SALUTE

Sei obiettivi per il progetto Health 2020

"Migliorare significativamente la salute e il benessere delle popolazioni, ridurre le disuguaglianze sanitarie, rafforzare la salute pubblica e assicurare sistemi sanitari centrati sulla persona che siano universali, equi, sostenibili e di alta qualità". Ecco gli obiettivi del progetto europeo della World Health Organization (WHO) dedicato alle politiche sanitarie.

SALUTE – Adottato dai 53 Stati membri nel 2012, il quadro di Health 2020 propone interventi politici basati sulle priorità stabilite dalla WHO e identifica strategie di intervento adattabili alle diverse realtà europee.

Un sistema sanitario efficace ed efficiente è vitale per lo sviluppo economico e sociale della regione: il benessere dei cittadini europei (900 milioni di persone) porta ad un miglioramento globale della nostra società e sostiene la ripresa economica. L’analisi di parametri prevede la raccolta di dati sia quantitativi (mortalità, morbilità, disabilità) che qualitativi. Questo perché uno degli intenti principali del programma è la valutazione del benessere come concetto multidimensionale e indispensabile per l’individuo e la società moderna. Health 2020, che ha superato da poco la prima metà del periodo di attuazione, sta avendo buoni risultati: infatti, la maggior parte degli Stati membri ha adottato misure per attuare i principi proposti dalla WHO per il miglioramento della salute e del benessere dei propri cittadini. Detto ciò, attualmente ci sono ancora molte diseguaglianze e incertezze, che sottolineano la necessità di un accurato e costante controllo e di un’implementazione delle azioni comunitarie e statali per il raggiungimento dei traguardi preposti. I progressi non uniformi riflettono le sostanziali differenze tra i Paesi e all’interno dei singoli Paesi, tra i sessi e tra le fasce d’età considerate.

Crediti immagine: Pixabay

Il monitoraggio prevede tre aree di lavoro principali, ciascuna con i propri target:

  • Area 1 – Analisi dell’incidenza di malattie e dei fattori di rischio;
  • Area 2 – Valutazione del benessere, dei determinanti sociali e numero di persone in salute;
  • Area 3 – Implementazione dei sistemi sanitari e della governance.

Di seguito un riassunto dei dati suddivisi per ciascun target e riportati dall’ “European Health Report 2018”, il documento che presenta, con cadenza triennale, la situazione europea in ambito di salute e che quest’anno espone l’andamento e gli obiettivi di Health 2020.

Target 1 – Ridurre la mortalità prematura.

La prima causa di morte prematura in Europa sono le malattie cardiovascolari (44%), seguita dal cancro (21%) e dalle cause esterne, incluse ferite e avvelenamenti (7%). La riduzione della mortalità prematura viene analizzata considerando i dati relativi alle malattie non trasmissibili, alle malattie trasmissibili prevenibili con vaccino e ad altre cause esterne.

I Paesi europei sono in linea con l’obiettivo di Health 2020 di ridurre dell’1.5% all’anno la mortalità prematura causata dalle quattro principali patologie non trasmissibili (malattie cardiovascolari, cancro, diabete mellito e malattie respiratorie croniche) nelle persone tra i 30 e i 70 anni. Progressi analoghi sono stati raggiunti anche nell’ambito delle morti da cause esterne, che includono incidenti stradali, cadute accidentali, avvelenamenti, suicidi, episodi di autolesionismo e omicidi. Ci sono ancora notevoli disuguaglianze nei tassi di mortalità prematura, sia in relazione al sesso che allo Stato di appartenenza dei soggetti. Il rischio conseguente di tali disuguaglianze potrebbe essere un ribaltamento dell’andamento positivo se venissero a mancare le necessarie misure di mantenimento e miglioramento. A partire dal 2000, la copertura vaccinale in Europa è aumentata in modo costante, ma da un’analisi attenta dei dati relativi ai singoli Stati emergono evidenti disparità e, in alcuni casi, presentano una copertura ancora inferiore al 90%. Health 2020 mira a eliminare alcune malattie prevenibili da vaccino (morbillo, poliomielite e rosolia) aumentando la copertura vaccinale e riducendo le diseguaglianze.

Target 2 – Aumentare l’aspettativa di vita alla nascita.

L’aspettativa di vita media è aumentata in modo costante negli ultimi anni e il divario nei dati, sia tra i sessi che tra i Paesi, sta diminuendo. La differenza tra il Paese con la più alta aspettativa di vita e quello con l’aspettativa più bassa è ancora superiore alla decade, segno che sono necessarie ulteriori azioni e monitoraggi.

Target 3 – Ridurre le disuguaglianze.

In generale, le differenze tra i Paesi membri per quanto riguarda gli indicatori legati ai determinanti sociali della salute (mortalità infantile, aspettativa di vita, scolarizzazione primaria, disoccupazione) stanno diminuendo. Al di là dei valori medi, le differenze tra i singoli Stati sono molto importanti, sottolineando la necessità di interventi mirati.

Un dato incoraggiante è l’aumento delle politiche e delle strategie in atto per ridurre le disuguaglianze nella regione: nel 2010 erano state attivate solo in 29 Paesi, mentre nel 2016 in 42 Paesi su 53. I dati relativi alle morti premature segnalano una riduzione, da 7.3 morti per 1000 nati nel 2010 a 6.8 nel 2015. La scolarizzazione segue lo stesso andamento, ma i le differenze tra gli Stati sono notevoli, con lo 0.1% di bambini non scolarizzati come valore minimo e il 10.1% come valore massimo. La stessa tendenza si può rilevare anche per i tassi di disoccupazione, che toccano un minimo di 0.5% e un massimo del 26.1% nel 2015.

Target 4 – Incentivare il benessere.

L’accrescimento del benessere è un obiettivo centrale della politica di Health 2020. In questo caso, oltre ai dati quantitativi, è necessario tenere in considerazione anche i fattori culturali come tradizioni, credenze popolari e valori. I dati disponibili per ciascun Paese sono molto variabili ed è per questo che la soddisfazione della vita è l’unico parametro riportato. Viene misurato rispondendo alla domanda “Quanto sei soddisfatto della tua vita in questi giorni?” su una scala da 0 – per niente soddisfatto – a 10 – molto soddisfatto – e la media europea è di 6, con valori in alcuni casi inferiori al 5 e in altri con valori tra i più alti al mondo.

Target 5 – Diritto alla salute e raggiungimento della copertura sanitaria universale.

La copertura sanitaria universale prevede l’istituzione di sistemi sanitari in cui i servizi essenziali siano usufruibili da tutti i cittadini ad un costo accettabile. Questa è una delle priorità del programma generale di lavoro 2019-2023 della WHO, che punta a “ridurre gli ostacoli persistenti all’accesso ai servizi sanitari e far beneficiare 1 miliardo di persone della copertura sanitaria universale”.

La spesa sanitaria media è rimasta praticamente invariata dal 2010 (8.3% del PIL) al 2014 (8.2% del PIL). Le differenze tra gli Stati sono marcate e il quadro regionale è misto: alcuni dati sono incoraggianti, altri statici e alcuni mostrano un andamento contrario.

Target 6 – Interventi e obiettivi dei Paesi membri.

La maggior parte degli Stati membri ha dimostrato di voler realizzare gli obiettivi di Health 2020, allineando le politiche nazionali a quelle europee. Nel 2016, 38 Paesi su 43 hanno risposto a un sondaggio dell’Ufficio Regionale della WHO riferendo che avevano fissato obiettivi per migliorare la salute e il benessere dei cittadini o che lo stavano pianificando per il prossimo futuro. Il 95% ha confermato di aver sviluppato, o voler sviluppare, una politica sanitaria in linea con i principi di Health 2020.

Sebbene siano stati fatti molti progressi in questi anni, c’è ancora molto da fare per il raggiungimento degli obiettivi di Health 2020 e nell’utilizzo delle informazioni raccolte nel processo decisionale politico. Una migliore comunicazione in ambito sanitario è una priorità: i dati forniti da alcuni Paesi non sono completi – anche a causa delle sempre più stringenti normative sulla privacy – e, di conseguenza, le stime vanno fatte con cautela e aggiornate costantemente. Proprio per questo motivo la WHO e tutti i Paese membri stanno incoraggiando la raccolta di informazioni armonizzate, provenienti da fonti sanitarie e non, per avere un quadro completo del benessere dei cittadini.

Infografica: Rachele Mazzaracca

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Rachele Mazzaracca
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