ricerca

L’Africa Orientale riscopre il suo cimitero più antico

È vecchio di 5.000 anni: uomini, donne, bambini di ogni età venivano seppelliti nello stesso luogo, senza distinzioni tra classi sociali o ruoli.

RICERCA – Nei pressi delle sponde Sud-occidentali del grande Lago Turkana, in Kenya, è stato trovato un cimitero antico, di ampie dimensioni, che racconta la storia di una popolazione di pastori nomadi vissuti fino a 4 300 anni fa. Questi pastori avevano dato vita a una società egualitaria.

La scoperta è a opera di un team internazionale che include ricercatori della Stony Brook University e del Max Planck Institute for the Science of Human History, ed è stata recentemente pubblicata sulle pagine del Proceedings of the National Academy of Sciences.

Riti funebri e stratificazione sociale

Le popolazioni del Turkana edificarono nei pressi del lago una piattaforma di circa 30 metri di diametro, nella quale scavarono una fossa in cui seppellire i loro defunti. In seguito alla copertura della fossa con pietre innalzarono alcuni pilastri e monoliti sul basamento, alcuni provenienti anche da un chilometro di distanza.

In tempi seguenti furono realizzati anche cerchi di pietra e altre strutture cerimoniali. Nel complesso sono circa 580 gli individui seppelliti nell’antico cimitero. E c’è spazio ugualmente per tutti: uomini, donne, bambini di ogni età seppelliti indistintamente nello stesso luogo, senza alcun segno distintivo per classi sociali o ruoli. Ornamenti personali sono presenti in tutto il cimitero, distribuiti nella stessa misura tra tutti i defunti.

Si credeva che per lo sviluppo di una ritualità funeraria così complessa fosse necessaria una società stratificata alla base, ma la scoperta dimostra che anche da una società egualitaria possono sorgere sviluppi analoghi.

La scoperta è in scia con altri ritrovamenti africani e di altri continenti nel mondo di ampie strutture monumentali costruiti da gruppi sociali egualitari. Il cimitero del Turkana è però il più antico dell’intera Africa Orientale: la sua costruzione risale a circa 5000 anni fa.

Verso società complesse

Il nuovo ritrovamento dimostra che si rivela necessario, partendo da qui, compiere nuove ricerche per capire come e perché alcuni gruppi a un certo punto danno adito allo sviluppo di società complesse, senza che sia coinvolto il fenomeno della stratificazione sociale.

Nel caso di Lothagam North sembra che la costruzione sia avvenuta in un periodo di cambiamento profondo. Le tradizioni pastorali erano state appena introdotte nella regione e nuovi gruppi giunti con pecore, capre e bovini iniziarono a interagire e scambiare informazioni con popolazioni locali di pescatori e cacciatori-raccoglitori. In più, anche il clima cambiò nettamente volto in quel periodo, con una diminuzione forte delle piogge annuali e un abbassamento del livello del lago del cinquanta percento.

“I monumenti potrebbero essere serviti come un luogo in cui riunirsi, rinnovare i legami sociali, e rinforzare l’identità di comunità”, spiega in un comunicato Anneke Janzen del Max Planck Institute for the Science of Human History.

Il cimitero smise di essere usato dopo alcuni secoli, quando la pastorizia si consolidò e il livello del lago giunse a stabilizzarsi.

Segui Fabio Perelli su Twitter

Leggi anche: Come il conflitto in Siria si sta portando via l’archeologia

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Condividi su