Pinguini di Adelia in Antartide
Foto: Jerzy Strzelecki | Wikipedia
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Video: droni in Antartide per censire i pinguini di Adelia

In Antartide procede il progetto PenguinERA, che studia l'ecologia, la riproduzione e l'adattamento dei pinguini di Adelia. Con l'aiuto dei droni ENEA, che permettono di stimare il numero di animali nelle colonie.


Grazie all’impiego di due droni ENEA che hanno sorvolato le colonie, i ricercatori del progetto PenguinERA hanno potuto stimare quanti pulcini di pinguino di Adelia fossero presenti a fine gennaio nelle colonie di Adélie Cove e di Edmonson Point, in Antartide. L’obiettivo del progetto è studiare l’ecologia, la riproduzione e l’adattamento di questa peculiare specie di pinguino, considerata una specie “sentinella”.

In che senso? Il pinguino di Adelia (Pygoscelis adeliae) è una specie molto sensibile alle variazioni climatiche nel suo habitat e per questo rappresenta un vero e proprio bioindicatore dello stato di salute dell’Antartide. L’Antartide sta infatti subendo sempre di più la crescente pressione antropica e gli effetti del cambiamento climatico in corso. L’area di studio del progetto PenguinERA comprende tre diverse colonie di pinguini: oltre a Adélie Cove ed Edmonson Point, verrà inclusa nelle indagini anche l’isola Inexpressible, nella baia Terra Nova.

“Il drone ha effettuato un primo volo su alcune parti delle due colonie al fine di effettuare riprese fotografiche preliminari per eseguire conteggi totali in futuro, da mettere poi in relazione ai conteggi visivi fatti da terra. Questi dati serviranno per stimare il successo riproduttivo annuale dei gruppi di studio”, ha spiegato in un comunicato Silvia Olmastroni, ricercatrice del Museo Nazionale dell’Antartide presso l’Università degli Studi di Siena e responsabile del progetto.

“Adélie Cove è una colonia di circa 13-15mila nidi, mentre quella di Edmonson Point ne conta circa 2.800; qui l’attività del drone ha ripreso i pulcini arrivando nell’area più numerosa e dove è più difficile il conteggio dei nidi che sono circa 1.900”.

I droni sono partiti dalla base di ricerca italiana “Mario Zucchelli“, dove operano i ricercatori del progetto PenguinERA, durante l’ultima campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Si tratta di una campagna finanziata dal MIUR, attuata dall’ENEA per la parte logistica e dal CNR per il coordinamento scientifico.

Il servizio droni, sperimentato per la prima volta proprio in questa occasione, sarà a disposizione di tutti i ricercatori dalla prossima campagna estiva nella base italiana “Mario Zucchelli” e in quella italo-francese Concordia. I progetti in corso sono molti: a gennaio 2019, ad esempio, l’ENEA ha allestito un laboratorio sottomarino a 25,5 metri di profondità proprio nelle acque del mare di Ross. Qui i ricercatori studieranno le alghe coralline e i briozoi, ulteriori indicatori che possono aiutarci a capire come sta cambiando il clima in Antartide.


Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   Foto copertina: Jerzy Strzelecki | Wikipedia

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Lisa Zillio
Filmmaker e content creator, lavoro con immagini e parole. Ho una formazione in management culturale e una specializzazione in filmmaking conseguita presso la New York Film Academy. Dal 2010 mi occupo di comunicazione multimediale con una predilezione per il settore ambientale e il reportage. Ho fatto parte della redazione di OggiScienza. Ho documentato diverse spedizioni scientifiche e umanitarie tra Asia e Sud America. Ho realizzato video per mostre multimediali e nel 2021 Entiendo, il mio primo docu-film. Nel 2019 ho co-creato il progetto DooG Reporter il cui obiettivo è raccontare le storie del mondo in modo etico.