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Italia che brucia

Divampato lo scorso 14 luglio, forse a causa di un fulmine, l’incendio sul Monte Jovet nell’Alto Friuli si è propagato per più di un mese, prima che Vigili del fuoco, Corpo forestale e Protezione civile riuscissero a domare tutti i fronti.
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Emissioni auto, riduzioni in vista?

Per ora è tutto in stand-by. L'Unione Europea ha rimandato il voto previsto a fine giugno sulla riduzione obbligatoria, a partire dal 2020, delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli. A far slittare il provvedimento è stata la Germania, preoccupata che gli obiettivi di riduzione potessero danneggiare le case automobilistiche tedesche.
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Mari europei promossi a pieni voti

Secondo il rapporto annuale sulla qualità delle acque di balneazione, presentato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, il 94% delle spiagge nell’Unione Europea soddisfa i requisiti minimi di qualità delle acque, e di queste il 78% presenta risultati eccellenti. Rispetto al 2011, il numero delle località che soddisfano le norme minime è aumentato del 2%.
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Il cemento si mangia le coste

Otto regioni, 1.800 chilometri di coste analizzate, oltre il 55% trasformato dall’urbanizzazione. È questa la fotografia scattata dal dossier di Legambiente “Salviamo le coste italiane”, che attraverso un lavoro di analisi e confronto delle immagini satellitari ha evidenziato le aree dove è stato modificato o addirittura cancellato il rapporto tra mare, paesaggi naturali e agricoli.
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Un mondo di plastica

I ricercatori hanno scoperto che alle Hawaii il 20% dei pesci mangia plastica. Non dobbiamo stupirci. Dalle bottiglie fino alle micro-particelle, circa l’80% della spazzatura che si trova nei mari e negli oceani è plastica. Una grave minaccia per la biodiversità marina. Ma anche un veicolo attraverso cui gli interferenti endocrini possono penetrare nella catena alimentare, costituendo un potenziale pericolo per la salute umana
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Le città e l’ambiente

Circolano meno auto e i mezzi pubblici si usano sempre meno. C’è qualche albero in più, l’aria è più pulita, ma aumenta il rumore. È questa, a grandi linee, la fotografia delle città capoluogo di provincia scattata dall’Istat, attraverso l’analisi dei principali indicatori ambientali urbani.
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11 miliardi di persone

Quanti saremo nel 2100? Quasi 11 miliardi di persone, secondo le ultime stime dell’Onu sulla crescita della popolazione mondiale. Dagli attuali 7,2 miliardi passeremo a 8,1 nel 2025, 9,6 nel 2050 e infine 10,9 nel 2100. Previsioni riviste al rialzo, rispetto a quelle del 2011, che si fermavano a 10,1 miliardi di persone.
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Industrie pericolose

Sono 1.142 gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) presenti in Italia. Secondo l’ultimo rapporto realizzato dall’Ispra in collaborazione con il ministero dall’Ambiente, oltre il 50% degli stabilimenti pericolosi tipo “Seveso” si concentra in quattro regioni del nord: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
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Quella sporca dozzina

C’è un po’ di tutto – dagli incidenti nucleari ai cambiamenti climatici – nella mappa dei 12 maggiori crimini contro l’ambiente stilata dalla fondazione Sejf (Supranational Environmental Justice Foundation), il cui obiettivo è promuovere l’istituzione di un tribunale penale europeo per i reati ambientali.
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