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I benefici delle acque termali

Ideali per un momento di relax, le terme possono dare beneficio anche per alcuni disturbi della pelle e dell'apparato respiratorio. Ma non sono indicate per tutti.

Le acque termali della Blue Lagoon, in Islanda. Crediti immagine: Moyan Brenn, Flickr

APPROFONDIMENTO – L’amore per le terme ci viene tramandato dai popoli antichi. Già nell’antica Grecia il bagno assumeva una forma sociale: il ginnasio era composto da un bagno, da una palestra e da un’esedra, una stanza aperta su un portico dove i filosofi si recavano spesso coi propri discepoli. Dopo essersi esercitati nella palestra, i giovani si immergevano nelle acque termali, per poi recarsi nell’esedra e ricevere l’educazione dello spirito.  Gli egizi, invece, raggiunsero il livello tecnico per realizzare impianti termali fin dall’epoca di Tolomeo, come dimostrano diversi reperti archeologici ritrovati lungo il Delta del Nilo. Le terme romane nascono invece dalla fusione del ginnasio greco con il bagno a vapore egizio.

Considerate da sempre un rimedio naturale per il corpo e per la mente, le acque termali non sono però adatte per ogni disturbo né ideali in ogni soggetto.

Quante acque termali?

La questione necessita un primo chiarimento: ogni zona termale ha la propria acqua che, a seconda dei sali minerali che contiene, sarà utile per alcuni problemi piuttosto che per altri. “Per esempio, un’acqua termale ricca di zolfo è indicata soprattutto per i problemi dell’apparato respiratorio. Esistono anche bacini termali particolari, composti da acqua di mare superconcentrata, rimasta intrappolata nel sottosuolo da milioni di anni, che è ricca di bromo e iodio e risulta utilissima per la salute della pelle”, spiega Antonino Di Pietro, dermatologo e presidente dell’ISPLAD, la Società Internazionale di Dermatologia Plastica e Oncologica.

In questo contesto, le ricerche condotte nel campo della fangoterapia termale rivestono un ruolo di primaria importanza: uno studio sperimentale condotto in vitro per valutare la migrazione di elementi chimici dai fanghi termali al tessuto epidermico ha ottenuto nel 2009 un riconoscimento con il premio della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale. Lo studio della mobilità geochimica dei geomateriali argillosi impiegati nella cosmesi ha permesso di mettere a punto un protocollo per valorizzare questi geomateriali ed eliminare eventuali rischi per la salute.  La Fondazione continua a essere molto attiva nella produzione di studi per la valutazione dell’impatto termale sui diversi aspetti della salute umana.

La medicina termale è parte intrinseca della medicina e, pertanto, si è adeguata alle caratteristiche fondamentali dell’approccio contemporaneo. Non si ispira al riduzionismo o alla parcellizzazione dell’organismo, ma alla nuova concezione positiva di salute promossa dall’OMS:

La salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto nell’assenza di malattia o di infermità. Il possesso del miglior stato di salute che ciascuno di noi è capace di raggiungere costituisce uno dei diritti fondamentali di tutti gli esseri umani […].

I vantaggi per la pelle

L’effetto benefico delle acque termali aiuta a combattere la tendenza all’acne dei più giovani, ma anche a nutrire le pelli più secche. “I fanghi termali permettono di regolarizzare la produzione di sebo – spiega Di Pietro – che, se prodotto in eccesso, può anche ostruire i pori causando foruncoli”.

Ma le terme aiutano anche i soggetti colpiti da psoriasi. “I sali contenuti nelle acque termali stimolano il ricambio della pelle e la sua cicatrizzazione”, spiega il dermatologo.  Numerosi studi indicano che l’applicazione di diversi tipi di acque esercita sulla pelle differenti effetti. In particolare, l’utilizzo di determinate tipologie di acque termali può ridurre la secrezione di interleuchine, proteine secrete durante la risposta immunitaria, che regolano anche l’insorgere di alcune infiammazioni.

Sono numerosi gli studi (qualche esempio: 1, 2, 3) che sottolineano l’importanza dello stress ossidativo nell’induzione della psoriasi, a causa dell’aumento dei radicali liberi o della riduzione della funzionalità delle difese antiossidanti dell’organismo. Nei soggetti con psoriasi, è stato osservato un massivo rilascio di ROS, radicali liberi centrati sull’ossigeno. Diverse ricerche (per esempio: 1, 2) suggeriscono l’effetto benefico delle acque termali nella protezione dall’eccesso di radicali liberi.

I vantaggi per l’apparato respiratorio

Le patologie infettive delle vie aeree alte, medie e inferiori sono molto frequenti nella popolazione. Un approccio terapeutico di tipo farmacologico ha significato nelle fasi acute, ma la medicina termale fornisce buoni risultati se applicata con in modo appropriato sia nelle forme rino-sinusali croniche sia nelle forme che colpiscono trachea e bronchi.

“I sali minerali contenuti nelle acque termali eliminano le infiammazioni delle mucose delle alte vie respiratorie. In questo caso è molto utile farne degli aerosol. Inoltre l’ambiente caldo e umido delle terme migliora l’eliminazione del catarro nelle persone che soffrono di bronchiti croniche o che devono recuperare la piena efficienza dopo un problema polmonare”, continua Di Pietro.

Una monografia pubblicata nel 1999 sulla rivista italiana Caleidoscopio italiano suggerisce che i benefici degli aerosol riguardano anche la prevenzione dei danni dovuti all’esposizione di ozono e il trattamento di irritazioni croniche dovute al fumo di sigaretta o alla bronchite cronica.

Malattie reumatiche

II valore terapeutico del calore applicato al corpo è noto da molti secoli. Nel caso di malattie reumatiche, la medicina termale prevede l’utilizzo dei fanghi e delle acque minerali usate per bagni in vasca, in piscina e sotto forma di docce. Il calore può ridurre del dolore e migliorare il funzionamento dell’apparato locomotore. Inoltre induce una vasodilatazione, che aumenta il trasporto di sostanze nutritive ai tessuti e attiva allo stesso tempo l’allontanamento dei rifiuti cellulari.

Attenzione ai bambini

Particolari accorgimenti devono invece essere adottati nel caso di bambini, come spiega Maria Antonietta Barbieri, Responsabile del Primo Soccorso del Bambino Gesù di Palidoro: “Non è consigliabile portare bambini al di sotto dei 3 anni all’interno di una piscina termale. Per i bambini al di sotto dei 12 anni, le acque sulfuree, a prescindere dalla loro concentrazione, sono fortemente sconsigliate per il rischio di un’intossicazione. D’altra parte, non esiste a tutt’oggi un’evidenza scientifica in merito ad una loro effettiva efficacia per il trattamento di patologie della cute nei bambini (eczema o psoriasi infantile)”.

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Sara Moraca
Dopo una prima laurea in comunicazione e una seconda in biologia, ho frequentato il Master in Comunicazione della Scienza della Sissa di Trieste. Da oltre dieci anni mi occupo di scrittura: prima come autore per Treccani e De Agostini, ora come giornalista per testate come Wired, National Geographic, Oggi Scienza, La Stampa.