LIBRI

Prendere il volo

Storie di uccellini caduti dal nido e finiti in buone mani

Questo taccuino illustrato può essere sfogliato mentre un gomitolo di piume balza sul davanzale o quando i cinguettii ci svegliano ancor prima della sveglia. Può essere utile per riconoscere specie, abitudini, habitat e alimentazione degli uccelli attorno a noi. Ma soprattutto, questo libro può esserci utile quando troviamo un uccellino in difficoltà e vogliamo prendercene cura. 

Scritto da Marina Marinelli, appassionata di ornitologia, e dipinto ad acquerello dalla grande illustratrice naturalistica Silvia Molinari, Prendere il volo è stato pubblicato da Topipittori nella collana PiNO: Piccoli Naturalisti Osservatori. Basterà una prima sbirciatina sul profilo Instagram @silviamolinarih2o per apprezzare l’eleganza e la raffinatezza dei contenuti visivi e per comprendere che il libro non può essere solo per bambini. Il lessico è ricco, a tratti specifico e scientifico. Immagino così piccoli lettori e lettrici che esplorano queste pagine insieme ad adulti. Siamo tutti invitati ad annotare e disegnare nei campi delle tavole lasciati volutamente bianchi. Perché questo libro è fatto per accompagnarci nelle scoperte e per essere considerato uno strumento di lavoro.

Torniamo all’uccellino finito nelle nostre mani, perché caduto dal nido. Prima domanda: “Ma da dove è caduto?”
Alziamo la testa in cerca di nidi tra i rami. Se non ci sono alberi, cerchiamo tra le fessure di rocce e muri o sotto i tetti di abitazioni. Una volta trovato il nido, dalla sua forma, dalle piume e dalle uova nascoste qua e là, potremo identificare la specie del superstite. 

E per rispondere alla seconda preoccupazione: “Avrà fame? Che cosa mangerà?” osserviamo la forma del becco per trovare indizi. Se è implume o con occhi ancora chiusi non potrà essere aiutato da nessun altro se non da chi l’ha trovato. Se ha le penne e saltella vicino a una strada o a un giardino con cani e gatti è comunque in pericolo. Se invece vicino al luogo di ritrovamento c’è un posto al sicuro, i genitori lo raggiungeranno e continueranno a nutrirlo.

Se crediamo di non avere la condizione ideale per prenderci cura dell’uccello possiamo contattare la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) a noi più vicina, cercare l’indirizzo su Internet oppure contattarli su Facebook.
Se invece lo portiamo a casa, come lo trasportiamo e poi cosa è meglio fare?

Marina Marinelli ci racconta la storia del merlo Tommaso, della cinciallegra Cinci, dei balestrucci Topolini, del passero Razzo, del rondone Sdentato, della taccola Sette, delle due ghiandaie Zazi e Zazà. Sette storie di sette ritrovamenti e sette casi da approfondire per scoprire come tranquillizzare, proteggere in un nido simile a quello naturale, nutrire e infine liberare gli uccellini caduti dal nido.

Ma non è necessario attendere questi casi sfortunati per contemplare varietà e bellezza delle creature alate. Le Oasi e Riserve Lipu in Italia ospitano e proteggono oltre 5.000 differenti specie animali e vegetali, con più di 300 specie di uccelli osservabili nelle varie stagioni dell’anno. Qui dimorano specie minacciate di estinzione, presenti solo in pochissime aree geografiche e ha luogo la riproduzione per alcune specie “simbolo”come la Cicogna bianca, il Capovaccaio, il Falco della regina e varie specie di anatre.

Collegandoci a questa pagina possiamo individuare sulla mappa l’Oasi più vicina a noi, per una visita con una copia di Prendere il volo nello zaino!


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Veronica Ruberti
Laurea in Scienze Cognitive e master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. Adora gli albi illustrati, la radio e la loro evoluzione digitale. Lavora in Fondazione per la Scuola, si occupa di comunicazione e formazione docenti per una scuola innovativa, creativa e inclusiva. Ha raccontato curiosità scientifiche ai microfoni di Radio Capodistria nella rubrica Spicchio di Scienza, scrive di divulgazione scientifica per l’infanzia.