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Liguria, la scienza va in vacanza

Crediti immagine: Pixabay

Parchi naturali e aree protette

La Liguria è una delle regioni più piccole d’Italia, strizzata com’è tra le Alpi e l’Appennino liguri e il mare. La doppia ambientazione tra mare e monti ha il vantaggio di offrire una grande varietà ambientale; ecco perché, nonostante lo spazio ristretto, ai parchi e alle aree protette è riservato oltre il 10 per cento del territorio ligure.

Poiché la Liguria è stretta e c’è poco da percorrere per il largo, vediamola per il lungo. Partendo da levante, tra i primi parchi che si incontrano vi è il Parco naturale regionale di Porto Venere, in provincia di La Spezia, inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il parco comprende un’area marina protetta che può fare la gioia di appassionati di zoologia e immersioni grazie alle grotte subacquee e diverse specie di coralli, tra cui la gorgonia rossa (Paramuricea clavata). Per i più giovani, il Parco ha organizzato attività di snorkeling scientifico per scoprire l’ambiente marino accompagnati da educatori e biologi (qui le informazioni di contatto e orari).

A pochi chilometri di distanza da Porto Venere si trova un altro parco naturale di grande fama, il Parco nazionale delle Cinque Terre meta di turisti provenienti da tutto il mondo. I sentieri si estendono per oltre 120 chilometri (senza contare gli itinerari in acqua!) e nel programma di eventi del Parco sono comprese visite guidate e percorsi di “plogging” (una nuova attività a stampo ecologico che prevede di percorrere un sentiero raccogliendo i piccoli rifiuti che si trovano sul cammino).

In provincia di Genova, il Parco naturale regionale di Portofino, grazie all’unione tra l’ambiente montano e quello marino, concentra in uno spaio ristretto una varietà di microclimi. Ecco perché basta spostarsi poco per incontrare specie vegetali tipiche dei climi caldi, come l’euforbia arborea (Euphorbia dendroides) e specie di climi decisamente più freddi, come la genziana campestre e il croco. Per quanto riguarda la fauna, il Parco di Portofino è famoso soprattutto per gli uccelli: vi si possono trovare oltre cento specie di volatili, tra cui rapaci come il falco pellegrino, il gheppio e la poiana. Qui, come anche nel Parco di Porto Venere, sopravvive inoltre lo scoiattolo rosso, la cui popolazione è stata messa in difficoltà dalla diffusione del “cugino” grigio. Nel corso dell’estate, il Parco offre escursioni e visite guidate (qui le date); a settembre, la terza edizione del Parco in Festa porta i visitatori in giro per l’area con ogni mezzo possibile, dal trekking a piedi all’uscita in kayak, con cui si può raggiungere la splendida Cala dell’Oro, solitamente chiusa al pubblico.

Addentrandosi invece nell’entroterra, il Parco naturale regionale dell’Antola offre uno dei cieli italiani con minor inquinamento luminoso, che ne fa un punto di osservazione privilegiato per gli amanti dell’astronomia. Ad agosto sono previsti due incontri seralicon visita all’Osservatorio astronomico. Per quanto riguarda la fauna, territorio del Parco è stato ricolonizzato dal lupo (si stima che nell’area vivano due nuclei familiari), cui è dedicato un centro visita “Il lupo in Liguria”.

Sempre in provincia di Genova, il Parco naturale regionale del Beigua offre un ricco programma di eventi nel corso dell’estate. Segnaliamo in particolare il “Trekking serale sulle tracce degli animali crepuscolari“, durante il quale gli escursionisti, dotati di visore notturno, potranno seguire le tracce degli animali più schivi. Per i più piccoli è previsto, da fine luglio a fine agosto, un calendario di attività per conoscere l’ambiente naturale del Parco.

Passando alla provincia di Savona, a ponente, la Riserva naturale regionale di Bergeggi racchiude un breve tratto di costa e l’isolotto omonimo, su cui non è possibile mettere piede. È invece visitabile, con l’accompagnamento di una guida, la grotta marina, una cavità carsica all’interno della quale sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici risalenti al Neolitico. Le grotte hanno un ruolo importante nell’ecosistema costiero: oltre a dare rifugio a specie caratteristiche delle grotte marine, come il granchio delle grotte (Herbstia condyliata), ospitano anche corvine (Sciaena umbra), pesci classificati come “prossimi alla minaccia” dallo IUCN.

Sempre in provincia di Savona, attraversato dall’autostrada dei fiori, la Riserva naturale regionale di Rio Torsero ospita un ricchissimo giacimento di fossili del Pliocene che, immersi in una matrice di roccia morbida, si trovano in un ottimo stato di conservazione.

Le grotte

Abbiamo citato alcune grotte marine, ma anche in superficie ve n’è di affascinanti. Le grotte di Toirano sono un complesso di cavità, solo due delle quali visitabili che, oltre all’importanza geologica (sono molto ricche di stalagmiti e stalattiti), hanno un grande valore archeologico. Erano infatti dimora dell’orso delle caverne (Ursus spelaeus) durante il letargo: ne sono state ritrovate migliaia di ossa, accumulatesi con antiche alluvioni, nel cosiddetto “cimitero degli orsi” della grotta di Bàsura (o grotta della strega). Ma non mancano le tracce umane: il “corridoio delle impronte” reca ancora i segni dei primi visitatori, Homini sapiens del Paleolitico superiore. Le visite delle grotte sono accompagnate da una guida, e non è necessario prenotare; per tutto il mese di luglio e agosto è inoltre possibile partecipare alle escursioni notturne con apericena.

I reperti ossei trovati nelle grotte di Borgio Verezzi sono quasi più affascinanti, perché testimoniano l’alternanza dei periodi glaciali. A fianco dei resti di orsi e mammut vi sono state infatti ritrovate le ossa di animali di climi ben più tropicali come elefanti, rinoceronti e tigri. Ma è soprattutto la grande varietà di minerali a rendere affascinante queste grotte, che risultano ricche di sfumature colorate, e la presenza di svariati tipi di concrezioni geologiche, dalle classiche stalattiti a drappi sottili e canne esilissime.

Santuario dei cetacei

Il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini è un’area marina protetta istituita nel 1991 tra le regioni italiane di Liguria, Sardegna e Toscana; nel 1999 la protezione è diventata internazionale, e comprende anche Corsica, Costa Azzurra e Principato di Monaco. In quest’area di mare, particolari caratteristiche ambientali hanno fatto sì che s’instaurasse una catena alimentare favorevole ai cetacei. Se ne contano almeno una dozzina di specie, le più frequenti delle quali sono balenottere e delfini comuni. In Liguria è possibile fare delle uscite di whale-watching che durano in media 5 ore. Si può partire dal Porto Antico di Genova, da Pegli, dal porto di Varazze, da Savona, dal porto di Loano o da quello di Andora (qui gli orari e i prezzi). Sulle imbarcazioni è sempre presente un biologo che fornisce informazioni sulle specie che si incontrano e contemporaneamente raccogliere dati per il monitoraggio.

Musei

Se soffrite di mal di mare e le uscite in barca non vi attirano, potete godere approfondire la biodiversità marina con i piedi ben saldi sulla terraferma all’Acquario di Genova, il più grande d’Europa. I prezzi non sono precisamente modici (26 euro per gli adulti e 18 per i bambini, se si vogliono aggiungere altri musei del Porto Antico è possibile avere altre soluzioni di prezzo) ed è fortemente consigliabile, in alta stagione, acquistarli prima per evitare le code sotto il sole. Tuttavia, anche per chi non sostiene particolarmente la cattività per gli animali selvatici, è difficile negare che l’Acquario offra uno spettacolo mozzafiato: ospita circa 12 mila esemplari marini provenienti da tutto il mondo (tra gli ultimi arrivati c’è Pansoto, un cucciolo di lamantino nato a febbraio), oltre da rappresentare un centro di ricerca e, in alcuni casi, anche di recupero degli animali feriti.

Già che ci siete, al biglietto per l’Acquario potete associare quello per la Biosfera, progettata da Renzo Piano e ospitante un ecosistema tropicale. Tra le piante, vi si possono ammirare gli alberi del caffè e l’orchidea della vaniglia; tra gli animali, tartarughe e bellissimi volatili, come l’ibis scarlatto e l’uccello tessitore. Restando nella zona del Porto Antico, potete fare un passo al Galata Museo del Mare, che festeggia i suoi 14 anni a fine luglio con uno sconto sul biglietto d’ingresso e con l’esibizione di palombari che s’immergono in una vasca d’acqua. E, per i più giovani, la Città dei Bambini e dei Ragazzi offre uno spazio interattivo per esplorare la scienza e la tecnologia.

Infine, se rimanete nel capoluogo ligure, al Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, fino a settembre potete visitare Kryptòs, la mostra sul mimetismo animale con venti specie vive in terrari che riproducono il loro ambiente naturale.

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Anna Romano
Biologa molecolare e comunicatrice della scienza, amo scrivere (ma anche parlare) di tutto ciò che riguarda il mondo della ricerca.