie è stata scandita da continue migrazioni. Nato in Africa, Homo sapiens ha poi viaggiato fino agli angoli più remoti del globo negli ultimi 100 000 anni, incontrando e mescolandosi con gli ominidi  che abitavano questi continenti. Tre importanti studi pubblicati nel 2016 su Nature hanno dimostrato che la maggioranza delle persone che oggi vivono fuori dall’Africa discendono da una sola, grande migrazione (ne avevamo parlato qui). Le ricerche sono state indicate tra le notizie più importanti del 2016 dalla rivista Science.

Uno di questi studi è stato coordinato Eske Willersley della University of Cambridge e Michael Westaway della Griffith University del Queensland e si è basato sui dati genetici di persone di diverse popolazioni insediate in diverse regioni del mondo, alcune delle quali sotto-studiate. All’interno dei tre studi, ampio spazio è stato dato alla ricerca sulle popolazioni aborigene australiane.

Fino a 8000 anni fa, l’Australia, la Tasmania e la Nuova Guinea formavano un unico continente chiamato Sahul , separato da Sunda, placca formata dalla massa continentale e dalle isole del Sud-Est asiatico.  Ricostruzioni storiche recenti hanno stimato che Sahul fu colonizzata tra i 47 000 e i 55 000 anni fa, date che si allineano con quelle dei primi insediamenti umani moderni a Sunda.

Le caratteristiche dei reperti archeologici e fossili sembravano suggerire che gli antichi aborigeni australiani e papuani avessero lasciato il continente africano prima degli euroasiatici. I ricercatori hanno a lungo dibattuto sulle dinamiche di migrazione dei primi ominidi africani: alcuni sostenevano l’ipotesi di una sola grande ondata migratoria, altri quella di una dispersione avvenuta a più riprese.

Per poter effettuare lo studio, i ricercatori hanno raccolto campioni di saliva e sequenziato il genoma di 83 aborigeni australiani, scegliendo dei campioni  che fossero adeguatamente rappresentativi della distribuzione geografica.  Sono stati studiati anche i genomi di 25 individui degli altipiani papuani, rappresentativi di 5 ceppi linguistici diversi. Questi dati sono stati poi confrontati con altri genomi disponibili, sequenziati per studi precedenti.

I risultati hanno confermato l’esistenza di una firma genetica comune tra gli aborigeni australiani e i  nativi euroasiatici, risalente a prima della migrazione dei due gruppi, avvenuta simultaneamente circa 70 000 anni fa. Anche se i due genomi condividono la commistione coi Neanderthal ma differiscono per quella con i Denisoviani, lo studio chiarisce che gli esseri umani moderni sono tutti discendenti da un’unica ondata migratoria che dall’Africa spinse i nostri antenati verso ogni parte della Terra.

Una volta giunti a destinazione, gli aborigeni australiani e papuani si mescolarono con i Neanderthal e i Denisoviani. Gli unici adattamenti  fisiologici e morfologici identificati dallo studio hanno riguardato il gruppo di aborigeni che vive nelle zone desertiche; in particolare, i gruppi qui insediati non mostrano un aumento dei tassi metabolici derivati dalle condizioni climatiche notturne, momento in cui la temperatura scende sotto gli zero gradi. Tali modificazioni metaboliche sono invece presenti negli euroasiatici, a parità di condizioni.

La ricerca fornisce quindi le prove di un solo grande evento migratorio verso l’Australia e di un’occupazione ininterrotta della stessa firma genetica, lungo un arco di 40 000 anni. Gli aborigeni di oggi costituiscono quindi la più antica civilizzazione ininterrotta sulla Terra: lasciata l’Africa, si staccarono dal gruppo principale circa 50 000 anni fa, raggiungendo il continente Sahul e incrociandosi con altri ominidi. I papuani e gli aborigeni si divisero quindi attorno a 37 000 anni fa, migliaia di anni prima rispetto alla separazione dei continenti, avvenuta solo 8000 anni fa.

Leggi anche: La storia dell’Australia nel DNA degli aborigeni

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.

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Sara Moraca
Dopo una prima laurea in comunicazione e una seconda in biologia, ho frequentato il Master in Comunicazione della Scienza della Sissa di Trieste. Da oltre dieci anni mi occupo di scrittura: prima come autore per Treccani e De Agostini, ora come giornalista per testate come Wired, National Geographic, Oggi Scienza, La Stampa.