DOMESTICIRUBRICHE

Il gatto che mangia l’erba non sta male

Nutrirsi regolarmente di erba e altre piante è un comportamento normale per i gatti domestici, un puro piacere e non un sistema per liberarsi dal mal di stomaco come molti pensano.

Lo abbiamo sempre pensato: il gatto mangia piante ed erba quando sta male per vomitare e liberarsi lo stomaco da cibo, peli in eccesso o come sistema volontario per sentirsi meglio durante uno stato di malessere. Pare, però, che la ricerca abbia sfatato anche questo vecchio mito.

Nel 2008 un’indagine pubblicata su Applied Animal Behaviour Science aveva fatto un primo passo, studiando i cani. Il consumo di erba, infatti, è un comportamento riconosciuto anche nei cani domestici, ma fino a quel momento non se ne conosceva il motivo, né se fosse un comportamento normale.
Attraverso 3.340 sondaggi di clienti con cani in alcune cliniche veterinarie è risultato che il 68% dei cani mangia piante su base giornaliera o settimanale. L’erba era la pianta scelta più frequentemente, da quasi l’80% dei cani. Solo il 9% di quei cani mostrava segnali di essere in cattiva salute prima di mangiare piante e solo il 22% vomitava frequentemente in seguito all’ingestione.

Sebbene non sia stata trovata alcuna relazione tra sesso, stato gonadico, razza o tipo di dieta, la giovane età è stata significativamente associata a un aumento della frequenza del consumo di piante. I dati di questa indagine, quindi, supportano la prospettiva che il consumo di piante sia un comportamento normale dei cani domestici.

E nei gatti?

Ma se mangiare l’erba è un comportamento riconosciuto nei cani, per i gatti sembra quasi un must assoluto, una “droga”. Chi ha gatti in casa sa che nessuna pianta – non solo l’erba, ma anche orchidee, ciuffetti di foglie, boccioli di ogni genere – è al sicuro.
 Ecco perché i ricercatori hanno ritenuto utile passare all’indagine sui gatti. Una ricerca interessante è stata presentata all’ultimo convegno della International Society for Applied Ethology e ha chiarito che la sfrenata passione dei gatti per le piante è proprio solo quello che sembra: una sfrenata passione per le piante. Non c’è malessere, né intenzionalità nel provocare “vomito terapeutico”.

Esclusi i gatti che stanno al chiuso senza accesso a piante – e i gatti che hanno libero accesso all’esterno, non monitorabili durante il giorno – il sondaggio dei ricercatori, partito via web, ha ricevuto 2.296 responsi utili. 
Come criterio principale di inclusione, ai proprietari veniva richiesto di avere la possibilità di osservare il comportamento dei loro gatti per tre o più ore al giorno. I risultati non si sono discostati molto da quelli ottenuti con i cani.
Il 71% dei gatti ha mangiato piante o erba almeno sei volte nel corso dell’indagine, il 61% oltre 10 volte, mentre l’11% non ha mai mangiato alcuna pianta. Confrontando i gatti visti mangiare almeno 10 volte con quelli mai visti mangiare piante, non si sono riscontrate differenze nella fascia di età, nello stato gonadico o nella presenza di altri gatti in famiglia. Dei gatti osservati nutrirsi del verde di casa almeno 10 volte, il 67% ne mangia quotidianamente o almeno settimanalmente.

Alla domanda chiave fatta ai proprietari su come il loro gatto sembrava sentirsi prima di mangiare le piante, il 91% degli intervistati ha affermato che il gatto sembrava normale e sano. Anche in questo caso, come per i cani, il vomito si presentava solo tra il 20-30% delle volte. La preferenza per il consumo di erba ha, però, una variante d’età, nel caso dei gatti: il 39% dei gatti sotto i tre anni, rispetto al 27% dei gatti di età pari o superiore a quattro anni.

Gusti felini

I dati ottenuti da Benjamin Hart, Lynette Hart e Abigail Thigpen della University of California, dunque, non supportano affatto l’idea che il fine del consumo d’erba sia il vomito, né l’idea che i gatti giovani imparino dai più anziani a mangiarne, dato che ne mangiano più frequentemente in età giovanile. Piuttosto questi risultati ci dicono che anche nei gatti, come nei cani, il vomito può essere una conseguenza indesiderata dell’ingestione dell’erba. Banalmente i nostri animali domestici mangiano l’erba perché la gradiscono e qualche volta li fa vomitare. Viene quasi in mente l’associazione tra gli alcolici e l’essere umano.

I ricercatori dell’Università della California hanno ipotizzato alcune spiegazioni per lo strano interesse dei gatti – carnivori – nell’insalatina, sostenendo che potrebbe trovare radici nella predisposizione innata al consumo regolare di piante da parte di antenati selvatici. Perché lo facevano? Secondo i ricercatori potremmo guardare alle scimmie per trovare risposta: gli studi sui primati rivelano che le piante non digeribili li aiutano nell’eliminazione di alcune tipologie di parassiti intestinali. E, dato che i carnivori selvatici sono naturalmente portati a parassitosi intestinali, il consumo regolare e istintivo di piante non (o non sempre) digeribili può aiutare a mantenere un equilibrio stabile della flora intestinale, eliminando parte dei parassiti.


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.    Fotografia Pixabay

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.