TECNOLOGIA

Moralistici ed emotivi: sono i tweet che si diffondono di più

Esaminando la vita (e gli autori) di quasi 600 000 tweet, gli psicologi dell'Università di New York hanno stabilito quali sono i contenuti più efficaci. E come rischiano di rinforzare la chiusura nelle echo chamber

Riscaldamento globale, diritti omosessuali, armi da fuoco: la chiave per aumentare la portata dei tweet è la combinazione di morale ed emotività. Crediti immagine: Pixabay

TECNOLOGIA – Sui social network premia l’unicità: produrre contenuti interessanti e originali, dare informazioni preziose a chi ci segue premia in visibilità e aumenta la possibilità che sempre più persone vedano quello che si posta. Ma se la strategia di ognuno deve essere personalizzata, che si tratti del proprio profilo personale, della pagina di un personaggio pubblico o di quella di un’azienda, c’è qualcosa che funziona meglio a prescindere, specialmente quando l’argomento è anche politico: l’emotività e la morale.

La scoperta, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, è di un team di ricerca guidato dallo psicologo William Brady della New York University; lui e i colleghi hanno analizzato i tweet di un gruppo di persone che parlavano di argomenti caldi come il possesso di armi da fuoco, i cambiamenti climatici e il matrimonio omosessuale. Si sono resi conto che i contenuti che ottenevano maggior diffusione, circa il 20% in più rispetto agli altri, erano proprio quelli scritti con un linguaggio emotivo e moralistico.

Allo stesso tempo, precisa Brady, scegliere questo registro per le proprie comunicazioni aiuta sì con una platea che condivide il punto di vista, ma porta meno riscontro da chi la vede diversamente e non viene attirato dall’emotività. Così l’informazione non riesce davvero a uscire dall’echo chamber di chi condivide, ovvero da quella rete di connessioni tra “menti affini” sempre più chiusa in sé stessa: quello che succede quando – ad esempio su Facebook – a un certo punto ci troviamo circondati solo da contatti con le stesse nostre opinioni e punti di vista, che vengono così ulteriormente rafforzati. È l’echo chamber, o camera dell’eco.

I ricercatori hanno analizzato quasi 600 000 tweet e li hanno divisi in categorie, servendosi di tecniche già stabilite per questo tipo di ricerca sulla sentiment analysis, in base al tipo di parole che contenevano: tweet morali ed emotivi (con parole come “avidità”), solo emotivi (“paura”) o solo morali (“dovere”).

Poi hanno quantificato la diffusione dei tweet in base al numero di volte in cui quelli delle varie categorie erano stati ritwittati ed esaminato, sempre servendosi di un algoritmo, la rete di contatti dei vari utenti per stabilire l’ideologia politica di chi ritwittava.

In questo caso l’ “assunto”, frutto di ricerche precedenti, è che su Twitter si scelga di seguire persone con opinioni politiche simili alla nostra (come non pensare a quando per un errore di Twitter mezzo milione di follower di Barack Obama si sono trovati, con estremo malcontento, tra quelli di Donald Trump?).

Che si trattasse di riscaldamento globale, diritti omosessuali o armi da fuoco, la chiave per aumentare la portata dei tweet era la combinazione di morale ed emotività, mentre il solo utilizzo di una delle due non aveva lo stesso effetto. Tweet, anche quelli più virali, che restavano quasi sempre confinati tra account di persone che condividevano l’ideologia politica con l’autore.

Oltre a un dato interessante sul livello generale, ogni tema di dibattito si distingueva per il tono: se parlando di matrimonio tra persone dello stesso sesso a prevalere erano i messaggi positivi, ad esempio tweet che avevano usato l’hashtag #lovewins (lanciato in USA dopo la decisione della corte suprema e seguito, su Facebook, dalla possibilità di colorare la foto profilo con una bandiera arcobaleno). Passando a un tema attuale e più che mai urgente, quello dei cambiamenti climatici, il tono prevalente era quello negativo, con tweet che parlavano degli effetti dell’aumento delle temperature e delle conseguenze per il pianeta. Un esempio recente? È facile da trovare:

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Le dinamiche emotive tra scienza e complotto su Facebook

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".