Andrea Romano

Andrea Romano

Biologo e giornalista scientifico, lavora come ecologo all'Università degli Studi di Milano, dove studia il comportamento animale. Scrive di animali, natura ed evoluzione anche su Le Scienze e Focus D&R. Dal 2008, è caporedattore di Pikaia - portale dell'evoluzione
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Piante Highlander

Non bastano centinaia di anni di ibernazione per fermare il potere germinativo delle piante: un gruppo di briofite, piante che non presentano tessuti vascolari lignificati e che oggi possono contare oltre 20.000 specie suddivise in muschi, epatiche e antoceri, sono infatti tornate a germinare dopo il ritiro del ghiacciaio Teardrop, in Canada.
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Ambienti a rischio d’estinzione

Una lista rossa per gli ambienti in pericolo, simile a quella della International Union for Conservation of Nature (IUCN) sulle specie a rischio d'estinzione. Questa è la proposta, che giunge dalle pagine della rivista open access PLoS ONE, di un gruppo di ricercatori guidati da David Keith della University of New South Wales, in Australia.
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Estinzione della megafauna australiana: quali cause?

Fino ad alcune decine di migliaia di anni or sono, il continente australiano era abitato da specie molto diverse da quelle attuali: in particolare, tra Australia, Nuova Zelanda e Tasmania erano presenti organismi di dimensioni enormi, se comparate con quelle attuali, la cosiddetta megafauna.
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La doppia elica compie 60 anni

Il 25 aprile 2013 non è solo la ricorrenza della sconfitta dell'esercito nazifascista che ha sancito la liberazione del nostro paese dall'occupazione tedesca, ma è anche un importante anniversario per la scienza mondiale: il 25 aprile del 1953, esattamente 60 anni or sono, venivano infatti pubblicati i risultati in cui si definiva per la prima volta la struttura tridimensionale del DNA, la macromolecola in cui si conserva e si perpetua nel tempo l'informazione genetica.
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Sequenziato il genoma del celacanto

Fino al 1938 era ritenuto estinto da 70 milioni di anni, ma da quel momento in poi l'attenzione della comunità scientifica interessata alla comprensione della storia evolutiva dei vertebrati si è sempre di più concentrata sul celacanto (Genere Latimeria). L'ultima puntata dello studio di questo organismo, che deve il nome alla scopritrice Marjorie Courtenay-Latimer, curatrice di un museo di East London in Sudafrica, è riportata sulla copertina di Nature: il suo intero genoma è stato completamente sequenziato. A questo immenso sforzo analitico hanno partecipato anche diversi atenei italiani, l'Università di Trieste, l'Università Politecnica delle Marche e l'Università della Tuscia di Viterbo.
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Alle api piace il caffè

CRONACA - Dopo una giornata trascorsa incessantemente tra un fiore e l'altro, anche il più industrioso degli insetti lavoratori avrebbe grossa difficoltà a ricordarsi su quale pianta ritornare il giorno successivo. Ma alcune specie vegetali hanno escogitato un sottile escamotage 'psicologico' per essere messe in cima alla lista: un nettare arricchito alla caffeina
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In principio quattro ali

Importanti novità dai giacimenti fossiliferi cinesi sull'evoluzione degli uccelli: lo straordinario stato di conservazione di alcuni fossili di uccelli basali ha permesso la scoperta di lunghe penne sugli arti inferiori di ben undici specie risalenti ad un periodo compreso tra 120 e 133 milioni di anni or sono, nel Cretaceo inferiore.
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Bushmeat e l’effetto a catena nelle foreste tropicali

AMBIENTE - Gli ecosistemi naturali sono permeati da un fitta rete di interazioni, dirette e indirette, tra i diversi organismi che vi vivono. È stato infatti spesso mostrato come la perturbazione di un elemento possa comportate effetti inaspettati sulle altre componenti della comunità ecologica. In questi giorni la rivista Proceedings of the Royal Society of London B: Biological Sciences mostra uno straordinario esempio di come le attività umane che si abbattono su un componente della comunità biotica possano avere profonde conseguenze a cascata sull'intero ecosistema. Il caso in esame riguarda la caccia a scopo alimentare dei primati, incluse alcune antropomorfe, in Nigeria: come accade in diverse nazioni dell'Africa centrale, anche qui numerose specie di scimmie sono in rapido declino demografico a causa del continuo prelievo da parte delle popolazioni umane locali, che li chiamano bushmeat
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