SALUTE

Meno eczema e meno asma se c’è un cane in casa

La compagnia di Fido fa bene ai bambini: essere "esposti" alla presenza di un cane riduce alcuni rischi per la salute, già durante la gravidanza

Un nuovo studio si aggiunge alla letteratura scientifica “pro Fido”: i cani fanno bene alla salute, a partire dai bambini. Foto Pixabay

SALUTE – Se in casa c’è un cane durante la gravidanza, è lecito dire che i bambini nascono con la camicia. Fino ai 10 anni, infatti, saranno meno soggetti agli eczemi allergici e all’asma, grazie a una combinazione di fattori nella quale entrano in gioco sia gli allergeni canini che gli elementi “esterni” come i batteri che Fido porta in casa dopo una passeggiata. Sono i risultati di due studi separati presentati al meeting dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology e arrivano al momento propizio: meno di tre mesi fa una review – diventata decisamente impopolare – non ha trovato associazioni tra la presenza di animali domestici in famiglia e il livello di salute fisica e mentale dei bambini.

Quando si parla di eczema nei neonati e nei bambini si intende una serie di malattie infiammatorie della pelle, tra le quali c’è la dermatite atopica, che colpisce circa il 30% dei più piccoli. Anche se l’eczema è molto comune, “molti non sanno che c’è una progressione che dall’eczema porta alle allergie alimentari, alle riniti allergiche e all’asma”, spiega in un comunicato Gagandeep Cheema, allergologo e leader dello studio. Insieme ai colleghi, Cheema voleva scoprire se avere un cane in casa giochi un ruolo nel processo, agendo ad esempio sulla rapidità con cui i problemi di salute progrediscono.

Così hanno scoperto che quando in famiglia ci sono uno o più cani, che vivono anche tra le mura domestiche trascorrendovi almeno un’ora al giorno, gli effetti iniziano già durante la gravidanza. Se la mamma è a contatto con i cani prima della nascita del bimbo il rischio di eczema entro i due anni d’età è molto ridotto, “anche se questo effetto protettivo cala arrivati ai 10 anni”, prosegue Edward Zoratti, co-autore.

Nel secondo studio il protagonista è stato l’asma, un problema di salute cronico con il quale oggi convivono quasi 240 milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è una patologia sotto-diagnosicata e sotto-trattata che riguarda tutti i paesi, anche quelli ad alto reddito. Nel solo 2015 l’asma ha ucciso quasi 400 000 persone.

I ricercatori, coordinati da Po-Yang Twou, hanno studiato gli effetti di due tipi di esposizione ai cani nei bambini che soffrono di asma. Nel primo caso si trattava dell’allergene (una proteina) che provoca l’allergia ai cani nei bambini; nel secondo invece di batteri e altri potenziali elementi veicolati dalla presenza dei cani in casa. Così hanno scoperto che molto di ciò che entra tra le mura domestiche attraverso Fido (sotto le zampe, viaggiando attraverso il pelo…) può avere un effetto protettivo contro i sintomi dell’asma nei bambini. A rischiare di aggravare l’asma è invece l’allergene in sè e per sè, che non va sottovalutato anche se conviverci è possibile.

Altri studi in passato hanno esplorato questo ruolo protettivo nei cani. Nel 2015, su Jama Pediatrics, un gruppo svedese dimostrava che i bambini cresciuti in una casa in cui vive anche un cane hanno un’incidenza di asma del 15% inferiore rispetto agli altri.

“Nei bambini asmatici che vivono in città e sono allergici ai cani, trascorrervi del tempo insieme potrebbe essere associato a due effetti diversi”, puntualizza Tsou. Quello protettivo, conferma lo scienziato, arriva probabilmente dai batteri che arrivano dentro casa insieme ai cani.

Cosa può fare chi invece è allergico, in modo da ridurre l’esposizione agli allergeni anche quando vive insieme a un cane? Dagli esperti che hanno preso parte al convegno arriva una serie di linee guida, che ogni persona può discutere con l’allergologo di fiducia. Ecco alcuni spunti:

Tenere il cane fuori dalla camera da letto e farlo entrare solo in alcune stanze;

Lavare bene le mani con acqua e sapone dopo aver accarezzato o abbracciato il cane;

Servirsi di aspirapolveri ad alta efficienza regolarmente e, quando possibile, dotarsi di un sistema di filtrazione HEPA (High Efficiency Particulate Air filter) che tenga sotto controllo i livelli di allergeni in stanze molto vissute come il salotto o la camera da letto;

Fare il bagno a Fido almeno una volta a settimana (un’abitudine che richiede attenzioni particolari, in modo da evitare che alla fine ad avere problemi dermatologici non sia proprio il cane di casa!)

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Tale cane, tale padrone. Abbiamo davvero la stessa personalità?

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".