ricerca

A come Alimentazione

Cambiare le abitudini alimentari a scuola per rendere i ragazzi più consapevoli oggi e più sani domani. È questa la sfida lanciata dal film-documentario Cafeteria man, proiettato nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta che si sta svolgendo in questi giorni a Pordenone.
AMBIENTEOGGISCIENZA TV

OggiScienza TV – Sirius e la Giornata Mondiale dell’Acqua

OGGISCIENZA TV – Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Acqua, un appuntamento importante da ormai oltre 10 anni. Nella sfida per un uso razionale della risorsa acqua è necessariamente coinvolta anche la ricerca. E se pensiamo che il 70% dei consumi annuali d'acqua dolce è destinato all'agricoltura, appare particolarmente interessante parlare del progetto internazionale Sirius. Di cosa si tratta ? Ce lo spiega il responsabile italiano Nino Pasquale dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA). Si ricorda che in occasione di questa ricorrenza INEA organizza il workshop COOPERARE PER...
ricerca

OggiScienza TV – L’ultimo oceano

OGGISCIENZA TV - È forse l’oceano più incontaminato della Terra, il Mar di Ross, posizionato in prossimità del continente Antartico. Ma le cose stanno tragicamente cambiando. A denunciarlo il film-documentario ‘The last ocean”, completato nel 2012 dal neozelandese Peter Young e ora approdato nei festival internazionali. Qualche anno dopo il successo di ‘The end of the line” e l’Oscar per “The cove”, un nuovo documentario per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di conservazione. Ma quanto è efficace questa operazione ? lo chiediamo a Paolo Fedrigo del Laboratorio Regionale di Educazione...
OGGISCIENZA TV

OggiScienza TV – Uno anzi due caffè al giorno …

OGGISCIENZA TV - Secondo una nuova ricerca del gruppo di ricercatori tra cui i genetisti del professor Paolo Gasparini del Burlo Garofolo di Trieste, il caffè potrebbe avere un effetto benefico sull’udito. Ne parliamo con Giorgia Girotto, una delle giovani ricercatrici che assieme a Dragana Vuckovic, ha condotto lo studio.
AMBIENTE

Calcolare l’incalcolabile

AMBIENTE - 4,5 miliardi di dollari di multa per circa 5 milioni di barili di petrolio dispersi in mare. Il più alto risarcimento nella storia degli Stati Uniti per il peggior disastro dell’industria petrolifera: l'esplosione della piattaforma BP Deepwater Horizon nel Golfo del Messico è una storia di tristi primati. Il dramma degli eventi accaduti a partire dal 20 aprile 2010 (qui un’ottima sintesi) non è affatto risolto, come era d’altronde prevedibile. In realtà di questo dramma la comunità scientifica (ma non solo essa) ha ancora molto da comprendere, nonostante sia stata prodotta, da due anni a questa parte, una quantità notevole di documenti relativi all’accaduto. Per necessità di sintesi mi limiterò a tracciare alcune evidenze relative agli impatti ambientali di questo disastro. Iniziamo con le certezze. Questo è uno tra i primi studi che inchiodano la BP quale responsabile della contaminazione del Golfo del Messico: un team di scienziati americani ha infatti usato gli idrocarburi policiclici aromatici come “impronte digitali” del grezzo fuoriuscito dal giacimento sottomarino detto Macondo per dimostrare che i composti tossici accumulati nello zooplancton pescato nel Golfo del Messico settentrionale sono effettivamente riconducibili all'incidente. A chi si stia chiedendo quali siano gli effetti diretti di tali contaminanti, nel limite dell’incertezza del caso, posso segnalare la ricerca che suggerisce come le comunità planctivore si siano dimostrate resilienti all’accaduto anche in relazione al fatto che gli effetti negativi diretti, dovuti all’esposizione al grezzo, sono stati compensati da una diminuzione della predazione.
CRONACA

Alimenti…tecnologici !

CRONACA - Ricerca e tecnologia sono ampiamente utilizzate per il sostegno della produzione agricola; parallelamente - da quando la nostra capacità di identificare “cose commestibili” è messa ripetutamente in crisi dalle alterazioni impercettibili alla vista e al gusto ma dotate di cospicue conseguenze sulla salute (qui un esempio) – sono in crescita le applicazioni per il controllo e il miglioramento della qualità dei cibi che giungono sulle nostre tavole. Ne è un eclatante esempio questo video realizzato presso l'AREA Science Park di Trieste nel quale si tracciano le attività di ricerca e sviluppo dedicate a questi temi: dall’applicazione dell’ingegneria genetica per caratterizzare i batteri simbionti selvatici delle piante di riso, ai kit per rilevare tracce di antibiotici o tossine nei prodotti alimentari di uso comune (ad es. nel miele o nel latte fresco), all’utilizzo del laboratorio d luce di Sincrotrone Elettra per analizzare le strutture dei cibi o per localizzare metalli pesanti nell’ambiente. Non manca un accenno allo studio della chimica e del profilo aromatico del caffè attraverso percorsi interdisciplinari nei campi della fisica, chimica e psicologia e, sempre in ambito multidisciplianre, al progetto Marco Polo, da poco presentato al Salone del Gusto di Torino.
AMBIENTE

La balena Nina e le altre

AMBIENTE - È da alcuni giorni che quando posso stacco gli occhi dal pc e guardo dove se ne vanno Nina, Viola, Macchia e le altre; si tratta sempre di un’emozione, non foss’altro che questi nomi si riferiscono a esemplari appartenenti alla seconda specie animale del pianeta per dimensioni, i cui spostamenti, a dispetto di ciò, sono tutt’altro che conosciuti in dettaglio. Nessun altro mistero: mi sto riferendo alla balenottera comune, frequentatrice del Mar Mediterraneo studiata con regolarità ormai da oltre due decenni dall’ Istituto Thetys e non solo. Proprio questo istituto da circa un mese (settembre 2012) ha messo in opera per conto della Direzione Protezione Natura del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un progetto innovativo di tracking satellitare che consente, per la prima volta, di monitorare in tempo reale la posizione di sette animali marcati. Lo scopo ultimo del progetto è quello di identificare i luoghi dove la specie si reca nel periodo invernale. È noto infatti che questi misticeti utilizzano il mar Ligure e mar di Corsica come area estiva di alimentazione, ma poco o nulla si sa sul loro comportamento nel resto dell’anno
OGGISCIENZA TV

Ghiaccio in ritirata

Recentemente (26 agosto 2012) l'estensione della banchisa artica ha raggiunto il minimo storico a partire dal 1979, anno dal quale lo stato dei ghiacci al Polo Nord viene studiato mediante dati satellitari. Ne parliamo con Renato Roberto Colucci, dottorando in geologia presso il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università di Trieste....
AMBIENTECRONACA

Di nuovo lei

CRONACA - In effetti amo essere contraddetta. Meno di un mese fa avevo sottolineato come la manta sia, tra le grandi specie marine, una delle meno conosciute. E a pochi giorni di distanza, ora mi ritrovo tra le mani un nuovo studio che fa luce sulla gravidanza nella Manta della barriera corallina (Manta alfredi), che tristemente si accompagna alla Manta gigante (Manta birostris), nello status di ‘specie vulnerabile’ secondo la IUCN. L’argomento è intrigante: a differenza di altri vertebrati vivipari come i mammiferi (ma anche alcuni squali carcarinidi), infatti, le mante non presentano placenta nè cordone ombelicale. Non avendo un collegamento diretto con la madre era lecito dedurre che il feto assumesse l’ossigeno e i nutrienti in qualche altro modo, ma a oggi non si sapeva come.
AMBIENTE

Tonno al cesio

AMBIENTE - Dopo le alghe allo iodio radioattivo, ora tonni pinna blu (Thunnuns orientalis) al cesio: effetti collaterali dell’incidente di Fukushima nel Marzo 2011. La notizia, apparsa ieri su PNAS, potrebbe non stupirci del tutto, considerato lo sversamento massiccio di acqua radioattiva in mare avvenuta a seguito dell'incidente e tenuto conto che il tonno è un grande predatore che compie lunghe migrazioni attraverso l’Oceano Pacifico. Il tonno pinna blu, infatti, si riproduce lungo la costa giapponese e uno-due anni più tardi i nuovi nati raggiungono la California e la baia del Messico. Proprio per questo cinque mesi dopo Fukushima i ricercatori americani hanno deciso di misurare i livelli di cesio 134 e 137 in quindici tonni di età inferiore a due anni pescati lungo la costa di San Diego. Di quei tonni - quindi - che hanno nuotato nel cesio tutta la loro vita. I livelli identificati, seppure non pericolosi per la salute pubblica, sono risultati 10 volte superiori alla norma. Ciò ha sorpreso gli studiosi che non si aspettavano la persistenza del fallout giapponese in questi animali considerati in grado di metabolizzare e liberarsi delle sostanze radioattive durante la crescita.
1 2 3 4 11
Page 2 of 11