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Il Web compie 30 anni: CERN festeggia l’invenzione che ha cambiato il mondo

Nel 1989 sir Tim Berners-Lee lanciò la proposta di un sistema per condividere informazioni tra computer connessi. Nasceva il World Wide Web.

Il fisico Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web. Foto CERN

Accedere alle informazioni connettendo i computer tra di loro. Nel marzo 1989 sir Tim Berners-Lee proponeva per la prima volta al CERN di Ginevra l’idea rivoluzionaria che ha cambiato il modo di comunicare: il World Wide Web. Una rete di nodi di informazione in cui navigare e che ha portato online in 30 anni metà della popolazione mondiale, con quasi due miliardi di siti web a oggi esistenti. Il 12 marzo 2019 il CERN festeggia la nascita di questa invenzione, nata nel mondo dei ricercatori in fisica delle particelle e che ha rivoluzionato la nostra quotidianità.

La rete proposta da sir Berners-Lee e sviluppata con l’aiuto dei colleghi del CERN, tra cui Robert Cailliau, iniziò a prendere forma nel 1990 con la presentazione di “WorldWideWeb: Proposta per un progetto HyperText”. Poi l’informatico inglese pose le basi di internet come lo conosciamo oggi, implementando i componenti chiave quali i protocolli html, http e l’URL. Più tardi, sono arrivati il primo server Web, il primo browser ed editor. Il mondo di internet aveva preso forma.

Perché nasce il web?

Un nuovo mondo, quello “online”, che all’inizio non suscitò grande interesse. Il World Wide Web (WWW) doveva essere un sistema di condivisione della documentazione scientifica prodotta in formato elettronico e destinata alla sola comunità dei ricercatori. Sir Berners-Lee, un ingegnere informatico che lavorava alla Divisione IT (Information Technology) del CERN, ha lanciato la proposta di una rete basata sui protocolli html e http per poter scambiare documenti tra i calcolatori. Uno strumento, il web, destinato solo a una comunità di esperti ma che in pochi anni è diventato un sistema di tipo universale, applicabile a ogni tipo di computer.

Gaetano Maron, direttore del Centro di calcolo CNAF dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), racconta questi inizi in un comunicato. “Sembra strano, ma all’inizio la proposta non suscitò grande entusiasmo, nemmeno tra le comunità a cui era indirizzato, ma tre fattori lo hanno trasformato nel giro di pochi anni in una delle invenzioni che più hanno avuto impatto sulle società e sulle nostre abitudini”.

Sono tre i fattori principali che hanno portato al successo globale del Web. “La tecnologia delle reti informatiche che permetteva potenzialmente di mettere in comunicazione centinaia di milioni di calcolatori distribuiti su tutto il pianeta. Il browser che forniva all’utente un’interfaccia gradevole e semplici per navigare. Infine i motori di ricerca che permettevano di fare ricerche su tutta l’informazione messa in rete in modo selettivo e velocissimo”.

Le tappe del WWW dal 1989 ad oggi

Nel marzo 1989 iniziava l’avventura di Sir Tim Berners-Lee, con il lancio della prima proposta di sviluppo di un sistema di informazione distribuito. La proposta divenne ufficiale solo nel novembre 1990, con la presentazione da parte dell’informatico del documento “WorldWdeWeb: Proposta per un Progetto di HyperText”.

Un mese ancora, il dicembre 1990, e il team di sir Berners-Lee definì i concetti base del Web: html, http e URL, oltre a sviluppare il primo browser/editor e il software del server. Così arrivò anche l’indirizzo del primo sito web al mondo: “info.cern.ch”, lanciato sul computer NeXT al CERN. Una pagina web che ovviamente offriva informazioni sul WWW.

Nel marzo 1991 era già disponibile per tutti gli utenti dei computer del CERN un browser molto semplice in versione “Line-Mode”, meno sofisticato di quello del NeXT, ma che aveva il grande vantaggio di funzionare su un’ampia varietà di modelli di computer.

Ancora qualche mese e ad agosto 1991 il primo software WWW fece il suo ingresso nei gruppi di discussione su internet, gruppi per lo più di fisici interessati al progetto in cui si spiegava come scaricare il software e utilizzarlo. Nel dicembre 1991, il Web arrivò oltreoceano: il primo server web fu installato nello Stanford Linear Accelerator Center (SLAC) situato in California. Un passo importante perché permetteva agli scienziati dell’acceleratore di particelle statunitense di collegarsi al database SPIRES e condividere la documentazione al momento disponibile nel campo della fisica delle alte energie (HEP).

Robert Cailliau, ingegnere e co-sviluppatore del Web insieme a Berners-Lee

Il salto da prototipo a servizio affidabile e utilizzabile è arrivato nel gennaio 1992, quando tramite la newsletter del CERN migliaia di scienziati hanno imparato ad accedere anche a semplici informazioni del grande database del Web: per esempio numeri di telefono, indirizzi mail e documentazione di vario genere.

Nel settembre 1992 i primi server web venivano installati nelle sedi dei laboratori che collaboravano con il CERN e prendevano vita i primi browser grafici, come MIDAS sviluppato da Tony Johnson dello SLAC. Poi nell’aprile del 1993 arriva Mosaic, un browser caratterizzato da una interfaccia grafica di facile utilizzo e di semplice installazione, sviluppato dal National Center for Supercomputing Applications (NCSA) della University of Illinois. Un vero e proprio successo, sviluppato sia per Pc che per Mac e fruibile su diversi sistemi operativi.

Il 30 aprile 1993 il CERN metteva a disposizione del pubblico il Web ed entro la fine dell’anno erano 500 i server conosciuti. La diffusione fu rapidissima, anche al di fuori del mondo accademico. La “Woodstock del Web” fu organizzata da Robert Cailliau nel maggio 1994: la prima conferenza Internazionale del WWW a cui parteciparono in 380 tra utenti e sviluppatori.

Nel dicembre 1994, appena qualche mese dopo la prima conferenza, si registravano al mondo oltre 10mila server web, di cui 2000 per uso commerciale, e il bacino di utenti aveva già raggiungo i 10 milioni. Una strada in rapida ascesa per il WWW che arriva rapidamente al 2019, con metà della popolazione mondiale che vive connessa.

Web@30: l’evento del CERN

La decisione del CERN di investire nel 1989 nel progetto di sir Berners-Lee e di rendere il software WWW di pubblico dominio nel 1993 ha rivoluzionato il mondo. Fin dalla firma della Convenzione nel 1953, il CERN si è sempre impegnato nella divulgazione dei suoi risultati, puntando sulla distribuzione e condivisione di software open source, tecnologie sviluppate dai suoi ricercatori, ma anche alla condivisione di pubblicazioni e dati nel portale CERN Open Data.

Un valore, quello della condivisione, su cui lo stesso CERN è stato creato e che per questo motivo il 12 marzo ha deciso di festeggiare il WWW con l’evento Web@30, che darà il via alle celebrazioni in tutto il mondo. Lo conferma la direttrice Fabiola Gianotti in un comunicato. “È un grande onore e fonte di orgoglio per noi ospitare l’evento per celebrare il 30° anniversario del progetto di sir Tim Berners-Lee, poi diventato il Wolrd Wide Web. Sono lieta che sir Tim sarà con noi per festeggiare l’invenzione che ha trasformato il nostro mondo e continua a dimostrare quanto la ricerca sia fondamentale nell’alimentare l’innovazione. La cultura di apertura del CERN è stata un fattore chiave che nel 1993 ha fatto sì che la rete fosse disponibile gratuitamente per tutti, per incentivare il suo sviluppo e la successiva diffusione”.

L’evento organizzato dal CERN, in collaborazione con World Wide Web Foundation e World Wide Web Consortium (W3C), vedrà come protagonisti proprio sir Berners-Lee, Cailliau e altri pionieri del Web insieme ad esperti condivideranno la loro visione sulle sfide e le opportunità che la rete ad oggi ci offre. È possibile seguire l’evento in diretta sul sito del CERN dedicato all’anniversario (ore 7:50 CET).

Ascolta la storia di Tim Berners-Lee anche nel nostro podcast Pionieri Informatica, qui.


Leggi anche: Buon compleanno Web!

Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Veronica Nicosia
Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. Laureata in Fisica e Astrofisica all'Università La Sapienza, vincitrice del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti 2012 con una inchiesta sull'Hiv e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019 nella sezione Under 35. Content manager SEO di Cultur-e, scrive di scienza, tecnologia, salute, ambiente ed energia. Tra le sue collaborazioni giornalistiche Blitz Quotidiano, Oggiscienza, 'O Magazine e Il Giornale.