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Quattro nuovi tipi di personalità

Dopo aver sviluppato nuovi algoritmi, i ricercatori hanno evidenziato quattro nuovi tratti, che hanno associato a nuovi tipi di personalità: tipo "medio", "riservato”, "egocentrico" e "modello di ruolo".

RICERCA – Il concetto di personalità è molto controverso in psicologia. Negli anni vari esperimenti condotti su piccoli gruppi hanno portato a risultati difficilmente replicabili: i “tipi” sono stati a lungo utilizzati nei libri di auto-aiuto, ma non sempre accettati dalla comunità scientifica. Uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, ha utilizzato un nuovo metodo di analisi che potrebbe aiutare a ottenere risultati più affidabili.

Un gruppo di ricercatori della Northwestern University, guidati da Luís A. Nunes Amaral, ha analizzato le risposte fornite di 1,5 milioni di persone in tutto il mondo, che hanno partecipato a quattro questionari online: il test John Johnson’s IPIP-NEO, in due diverse versioni, myPersonality project e il dataset del BBC Big Personality Test. Ognuno dei questionari, sviluppati dalla comunità scientifica nel corso degli anni, aveva tra le 44 e le 300 domande. I partecipanti hanno aderito spontaneamente, attratti dalla possibilità di scoprire qualcosa sulla propria personalità. Grazie alla combinazione di questi risultati, è stato possibile ricavare una quantità di dati mai utilizzata prima. In passato gli studi come questo venivano infatti condotti nei laboratori delle università e potevano raggiungere al massimo qualche centinaio di persone.

Sul grande dataset ottenuto, i ricercatori hanno mappato i punteggi relativi ai cinque tratti finora riconosciuti (i cosiddetti Big Five): nevroticismo, estroversione, apertura mentale, gradevolezza e coscienziosità. Dopo aver sviluppato nuovi algoritmi, tuttavia, hanno evidenziato quattro nuovi cluster, che hanno associato a nuovi tipi di personalità: tipo “medio”, “riservato”, “egocentrico” e “modello di ruolo”. Il tipo “medio” ha un alto livello di nevroticismo e di estroversione, e una bassa apertura mentale. Secondo Martin Gerlach, ricercatore postdoc nel gruppo di Amaral, le persone “comuni” rientrano in questa categoria, con una maggiore prevalenza di donne rispetto agli uomini. Il tipo “riservato” è emotivamente stabile ma non aperto mentalmente, non è particolarmente estroverso, ma ha buoni livelli di gradevolezza e coscienziosità. Il tipo “modello di ruolo” ha un basso livello di nevroticismo ma alti livelli negli altri quattro tratti. La probabilità di rientrare in questa categoria aumenta con l’età ed è maggiore tra le donne. “Sono persone affidabili e aperte alle nuove idee” – spiega Amaral. Il tipo “egocentrico” ha un buon livello di estroversione e bassi livelli di apertura mentale, coscienziosità e gradevolezza. Con l’età, diminuiscono le persone che rientrano in questa categoria, sia tra gli uomini sia tra le donne.

Il primo tentativo dei ricercatori è stato quello di utilizzare gli algoritmi di clustering tradizionali, che però hanno portato a risultati inaccurati. Hanno quindi provato a rifinire le analisi, attraverso un nuovo metodo che impone dei vincoli aggiuntivi e che, secondo i ricercatori, è il contributo scientifico più importante dello studio. Ripetendo le analisi, i quattro cluster continuavano ad emergere con un frequenza non causale, aggiunge William Revelle, co-autore dello studio. I ricercatori hanno quindi testato l’accuratezza dei nuovi cluster su un gruppo notoriamente egocentrico: i ragazzi adolescenti. Guardando alle classi demografiche, hanno potuto confermare che i teenager di sesso maschile sono molto presenti nel cluster “egocentrico”, mentre ragazze e donne di età superiore ai 15 anni sono meno frequenti.

Le applicazioni del metodo riguardano i servizi di salute mentale, che potrebbero utilizzarlo per evidenziare personalità con tratti estremi. Ma secondo i ricercatori, i risultati potrebbero servire anche nel campo della psicologia del lavoro, per aiutare nella selezione dei candidati più adeguati, e per le persone che cercano un partner compatibile.

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Francesca Camilli
Comunicatrice della scienza e giornalista pubblicista. Ho una laurea in biotecnologie mediche e un master in giornalismo scientifico.