IL PARCO DELLE BUFALE

Trote entangled, immortalità relativistica e biologia quantistica

Una Grande Unificazione della fisica e altre scienze sta per rivoluzionare la medicina, il XXI secolo sarà quello della prevenzione delle malattie e della morte.

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IL PARCO DELLE BUFALE – Il realismo locale non c’è più, lo hanno appena confermato gli entanglement realizzati con il Big Bell Test. Alcuni scienziati lamentano un divario insanabile tra fisica classica e quantistica, ma si consolino. A loro insaputa un cervello in fuga ha elaborato una Teoria del Tutto.

Talmente del Tutto da comprendere i pesci, un antirughe e un integratore alimentare che stanno al Dna come Perlana ai maglioni: sembra nuovo. (I lettori di nome Leopoldo e non dell’INAF, dell’INFN o della SISSA tengano a portata di mano il flacone dei sali, rischiano lo svenimento.)

Marco Ruggiero, l’oncologo che si proclama talvolta “dell’Università di Firenze”, talvolta “Professore ordinario in pensione dell’Università di Firenze”, è il genio spesso celebrato da questa rubrica. Assistito dalla moglie, la psicologa Stefania Pacini riparata con lui all’estero, nel giro di un anno appena è riuscito a conciliare le due fisiche del Novecento, e a farle confluire nelle scienze del vivente, inteso come flora intestinale.

In parole povere

A sconfiggere la morte saranno gli effetti sia relativistici che quantistici del sulfato di condroitina, la molecola, naturalissima ça va sans dire, estratta da cartilagini di bovini o di squali. Nel Rerum® fa tornare le pelli più mature a una radiosa giovinezza.

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In termini scientifici

(Tenersi a portata di mano anche del caffè, la faccenda è lunga e tortuosa.)

Ruggiero sviluppa la sua Grande Unificazione dal maggio 2017 a partire da un peana alle falsità sui vaccini di Andrew Wakefield, mascherato da pubblicità per l’antirughe. Nel Journal of Vaccines di Madridge, un predatore di passeri creduloni, appare

Vaccini, autismo e Rerum®

In settembre il tema riaffiora nel Journal of Immunology, dello stesso predatore, in versione filosofica:

Il microbiota umano e il sistema immunitario; riflessioni sull’immortalità.

Il microbiota, a meno che non sia il microbioma, è il terzo cervello, a meno che non sia il quarto. Comunque è immortale nel nostro universo, negli altri forse no per motivi che l’autore non spiega. La custode del Parco presume che in qualche bolla del multiverso una civiltà più avanzata abbia scoperto gli antibiotici. E le riflessioni vagolano tra Giasone e la Toson d’oro, la panspermia e l’analogia del rizoma usata dal filosofo Gilles Deleuze e dallo psicanalista Félix Guattari nell’Anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia.

Due mesi dopo, Ruggiero scrive nel BAOJ HIV, un specchio per allodole che lo annovera nel comitato editoriale,

Un nuovo approccio mirato al gene Klotho per ritardare e invertire l’invecchiamento [nota 1],

L’approccio può prevenire l’infezione da Hiv e l’Aids che stando allo stesso Ruggiero (nota 2) non è dovuto all’Hiv. Qualunque sia la causa della sindrome, a curarla – nel senso che i pazienti muoiono rapidamente d’altro – basta un suo yogurt probiotico Bravo al dì, disponibile anche in supposte.

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Nell’American Journal of Immunology, di un acchiappa-gallinacei, del quale è redattore insieme all’ex collega Amedeo Amedei dell’Università di Firenze, pubblica un’altra réclame:

Il Rerum® è il nuovo vaccino di Coley? [nota 3]

Nel Journal of Neurology and Stroke dello spennapolli Medcrave, che dirige, contraddice l’amato Wakefield, con un editoriale

Un vaccino del Dna contro l’Alzheimer e la dilatazione relativistica del tempo.

Il solfato di condroitina, teorizza Ruggiero, è una “macromolecola altamente carica”. Perciò “introduce un tipo di dilatazione temporale indotta dalla sua gravità”. Non solo la gravità è una sua proprietà esclusiva, ma non deforma lo spazio. “Dove si lega al Dna, il tempo rallenta” e tramite la sua proteina, il gene Klotho (nota 4) può riparare il Dna con calma, prevenire altre malattie neurodegenerative e, mentre c’è, “invertire il processo di invecchiamento”.

In vari luoghi e in marzo (nota 5) su Molecular Science, un’esca per piccioni di AIMS, insieme alla moglie unifica entrambe le fisiche fin dal titolo:

Impatto della biologia quantistica e della dilatazione temporale relativistica nell’autismo.

Stimolato dal Rerum®, il microbiota “ristabilisce l’entanglement del Dna” nell’intero genoma umano. Questo spiega i benefici intestinali e cognitivi dell’antirughe che Dario Siniscalco, dell’Università della Campania, e lo psichiatra Nicola Antonucci, di Bari, avevano iniettato illegalmente a 300 bambini autistici.

Quanto alle trote, sono arrivate lo scorso aprile nell’Open Journal of Cardiology and Heart Diseases, una trappola per merli di Crimson:

Come la biologia quantistica può debellare le malattie cardiache.

Il vaccino del Dna previene patologie e mortalità, ma esclude gli anti-vax dai clienti potenziali. Ben consapevole dei profitti messi in pericolo dal suo omaggio a Wakefield, Ruggiero annuncia un “progetto” alternativo. Si fonda su un esperimento appena pubblicato da Carmel Motherhill et al. in Dose Response, rivista appartenente ai fautori dell’ormesi, un’idea altrettanto evidence-based dell’omeopatia:

Effetto biologico simile all’entanglement dopo una comunicazione tra pesci prima della loro esposizione ai raggi X

I pesci del gruppo di controllo nuotano in un acquario, separati da una rete da quelli che verranno esposti altrove ai raggi X. Riuniti nell’acquario iniziale, dopo due ore tutti mostrano livelli di stress vagamente correlati. Si tratterebbe di un effetto spettatore indotto da radiazioni osservato in vitro nelle cellule vicine a quella irradiata, sebbene non siano state colpite da una particella.

Per ora i fautori dell’ormesi sono gli unici ad averlo visto nei pesciolini zebrati e nelle trote iridee, grazie a un doppio abuso della statistica. Da un lato, usano tre pesci per ciascun gruppo e per ogni marcatore misurano semmai una variabilità individuale. Dall’altro, trovano “non convincenti” i valori p prossimi a 1 (invece della probabilità inferiore a 0,05 di prendere un abbaglio) perché “non sono abbastanza insignificanti“.

Al netto della tripla negazione, Ruggiero è convinto della loro significatività. Nel suo progetto ispirato alle trote, il terzo o quarto cervello dei non vaccinati riceverà l’informazione quantistico-immunitaria “da animali naturalmente protetti dalla patologia o da esseri umani resistenti alla patologia”. Negli articoli precedenti, ha già

sviluppato le procedure che ristabiliranno l’entanglement quantistico nel corpo, allo scopo di ritardare o invertire l’invecchiamento: è concepibile che questi approcci funzionino anche a livello delle malattie cardiache.

Gli approcci avverranno in acqua per sfruttarne la memoria che è l’entanglement primigenio e non soltanto dei pesci, precisa. Certo, nell’esperimento di Motherhill et al. sono entangled individui della stessa specie, ma

tutti gli esseri viventi sono in qualche maniera entangled perché discendiamo tutti da un antenato primitivo comparso sulla terra circa 3,8 miliardi di anni fa. Questo concetto è coerente con l’idea originale di rizoma proposta da Deleuze e Guattari.

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fonte

Per passare dalla Teoria del Tutto alla sua applicazione clinica, vanno ancora risolte alcune questioni pratiche (in quelle filosofiche, la custode preferisce non azzardarsi).

Se l’entanglement è universale, perché certi individui devono vaccinarsi con il Rerum® oppure stare a bagno avvinghiati a un animale o a uno sconosciuto?

Devono tenere la testa sott’acqua entrambi? Immergere solo la zona che ospita la flora intestinale? Non possono rimanere ciascuno nella propria vasca mentre l’informazione agisce istantaneamente a distanza?

Quando il destinatario diventa immune, il mittente diventa immunodeficiente, un po’ come succede alla polarizzazione in una coppia di fotoni entangled? O sta in uno stato e l’altro come un gatto di Schrödinger nella sua scatola finché qualcuno non la apre?

O la custode ha esaurito il caffè prima di capire bene le procedure?

Note

  1. Klotho Immortalis è il supplemento dietetico inventato da Ruggiero e commercializzato dal truffatore Sacha Stone. Dopo un anno di trattamento al costo di 30 mila dollari, l’invecchiamento s’inverte per sempre.
  2. In un articolo zeppo di statistiche falsificate, di Peter Duesberg et al. al quale Ruggiero aggiunge il proprio nome e che fa pubblicare su una rivista dell’Università di Firenze, diretta da un suo collega e ammiratore.
  3. William Coley (1862-1936) era un grande chirurgo americano. A fine Ottocento, ha somministrato a un paziente il primo “vaccino”, degli streptococchi in realtà, che hanno stimolato una risposta immunitaria e ridotto un sarcoma osseo. I suoi vaccini e le sue tossine batteriche suscitavano parecchio scetticismo, ma oggi è considerato il “padre dell’immunoterapia”.
  4. Si desume dalla bibliografia.
  5. L’articolo ricicla la presentazione alla “2nd International Conference of Biomedical Research and Treatments for autism“, ospitata in novembre a Bari da Antonucci e sponsorizzato dalla Bravo di Ruggiero & Pacini, anticipata in agosto su BioRxiv, un archivio di preprint, firmato da Jerry Blythe e Stefania Pacini. Poi è stato sottoposto a Ruggiero che, nella veste di redattore di Molecular Science, l’ha approvato per la pubblicazione dopo aver sostituito il nome di Blythe con il proprio. Nota 6
  6. La custode ringrazia Smut Clyde per la cronologia e i chiarimenti, e Dora di HIV Forum dove i lettori troveranno ulteriori informazioni. Al momento tiene segrete quelle sull’effetto quantico-relativistico dell’antirughe® che la fortunata aveva ricevuto per il Natale 2016.

Leggi anche: Biologia quantistica dell’immortalità

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