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Gli effetti del caffè a colazione

Gli integratori di caffeina vengono spesso presentati come degli stimolanti naturali per perdere peso: è veramente così?

RICERCA – Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics le proprietà dimagranti della caffeina – spesso usate per vendere gli integratori – restano da confermare. Infatti, i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che hanno assunto una piccola quantità di caffeina hanno consumato meno cibo, ma l’effetto non si è mantenuto per tutto il giorno e non ha avuto nessun impatto sulla sensazione di fame.

Sulle proprietà di questa molecola e le conseguenze sulla perdita di peso, come rispetto agli effetti per la salute, sono state fatte tante ipotesi: secondo alcuni ricercatori, l’effetto sarebbe legato alle sue proprietà termogeniche, ovvero alla capacità di stimolare la produzione di calore da parte del tessuto adiposo e l’ossidazione dei grassi. Un’altra spiegazione è che la caffeina possa coinvolgere i meccanismi cerebrali che limitano l’appetito.

Alcune evidenze epidemiologiche, inoltre, hanno suggerito che i consumatori di caffè hanno un indice di massa corporea (BMI) inferiore. Lo studio, guidato da Leah M. Panek-Shirley della State University of New York at Buffalo, è nato quindi con lo scopo di confermare o smentire gli effetti della caffeina sull’appetito e la possibile relazione con il BMI.

All’indagine hanno partecipato 50 adulti sani, che per un mese si sono recati una volta a settimana presso i laboratori della SUNY University dove hanno consumato la propria colazione. Il pasto iniziava con un succo di frutta al quale era stata aggiunta una quantità di caffeina pari a quella contenuta in quattro once di caffè (1 mg/kg di peso corporeo), otto once di caffè (3 mg/kg peso di corporeo) oppure un placebo.

La dose è stata scelta in base al consumo medio di un americano adulto, che corrisponde a circa 150-250 mg al giorno. Trenta minuti dopo, nel momento in cui la caffeina svolge al massimo le sue funzioni, i partecipanti potevano attingere a un abbondante buffet di 8.000 calorie e mangiare tanto cibo quanto ne desideravano. Dovevano poi registrare tutti gli alimenti consumati nel corso della giornata e, una volta ogni ora, dovevano compilare un questionario online e specificare se in quel momento si sentivano sazi o avevano fame.

I risultati

I risultati dell’indagine hanno evidenziato che i partecipanti che avevano assunto 1 mg/kg di caffeina avevano consumato una quantità inferiore di calorie (circa il 10% in meno rispetto al totale). Questo effetto, però, non durava a lungo: l’apporto ridotto di calorie veniva compensato nei pasti successivi. Inoltre, non è stata osservata nessuna correlazione tra dosi di caffeina e livello di appetito e nessun rapporto tra l’indice di massa corporea e il consumo di cibo.

Le conclusioni dello studio – spiega Carol DeNysschen, una delle ricercatrici che ha partecipato al lavoro – sottolineano l’importanza di mantenere delle sane abitudini alimentari e di non affidarsi ad aiuti o pratiche non sicure per perdere peso. Secondo l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, la quantità massima di caffeina che può essere consumata da un adulto sano senza correre rischi è pari a 400 mg al giorno (circa 5,7 mg/kg peso corporeo): un espresso ne contiene circa 80 mg, una tazza di tè 50 mg, una lattina di Coca-Cola poco meno di 40 mg.

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Francesca Camilli
Comunicatrice della scienza e giornalista pubblicista. Ho una laurea in biotecnologie mediche e un master in giornalismo scientifico.