DOMESTICIRUBRICHE

Il supernaso del cane sente il calore

Non solo olfatto straordinario: il tartufo canino è in grado di percepire deboli radiazioni termiche, come se fosse un sensore a infrarossi.

Il più grande superpotere del cane è il suo naso. Tanto per darci una misura, un pastore tedesco possiede 250 milioni di cellule olfattive, un bloodhound arriva anche a 300 milioni, mentre il sistema olfattivo dell’essere umano non ne conta più di sei milioni.

Quando entra in una stanza, il cane la esplora attraverso il naso e ne ricava una vera e propria “immagine”. Non una semplice istantanea ma qualcosa di più simile a un video: vede la stanza, chi c’è stato poco prima e come si è mosso nello spazio, come si sentiva, se si trattava di maschi o femmine, di conspecifici o meno.

Nasi speciali

Il sistema olfattivo del cane è speciale, è incredibilmente sviluppato e non solo nel numero di cellule: in media la sua mucosa olfattiva supera i 150 cm quadrati (per la nostra specie si parla di circa otto) e il suo cervello olfattivo possiede un numero di neuroni 40 volte superiore a quello degli esseri umani. La sua corteccia olfattiva rappresenta circa il 12% della massa totale, mentre la stessa nell’essere umano è un piccolo l’1%.

Le narici si possono muovere in direzioni differenti e riconoscere così la provenienza di una traccia. I cani possono distinguere i singoli ingredienti che compongono un odore (mentre noi ne percepiamo solo l’insieme), ma anche individuarne la fonte e la distanza grazie alla capacità di interpretare le informazioni che riguardano la concentrazione delle sostanze. Capita anche che si emozionino quando percepiscono un odore. E sappiamo che possono scoprire alcune malattie dell’essere umano.

Una ricerca del 2015, di cui ha scritto Eleonora Degano qui, ha dimostrato che, se opportunamente addestrato, un cane può identificare il tumore della tiroide con una precisione molto vicina a quella della biopsia con ago aspirato. Si tratta di un ambito in continua evoluzione. Un recente studio pubblicato su Experimental Biology ha mostrato come quattro beagle addestrati con il clicker siano stati in grado di “analizzare” campioni di sangue attraverso il loro fiuto speciale e di selezionare con una precisione del 97% quelli che appartenevano a persone malate di carcinoma polmonare maligno.

Se parliamo di attacchi di panico, epilessia, diabete o narcolessia, ecco che ancora una volta il tartufo dei cani si dimostra quotidianamente essere di grande aiuto all’essere umano.

Un “nuovo senso” per il naso canino

Insomma un naso fuori dall’ordinario, quello dei nostri cani, che oggi, alla luce di un nuovo studio, si scopre essere ancora più incredibile. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, ha identificato un nuovo “senso” nel naso del cane. È così che sappiamo che il cane sa annusare anche il calore.

Si credeva che ne fossero capaci solamente alcuni serpenti, i coleotteri neri e il pipistrello vampiro. E invece i ricercatori delle università di Lund, in Svezia, e dell’Università Eötvös Loránd di Budapest hanno chiarito che anche i loro partecipanti – alcuni esemplari di cani pastore belga, golden retriever e border collie – possono trasformare il loro tartufo in un sensore a infrarossi.

La superficie della punta del naso del cane è molto ben innervata, liscia, umida, senza pelo e notevolmente fredda rispetto a quella degli erbivori. Queste caratteristiche hanno suggerito ai ricercatori che ci fosse una funzione sensoriale dedicata per questa zona. “Ipotizzando che questa freddezza potesse rendere il naso particolarmente sensibile al calore radiante – scrivono i ricercatori – abbiamo addestrato tre cani a distinguere tra due oggetti distanti in base al loro calore: l’oggetto neutro era a temperatura ambiente, l’oggetto caldo, invece, ad una temperatura superficiale simile a quella di un mammifero peloso”.

Ognuno degli oggetti è stato disposto a più di un metro e mezzo dal muso del cane. I soggetti, dopo l’addestramento, hanno saputo rilevare gli oggetti che emettevano un debole calore. Inoltre, attraverso la risonanza magnetica, il team ha anche potuto osservare l’attivazione di aree cerebrali in 13 cani svegli, confrontando questi dati con i dati ottenuti dall’esercizio comportamentale.

Modalità sensoriali

“I cani sono in grado di percepire la radiazione termica proveniente da corpi caldi o radiazioni termiche deboli e possono orientare il loro comportamento in base a questo segnale”, ha dichiarato alla Reuters Anna Bálint , prima autrice dello studio. “Abbiamo cercato un’area nel cervello che mostrasse un’attività più elevata se in presenza di un oggetto più caldo”.

E così è stato: la risonanza magnetica ha indicato che lo stimolo caldo ha suscitato una maggiore risposta neurale nella corteccia somatosensoriale sinistra. “I nostri risultati – concludono i ricercatori – dimostrano una modalità sensoriale finora sconosciuta in una specie carnivora”. E forse concorrono a spiegare come mai anche cani con difficoltà uditive, visive e persino olfattive sono comunque in grado di cacciare prede con successo.


Leggi anche: La genetica del comportamento nel cane

Fotografia: Pixabay

Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.