archivecambiamenti climatici

Uova oggi e galline domani

L'International Energy Agency (IEA) pubblica Redrawing the energy-climate map, per chi fosse interessato a non superare i 2° C di aumento della temperatura, come pattuito da conferenze internazionali, "senza costi economici". Recensione.

Rinverdire il pianeta

Sono in corso le consultazioni delle Nazioni Unite sui prossimi obiettivi del millennio da presentare all'assemblea generale di settembre. Fra i problemi da risolvere, c'è quello della produzione agricola che dovrebbe aumentare insieme alla popolazione. Secondo i modelli di previsione sarà difficile, a meno che...

Lo strano caso della ricerca in Italia

A Roma fino al 30 maggio, il Consiglio Nazionale delle Ricerche ospita la conferenza mondiale sul frumento. Le varietà italiane di Triticum turgidum durum sono già minacciate dai cambiamenti climatici, dicono gli esperti. Non ci crede il Sottosegretario del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali che confonde la temperatura locale con quella globale e il meteo con il clima.

Buone azioni quotidiane

Si parte dal basso. Tutti noi possiamo fare qualcosa nella lotta contro i cambiamenti climatici. A ribadirlo è la commissaria europea per il clima, Connie Hedegaard, che nei prossimi mesi darà il via a una serie di dibattiti con cittadini, imprese e autorità su come accelerare l'azione contro i cambiamenti climatici. In Italia, l’appuntamento si terrà a Milano il 7 giugno.

Le emissioni di un tempo

Un viaggio all'indietro nel tempo. È come se fossimo tornati all'atmosfera del pliocene, almeno se guardiamo alle concentrazioni di anidride carbonica. Secondo l'ultima rilevazione del Noaa (National Oceanic and Atmosferic Administration), uno degli enti americani più accreditati, a maggio la concentrazione dell'anidride carbonica nell'aria ha superato le 400 parti per milione (ppm).

Keystone Pipeline, Obama è al bivio

È ormai da qualche mese che negli Stati Uniti, tra ambientalisti e multinazionali del petrolio è battaglia aperta sul completamento del Keystone Pipeline, l’oleodotto che dovrebbe portare il petrolio estratto dalle sabbie bituminose del Canada fino alle raffinerie del Golfo del Messico.

Climate reality

Obiettivo: creare rete e consapevolezza sugli effetti dei cambiamenti climatici. ECONOMIA - “You are invited to change the world” si legge dal sito di The Climate Reality Project, evento voluto e ideato da Al Gore che si svolgerà il 14 e il 15 novembre. Si tratta di una ventiquattr'ore di video, interviste e collegamenti in diretta da varie parti del mondo, con un coordinamento centrale da uno studio televisivo di New York, il tutto trasmesso in diretta su piattaforma web. Obiettivo: creare rete e consapevolezza sugli effetti dei cambiamenti climatici. Per Climate Reality sono stati selezionati, attraverso concorso online (ne avevamo parlato l'anno scorso, ve lo ricordate?), video della durata massima di cinque minuti realizzati con videotelefonini, smartphone, telecamere e macchine fotografiche che raccontano, con assoluta libertà di stile comunicativo, quali sono le conseguenze dei cambiamenti climatici nella vita di ogni giorno e quali sono le possibili soluzioni

A norma di legge

Il Parlamento della North Carolina ha bocciato la settimana scorsa una legge che imponeva alle autorità statali incaricate di pianificare l'uso del territorio costiero di usare l'innalzamento del livello del mare misurato "in serie storiche" fino al 2000 e non oltre.

Consigli per un mondo più equo

AMBIENTE - Nel 2011 abbiamo raggiunto i 7 miliardi di abitanti. Da qui al 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi, con un aumento pari a una Cina e un’India in più. Se non vogliamo che il nostro pianeta finisca in una spirale negativa di malattie economiche e ambientali che porteranno a un futuro ancora più inospitale, è necessario da un lato ridurre i consumi dei Paesi industrializzati e dall’altro limitare le nascite in quelli in via di sviluppo. Sono queste le raccomandazioni che arrivano dall’ultimo rapporto “People and the Planet” della britannica Royal Society. In base allo schema di Rockstrom, illustrato nell’infografica, è possibile individuare nove "confini della Terra", entro cui la popolazione deve muoversi al fine di evitare cambiamenti ambientali che potrebbero avere conseguenze dannose sia per il pianeta stesso, sia per l’uomo. Dei nove confini individuati, le soglie di attenzione relative ai cambiamenti climatici, alla riduzione della biodiversità e all’azoto immesso nell’atmosfera, sono già state superate. Ecco, quindi, che le raccomandazioni della Royal Society diventano essenziali se si vuole mantenere un equilibrio sostenibile. Se i Paesi in via di sviluppo dovranno controllare le nascite, a quelli occidentali spetta il gravoso compito di farsi carico dell’1,2 miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno. E non solo, sempre i Paesi industrializzati dovranno ridurre i consumi di materie prime, aumentando l’efficienza.

I costi dell’inazione

AMBIENTE - La strategia dello struzzo ci costerebbe 1.4 miliardi di dollari da qui a fine secolo. A tanto, infatti, ammonterebbe il costo dei danni creati dai cambiamenti climatici nel caso in cui non venisse presa alcuna misura efficace di riduzione dei gas serra in atmosfera. A dirlo è il rapporto Valuing the Ocean Environment: Economic perspectives pubblicato in questi giorni dal SEI (Stockolm Environmental Institute). Per giungere a una simile conclusione Frank Ackerman e Elizabeth A. Stanton, autori del rapporto, hanno preso in considerazione due possibili scenari futuri, descritti in precedenza dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC). Il primo (“low emission scenario”) prevede una rapida riduzione delle emissioni di gas serra e quindi il raggiungimento di una temperatura media di “solo” 2.2 °C al di sopra dei livelli pre-industriali entro il 2100. Il secondo (“high emission scenario”) assume il mantenimento delle emissioni al livello attuale, con un conseguente aumento di 4 °C della temperatura per fine secolo
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