Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".
IN EVIDENZASALUTE

Dallas Buyers Club, meglio leggere anche i titoli di coda

Un film, tratto da una storia vera. È il 1985, e a seguito di un rapporto non protetto con una tossicodipendente il rude texano Ron Woodroof contrae l’HIV: gli vengono dati 30 giorni di vita. Inizialmente rifiuta di accettare la diagnosi, convinto in quanto omofobo che la malattia sia collegata solamente all’ambiente gay. I sintomi tuttavia non tardano a mostrarsi e Ron perde il lavoro, gli amici, e cerca aiuto in ospedale dove è in corso di sperimentazione l’AZT (azitotimidina, anche nota come zidovudina o ZDV), il primo antivirale approvato dalla Food and Drug Administration (FDA). A metà dei pazienti viene somministrato il farmaco, all’altra metà un placebo senza tracce di principio attivo: Ron non viene accettato nella sperimentazione, perciò corrompe un infermiere e si procura il farmaco di nascosto.
ricerca

Quando la garza fallisce, le spugne fermano l’emorragia

Gli interventi d'emergenza sui campi di battaglia possono essere brutali almeno quanto le ferite. Come si ferma un'emorragia? Il medico infila la garza direttamente dentro la ferita, a volte profonda più di dieci centimetri. E se il flusso di sangue non si ferma entro tre minuti... tutta la garza deve essere estratta, e bisogna ricominciare daccapo. Si, fa male e non è una cosa rapida.
SALUTE

10 domande sui cosmetici biologici e naturali

SALUTE - Dopo avervi tranquillizzati qui e qui sulle varie sostanze chimiche utilizzate nei prodotti cosmetici (affinché sappiate bene cosa spalmate e spruzzate), parliamo del biologico in cosmesi. Niente pesticidi, erbicidi, fungicidi e OGM. Fertilizzanti solo se organici e buone pratiche di tutela dell'ambiente. Ah no, quella era l'agricoltura. Perché un cespo di insalata biologica è biologico se rispetta determinati principi, ma un prodotto cosmetico? I cosmetici non crescono sugli alberi, perciò sorge spontaneo domandarsi quando un prodotto si può definire 'biologico' (e per definire intendo: etichetta) e quando invece...
AMBIENTE

Il mio regno per un web ecosostenibile

Riducono le emissioni di CO2 gli spostamenti in bici, e gli elettrodomestici a basso consumo. Riduce le emissioni di CO2 selezionare le vacche ad hoc e abbassare il termostato di casa, riducendo l’impatto ambientale delle nostre abitazioni.
ricerca

Latte artificiale o latte materno? La parola al pediatra

RICERCA - Il latte artificiale è migliore di quello materno, o almeno equivalente? No. E proprio per questo il Ministero della Salute ha previsto una regolamentazione molto severa riguardo alla pubblicità e alla vendita degli alimenti per neonati. Per quanto riguarda il latte artificiale è vietata ogni tipologia di pubblicità: dalle riviste scientifiche e le pubblicazioni specializzate fino ai campioncini omaggio, che un tempo i pediatri e gli informatori sanitari distribuivano a donne incinte e madri. Qualunque messaggio sottintenda o lasci pensare che il latte artificiale potrebbe sostituire quello materno...
SALUTE

‘Non ho nulla da perdere a provarlo’

È questo il pensiero che accomuna migliaia di malati posti di fronte a nuove cure sperimentali e potenzialmente ‘miracolose’. Malati afflitti da condizioni debilitanti per le quali cure definitive ancora non ci sono, e quelle convenzionali a volte non costituiscono che un sollievo temporaneo.
ricerca

Influenza aviaria H7N9: le vittime aumentano ancora

L'ultimo aggiornamento risale al 29 gennaio, e con una famiglia di tre persone colpita per intero porta i casi di infezioni da influenza aviaria H7N9 in Cina a 110, con 20 morti, mentre sul sito della World Health Organization (WHO) la lista è ferma al 23 gennaio.
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