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Cancro al pancreas e diabete di tipo 2: una nuova correlazione

La metà delle nuove diagnosi di cancro al pancreas in quasi due milioni di pazienti è avvenuta entro un anno dalla diagnosi di diabete di tipo 2 particolarmente aggressivo.

Una diagnosi di diabete di tipo 2 particolarmente aggressivo può essere un segnale importante per la diagnosi precoce del cancro al pancreas. Crediti immagine: KGH, Wikimedia Commons

RICERCA – Il cancro al pancreas è fra i tumori con le più basse percentuali di sopravvivenza a 5 anni, meno del 5%. Per casi diagnosticati precocemente però, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è di 4 volte superiore, il che significa che prima avviene la diagnosi, più probabilità si ha di avere una prognosi migliore. Si tratta di pazienti con tumore localizzato e di piccole dimensioni (indicativamente inferiore a i 2 cm) senza metastasi linfonodali e senza estensione oltre la capsula del pancreas.

Un passo in avanti dal punto di vista diagnostico viene da uno studio presentato in questi giorni in occasione del Congresso Europeo di Oncologia (ECCO) ad Amsterdam, che ha mostrato evidenze scientifiche che fanno pensare a una correlazione fra l’insorgenza del diabete, o un suo rapido avanzamento, e una forma ancora precoce e nascosta di cancro al pancreas. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’International Prevention Research Institute di Lione e ha coinvolto anche l’Italia, in particolare la Lombardia grazie alla collaborazione con l’Università di Milano Bicocca. La ricerca ha esaminato in quasi un milione di pazienti fra Lombardia e Belgio con diabete di tipo 2 la correlazione con l’insorgenza del cancro al pancreas fra il 2008 e il 2013. Il risultato è stato che la metà delle nuove diagnosi di cancro al pancreas sono avvenute entro un anno dalla diagnosi di diabete di tipo 2. In molti casi anche in molto meno tempo. “In Belgio il 25% dei casi sono stati diagnosticati entro 90 giorni e in Lombardia questo è avvenuto nel 18% dei casi, mentre dopo il primo anno la percentuale di tumori pancreatici diagnosticati è scesa drasticamente”, spiega Alice Koechlin, una delle ricercatrici coinvolte.

Il focus della ricerca però non è la diagnosi di diabete di tipo 2, ma quei casi gravi in cui in poco tempo dalla diagnosi il diabete è talmente difficile da controllare che si è costretti a optare per una terapia a base di incretine, dal momento che i normali farmaci orali non sono sufficienti per abbassare i livelli di glucosio nel sangue. Questo non significa che in generale il diabete è un fattore di rischio per l’insorgenza del cancro al pancreas, bensì che una diagnosi di diabete di tipo 2 dall’andamento particolarmente rapido e aggressivo, che quindi richiede una terapia a base di incretine, può essere un segnale importante per la diagnosi precoce del cancro al pancreas.

“L’associazione fra queste due patologie non è nuova in realtà, ma capire i meccanismi alla base del rapporto tra le due condizioni è complesso”, prosegue Koechlin. Le terapie a base di incretine sono in genere prescritte quando i farmaci anti-diabetici orali non riescono più a controllare i livelli di glucosio nel sangue, ma a causa dei loro effetti stimolanti sul pancreas da diverso tempo si ritiene che potrebbero promuovere l’insorgenza del cancro.

Questa però è solo una parte della storia: accade infatti anche il contrario. È cosa nota che il cancro al pancreas può a sua volta causare il diabete. “Il nostro studio dimostra che le terapie a base di incretine sono spesso prescritte per pazienti in cui il diabete è causato da un cancro al pancreas ancora non diagnosticato”, prosegue Koechlin. “Dal momento che con l’insorgenza del diabete il cancro al pancreas diventa finalmente sintomatico e viene quindi diagnosticato, potrebbe sembrare che l’assunzione di incretine possa agire come un grilletto per l’insorgenza del cancro al pancreas. In realtà è il cancro al pancreas che causa un deterioramento del diabete, che porta di conseguenza alla prescrizione di incretine”

“Al momento non ci sono metodi non invasivi per individuare il cancro al pancreas asintomatico”, conclude Koechlin” “e per questo speriamo che i nostri risultati incoraggeranno la ricerca di marcatori del sangue che indichino la presenza di questa patologia.”

@CristinaDaRold 

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.