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Trieste capitale europea della scienza: presentata la candidatura a ESOF 2020

La candidatura per portare l'EuroScience Open Forum nel capoluogo giuliano è arrivata alla fase finale. Una grande opportunità per la città a livello scientifico, economico e infrastrutturale.

Trieste è una delle città candidate per ESOF 2020, la più importante manifestazione scientifica europea dedicata al dialogo tra scienza e società.

ATTUALITÀ – Trieste città di confine, città di mare, città della bora. Trieste è però anche una città con una delle più alte concentrazioni al mondo di enti scientifici e oggi è ufficialmente candidata alla selezione finale per essere la Città della Scienza nel 2020 ospitando l’EuroScience Open Forum (ESOF). Si tratta della più importante manifestazione scientifica europea, focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. ESOF si tiene ogni due anni e a contendersi la possibilità di ospitarlo per il 2020 saranno le candidature che hanno superato la prima fase di selezione, Trieste e l’Aia/Leida. La candidatura del capoluogo giuliano è stata annunciata con una conferenza stampa lo scorso 21 giugno e oggi è stata ufficializzata.

L’esito della selezione si saprà entro metà luglio, quando la commissione incaricata di valutare le due proposte comunicherà la sua decisione. Per Trieste e per l’Italia la possibilità di ospitare ESOF rappresenta un’opportunità straordinaria. Si tratta infatti di un evento internazionale unico nella sua importanza nel quale vengono discusse le più recenti frontiere scientifiche e tecnologiche. Fondato dall’associazione dei base di ricercatori EuroScience, il fine di ESOF è quello di costruire una identità scientifica europea, di superare le barriere tra scienza e società e di supportare politiche in favore della ricerca e dell’innovazione. Durante il suo svolgimento vi è l’occasione per scienziati famosi, giovani ricercatori, imprenditori, politici, comunicatori della scienza e cittadini da tutta Europa di discutere delle nuove scoperte e delle direzioni che sta prendendo la ricerca nei campi scientifici e sociali.

“Trieste ha una densità di enti di ricerca che è al di sopra della media nazionale”, ha sottolineato Stefano Fantoni, Presidente della Fondazione Internazionale Trieste (FIT), società creata nel 1961 per il progresso e la libertà della scienza ed ente capofila per il progetto City of Science. In effetti nell’area triestina si conta un grandissimo numero di enti di ricerca di livello internazionale. Si citano tra i tanti l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP), Elettra Sincrotrone, l’International Centre for Genetic Engineering and Biotecnology (ICGEB), la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), l’Università di Trieste, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Si tratta del cosiddetto Sistema Trieste, di cui fanno parte molti altri istituti di ricerca e a cui si aggiungono le numerose imprese scientifiche e tecnologiche della zona oltre alla struttura museale dell’Immaginario Scientifico.

Trieste è anche sede del CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium), un consorzio internazionale di ricerca nel campo dei materiali, dei biomateriali e delle nanotecnologie, cui assieme all’Italia partecipano sette Paesi dell’area centrale e orientale europea. Questo è uno dei motivi, oltre alla posizione geografica e alle relazioni che legano la città all’area balcanica e del centro Europa, che proiettano la candidatura di Trieste all’intera area centro-orientale del continente. Infatti, come ha spiegato il project manager dell’iniziativa Pierpaolo Ferrante “il programma PROESOF, che si svilupperà nei due anni che precedono la manifestazione del 2020, è rivolto proprio ai Paesi del centro-est Europa, che così potrebbero avvicinarsi alla realtà dello European Science Open Forum, per poi partecipare in maniera attiva all’evento triestino”. Una candidatura che guarda anche più a est, all’Asia e alla via della seta che conduce all’estremo oriente e che vedrà un notevole sviluppo nei prossimi anni.

“Il nostro progetto per ESOF 2020 sarà una visione sul futuro, uno sforzo di immaginazione su una realtà che evolve molto rapidamente oggi”, ha preannunciato Fantoni. “L’innovazione, il futuro della tecnologia, nuovi mestieri e nuove attività saranno al centro del dibattito”. Per Trieste si tratterebbe di una opportunità unica grazie alla quale sarebbe ulteriormente rafforzata e sviluppata la sua posizione a livello scientifico. Con ESOF la rete di relazioni che lega il Sistema Trieste riceverebbe nuova linfa, e la città ne beneficerebbe anche a livello economico e infrastrutturale. L’evento prevede infatti una riqualificazione dell’area del Porto Vecchio, in gran parte dismessa da molti anni. Nella zona sarebbero concentrate le attività e le strutture connesse all’evento, ma anche il resto della città ne sarebbe interessato. Il motto della candidatura è infatti “Science in the city, a testimonianza dell’intenzione di portare la scienza nella città, nelle strade e nelle piazze, con eventi e incontri dedicati al grande pubblico.

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Vincenzo Senzatela
Appassionato di scienze fin da giovane ho studiato astrofisica e cosmologia a Bologna. In seguito ho conseguito il master in Comunicazione della Scienza alla SISSA e ora mi occupo di divulgazione scientifica e giornalismo ambientale