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Si chiama Patagotitan il più grande dinosauro di sempre

Era lungo come due camion con rimorchio, messi uno di fronte all'altro, e pesava come 14 elefanti. Il record del più grande dinosauro spetta a un fossile ritrovato nel sud dell'Argentina.

Patagotitan mayorum visse circa 102 milioni di anni fa in Patagonia. Crediti immagine: G. Lio/PA

SCOPERTE – Patagotitan mayorum: è stato battezzato così il più grande dinosauro mai scoperto. Ovvero “titano della Patagonia”, come indica il primo termine della nomenclatura binomiale (quello del genere), mentre il secondo (che definisce la specie) omaggia la famiglia Mayo che ha ospitato i ricercatori nella propria fattoria. Lo studio che descrive l’animale è stato pubblicato su Proceedings of the Royal Society of London.

Rinvenuto nel Sud dell’Argentina nel 2012, si stima che fosse lungo 40 metri e pesante 69 tonnellate. E avrebbe potuto alzare il collo a 14 metri da terra. “È come due camion con un rimorchio ciascuno, uno di fronte all’altro, dal peso totale di 14 elefanti”, ha precisato all’epoca un entusiasta José Luis Carballido, il paleontologo argentino a capo degli scavi.

Valori impressionanti, che però non si spostano di molto da quelli del conterraneo e coevo Argentinosauro, sauropode (cioè dinosauro erbivoro dal collo lungo) del gruppo dei titanosauri, di cui fa parte anche l’ultimo arrivato.

Patagotitan mayorum visse circa 102 milioni di anni fa – cioè tra Cretaceo inferiore e Cretaceo superiore – in una zona ricca di foreste, qual oggi è il deserto La Flecha, nella regione del Chubut, in Patagonia. Oltre all’Argentinosauro, lì vivevano i superpredatori dei generi Giganotosaurus, Mapusaurus e Tyrannotitan, affiancati da carnivori più piccoli come lo skorpiovenator e l’ilokelesia.

Nel sito – nella località El Sombrero, a 250 Km dalla città di Trelew – sono state rinvenute oltre 220 ossa in condizioni eccellenti, appartenenti a sette diversi esemplari non ancora del tutto cresciuti. Non si sa se questi siano morti insieme o no. Inoltre, nella stessa zona sono stati raccolti anche 80 denti di carnivori.

Notato da un contadino, il primo fossile a essere estratto fu un enorme femore, lungo quasi due metri e mezzo e pesante mezza tonnellata. Non tutti i reperti sono stati rimossi, data anche la difficoltà nel separarli dalla roccia. Oltre a Carballido, gli scavi sono stati guidati da Diego Pol, suo collega del Museo Paleontológico Egidio Feruglio, e cofinanziati dalla statunitense Jurassic Foundation.

“C’era una piccola parte della famiglia che era impazzita quanto a dimensioni”, spiega Pol. “Tutti i contendenti per la più grande specie di dinosauro avevano dimensioni simili, con una differenza tra il 10 e il 15 percento. Ciò suggerisce che ci stiamo avvicinando alla massima dimensione corporea possibile per un animale terrestre, che era sconosciuta fino a poco tempo fa, e questa è un’eccitante scoperta.”

Ancor prima che venisse formalmente descritta, la nuova specie aveva già avuto i suoi momenti di celebrità internazionale nel gennaio 2016: sia con un calco del suo scheletro ricostruito nel Museum of Natural History di New York (ancora lì presente), che con lo speciale “Attenborough and the Giant Dinosaur” su BBC One, pubblicizzato anche con un video in 4K e a 360°. Sul sito del museo argentino se ne può tuttora apprezzare una ricostruzione interattiva in 3D.

Ora “il più grande esemplare mai trovato” – come lo ha definito Ruben Cuneo, direttore del museo Feruglio – ha tutte le carte in regola per guadagnarsi un posto nell’olimpo dei dinosauri.

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