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Linfoma: il ruolo dell’oncogene MYC

Ormai dagli anni '80 sappiamo che MYC ha un ruolo nello sviluppo del cancro: uno studio mostra che stimola anche la produzione di energia nei linfomi e aiuta le cellule tumorali a "scappare" alla terapia con CAR-T.

Immagine: KGH – Stereotactic biopsy. H & E stain – Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0

La proteina MYC, uno dei principali attori nella regolazione dei tumori, ha dei ruoli in più, rispetto a quelli noti finora, nella crescita e nella resistenza cellulare. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Medicine da un gruppo di ricercatori guidati da Hans-Guido Wendel del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, MYC è coinvolta nella regolazione della produzione di energia delle cellule tumorali. Inoltre, sembra che la proteina sia responsabile della resistenza dei linfomi all’immunoterapia con CAR-T, le cellule ingegnerizzate contro i tumori.

MYC è nota dagli anni ’80 per essere oncogenica, ovvero perché ha un ruolo nello sviluppo del cancro. La proteina è un importante fattore di trascrizione, cioè si attacca a delle zone di DNA e regola l’espressione di diversi geni, alcuni dei quali sono a loro volta coinvolti nella cancerogenesi. In altre parole, MYC dà il segnale di se e quanto un certo gene verrà copiato da DNA a RNA messaggero (mRNA), che verrà poi tradotto nella rispettiva proteina. Più recentemente, si è scoperto che MYC è anche coinvolta nella traduzione dell’mRNA, quindi nella “produzione” delle proteine; questo ruolo era rimasto inesplorato, ed è proprio qui che hanno investigato gli autori dello studio.

MYC e mRNA

Per studiare come MYC influisse sulla traduzione dell’mRNA in proteine, i ricercatori hanno paragonato gli mRNA di cellule di linfomi con alti e bassi livelli di MYC. I linfomi con alti livelli di MYC hanno mostrato un’elevata presenza di proteine della catena respiratoria dei mitocondri, ovvero il macchinario di produzione di energia della cellula. Quindi MYC influenza la generazione di energia, che aiuta il linfoma nella crescita, e questo indica un ruolo importante nell’adattamento metabolico, spiegano gli autori. Ma c’è di più. Nello stesso lavoro gli autori hanno anche scoperto che MYC aiuta il linfoma a “nascondersi” dall’immunoterapia con CAR-T.

La terapia con CAR-T utilizza alcune cellule del sistema immunitario (i linfociti T) a riconoscere e a distruggere selettivamente le cellule cancerose. È considerata particolarmente efficace sui linfomi. Per individuare i tumori, i linfociti riconoscono degli antigeni sulla membrana cellulare: in particolare, nel caso dei linfomi, si tratta degli antigeni CD19. I ricercatori hanno scoperto che MYC ha un ruolo nella produzione di CD19, che in assenza di MYC viene prodotta in una versione troncata, che non riesce a essere esposta sulla superficie della cellula. Il linfoma quindi, non avendo CD19 sulla membrana, non può essere riconosciuta dai linfociti-T e riesce quindi a ‘scappare’ alla terapia.

“Il nostro studio mostra come MYC, regolando la traduzione dell’mRNA e l’integrità delle proteine, possa influenzare la produzione di enzimi del metabolismo di recettori immunitari molto importanti” dice in un comunicato Hans-Guido Wendel. Nello studio i ricercatori hanno messo in relazione i livelli di MYC con quelli di altre proteine. Il prossimo passo è di capire come lo faccia, ovvero con quali meccanismi molecolari MYC regoli questi processi.


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.

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Alice Matone
Dopo gli studi in biologia e 10 anni da ricercatrice ho scoperto di amare la scrittura, così ho frequentato il Master in comunicazione della scienza alla Sapienza di Roma. Adesso sono giornalista freelance e mi occupo di comunicazione; continuo a collaborare come ricercatrice, ballo swing e ascolto il rock.