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Gatti orfani: più fragili di fronte allo stress?

Uno studio valuta gli effetti a lungo termine della separazione precoce dei gattini dalla madre: potrebbe portare a maggiore sensibilità di fronte alle situazioni di stress. Forse anche in età adulta.

Nel numero di novembre di Applied Animal Behavioiur Science è uscito uno studio condotto su 49 gattini, che darà avvio a una serie di ricerche sugli effetti della separazione materna sulla risposta allo stress nei gatti, nel corso della loro intera vita. Questa pubblicazione rappresenta un primo passo su un tema piuttosto importante per la salute, non solo mentale, ma anche fisica, dei felini.

“Lo stress nel gatto, più che nel cane, costituisce uno dei fattori di rischio più importanti per alcune patologie, anche piuttosto gravi – spiega Jesús Catalán Pradas, medico veterinario ed esperto negli aspetti sanitari del gatto di strada e di gattile – . Penso alla cistite idiopatica felina, una delle più frequenti malattie dell’apparato urinario nei gatti, in cui ormai si sa che lo stress ambientale gioca un ruolo fondamentale. Ma penso anche ad altre patologie, che possono rimanere latenti per molti anni – come la FIP (peritonite infettiva felina), la FIV (Immunodeficienza felina) o la FELV (leucemia felina) –  e che poi, spesso in condizioni di stress, si ‘attivano’. E, in molti casi, portano addirittura alla morte. Perciò lo stress nel gatto, soprattutto quando diventa una condizione cronica, non va affatto sottovalutato”.

Ad oggi non sappiamo come il trauma della separazione precoce dalla madre possa influire sulle risposte di gattini e gatti adulti ad altre tipologie di eventi potenzialmente stressanti, ma ciò che sappiamo è che ogni anno, in Italia come negli Stati Uniti (sede dello studio), migliaia di cuccioli rimangono senza mamma a causa di incidenti di città, malattie o di separazioni accidentali da parte dell’essere umano. Molti trovano posto nei gattili, nelle oasi e diventano, infine, gatti di famiglia. Ma come vivranno poi il loro rapporto con l’ambiente o con tutti quegli eventi che possono causare stress?

Dato che, nei mammiferi, i neonati che vengono allontanati dal nido emettono suoni-chiamata di soccorso e aumentano la loro attività di locomozione mostrando così che l’allontanamento è vissuto come un momento difficile o traumatico, il team di ricerca ha voluto valutare gli effetti della separazione materna precoce sulle vocalizzazioni e sulla locomozione dei gattini, se allontanati per pochi minuti dal resto della cucciolata in un momento successivo rispetto a quello della perdita della mamma.

Lo studio ha preso in esame 11 cucciolate, ottenendo 79 prove sperimentali. Un totale di 49 gattini, 23 femmine e 26 maschi, di cui 28 orfani e 21 allevati dalla madre. Tutti i soggetti avevano da 1 a 3 settimane di vita.

L’esperimento

Ognuno dei gatti è stato posto individualmente in un recinto di 1 metro di diametro, lontano dal resto della cucciolata per soli 2 minuti. In quell’arco di tempo gli sperimentatori hanno registrato il  numero di richiami emessi da ogni soggetto e l’attività totale in secondi.

Gli orfani, sia maschi che femmine, hanno mostrato una evidente maggiore quantità di vocalizzazioni in risposta a una breve separazione dal nido rispetto agli individui allevati dalla madre. Il risultato più interessante è stato che questo effetto era ancora ben presente negli orfani anche a distanza di tempo, oltre due settimane dalla separazione materna.

Proprio quest’ultimo risultato, in parte inaspettato per i ricercatori, li ha portati a suggerire che la separazione materna potrebbe portare a cambiamenti a lungo termine nelle risposte allo stress. E che gli stessi orfani, una volta diventati gatti adulti, potrebbero mostrare una maggiore probabilità di vivere in maniera forte eventi stressogeni nel corso della loro vita.

Portando questa teoria un po’ più all’estremo, potremmo addirittura immaginare che l’essere orfani possa costituire un fattore di rischio per la salute, ossia pensare che gatti adulti che hanno vissuto deprivazione materna precoce possano avere una reazione maggiore agli stress della vita ed essere, quindi, più a rischio per tutte quelle patologie stress correlate.

Ma per ora questo, lo vogliamo chiarire, è ancora quasi fantascienza. Per questo il team di ricerca ha già anticipato l’intenzione di iniziare ad esplorare gli effetti della deprivazione materna nelle risposte allo stress in gatti giovani e adulti.


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.