DOMESTICIRUBRICHE

Chi sa leggere le espressioni facciali dei gatti
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Capire lo stato d'animo di un gatto dalle sue espressioni facciali è difficile, ecco perché ha la reputazione di essere un animale imperscrutabile. Eppure qualcuno ci riesce.

Diciamo spesso che i gatti sono animali imperscrutabili, a volte persino insensibili, che non si capisce cosa stiano pensando, che non hanno espressioni. Ma in realtà una simpatica ricerca conclude che siamo noi a non saper vedere. Nonostante il gatto sia un animale domestico molto popolare e che, per numero di presenza nelle famiglie, superi il cane in molti paesi europei (l’ultimo rapporto Assalco-Zoomark sugli animali domestici in Italia parla di 7 milioni di cani e di 7,3 milioni di gatti), sono sempre pochi gli studi che li riguardano e che riguardano il loro rapporto con noi.

Il nuovo studio ha esplorato la nostra capacità di comprendere i gatti, è stato condotto dalla University of Guelph e pubblicato sulla rivista Animal Welfare. Questa indagine racconta una nuova verità: i gatti non sono poco espressivi, siamo noi che non riusciamo a leggere le loro espressioni facciali. O meglio, la maggior parte di noi. Perché esistono, invece, degli individui particolarmente capaci di interpretare le espressioni facciali dei felini. I ricercatori li hanno chiamati cat whisperers.

Lo studio

I ricercatori della Guelph University hanno reclutato circa 6.300 volontari (in soli 10 giorni di pubblicazione della richiesta online!) provenienti da 85 paesi, a cui è stato chiesto di osservare 20 video di gatti raccolti da YouTube e di compilare dei questionari al riguardo. I video mostravano gatti che sperimentavano sia situazioni positive che negative ed erano stati scelti perché non mostravano quei segnali che tutti siamo in grado di interpretare con relativa facilità: le fusa, le orecchie abbassate, il pelo arruffato, la gobba e la coda gonfia, il soffiare. Inoltre erano incentrati esclusivamente sul volto dei gatti.
Ai volontari veniva chiesto di interpretare le espressioni facciali viste nei video, definendole come positive, negative o sconosciute.

In media il risultato ha mostrato che siamo piuttosto scarsi nella comprensione dei gatti, anche se ne abbiamo in famiglia. Il punteggio medio era di 12 risposte corrette su 20 video. Solo il 13% dei partecipanti ha superato le 15 risposte esatte su 20: sono loro i cat whisperer, quelli che sanno “sussurrare ai gatti”, o meglio: li capiscono al volo. E per lo più sono stati donne, giovani o veterinari.

Amare non è capire

Sorprendentemente, amare i gatti sembra non essere utile ai fini della comprensione delle loro emozioni. Chi ha riportato un forte attaccamento nei confronti dei gatti all’interno del questionario non ha necessariamente ottenuto un punteggio più alto. Mentre – ha spiegato in una nota la prof. Georgia Mason, che ha collaborato allo studio – “il fatto che le donne abbiano generalmente ottenuto un punteggio migliore rispetto agli uomini è coerente con le ricerche precedenti che hanno dimostrato che le donne sembrano essere migliori nel decodificare manifestazioni non verbali di emozioni, sia nell’uomo che nei cani”.

Se esiste chi ha la capacità di capire meglio i gatti, allora forse esiste anche la possibilità di studiare le caratteristiche di queste persone e di insegnare ad altri come interpretare le espressioni facciali dei felini. Per capirli meglio. E, ancora più importante, per formare del personale veterinario particolarmente abile nella lettura dello stato di benessere del gatto.

Per chi volesse mettersi alla prova e testare la propria capacità di lettura delle espressioni feline, il team di ricerca ha creato un test apposito sul sito web del progetto. Good luck!


Leggi anche: Etologia base del gatto, ossia perché il gatto non è un cane

Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Fotografia: Pixabay

 

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.