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I libri che aiutano l’apprendimento dei neonati

Avete regalato libri ai bambini per natale? I libri sembrerebbero il regalo migliore, soprattutto in tenera età.

I bambini a cui i genitori avevano letto libri con etichette individuali passavano più tempo, se confrontati con gli altri, concentrati sulle immagini, e anche la loro attività cerebrale era significativamente diversa. Crediti immagine: Pixabay

RICERCA – Uno studio ha dimostrato come i libri, soprattutto quelli che identificano chiaramente i nomi di persone e oggetti, rappresentino un aiuto importante nell’apprendimento dei più piccoli.

“Le informazioni provenienti dai genitori sono processate con grande attenzione da parte dei bambini piccoli – spiega la Professoressa Lisa Scott, docente di psicologia all’Università della Florida e co-autrice dello studio- e i libri che indicano con precisione i nomi di personaggi e oggetti possono aiutare i genitori a interagire maggiormente con i neonati, soprattutto durante il primo anno di vita”.

I neonati che hanno partecipato allo studio sono stati esaminati in due differenti momenti: a 6 mesi e a 9 mesi di età. In entrambe le occasioni sono stati sottoposti ad analisi di eye-tracking e di elettroencefalografia, tecniche in grado di quantificare il livello di attenzione e apprendimento. Tra una visita e l’altra, ai genitori delle 23 famiglie che hanno partecipato alla ricerca è stato chiesto di leggere insieme ai propri bambini, secondo un vero e proprio programma di allenamento: 10 minuti di lettura condivisa al giorno per le prime due settimane, un giorno sì e un giorno no per le successive due, e così via, in un decrescendo costante nel corso dei 3 mesi dello studio.
A ciascuna delle famiglie sono stati assegnati in modo casuale dei libri appartenenti a uno specifico set: un set di libri conteneva immagini che erano identificate con etichette specifiche (ad esempio i nomi dei personaggi), nell’altro le immagini erano identificate attraverso etichette collettive. In aggiunta, è stato preso in considerazione anche un gruppo controllo di 11 neonati (dell’età di 9 mesi) a cui non era stato assegnato alcun libro.

I bambini a cui i genitori avevano letto libri con etichette individuali passavano più tempo, se confrontati con gli altri, concentrati sulle immagini, e anche la loro attività cerebrale era significativamente diversa. Dato interessante è che questa differenza non era visibile nell’analisi effettuata all’inizio dello studio, sottolineando così la omogeneità basale dei tre gruppi sperimentali.

Il gruppo di ricerca studia da più di 10 anni il modo in cui l’apprendimento e lo sviluppo cerebrale nei neonati siano influenzati dalla lettura, e i dati neurofisiologici registrati in questo ultimo lavoro sono in linea con quanto mostrato in passato, ossia che la specificità dei nomi migliora le abilità cognitive dei bambini.

“Sentiamo in continuazione raccomandazioni su quanto sia importante leggere ai bambini – sottolinea la Professoressa Scott – ma il nostro studio fornisce ora un’evidenza scientifica sul perché ciò sia vero, e soprattutto suggerisce il tipo di libro più efficace nel favorire l’apprendimento”.

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Marcello Turconi
Neuroscienziato votato alla divulgazione, strizzo l'occhio alla narrazione digitale di scienza e medicina.