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Ab-normal. Ovvero il cervello di un genio

CULTURA - Alla morte di Einstein, il suo corpo fu cremato, ma non il suo cervello. Quello fu asportato durante l'autopsia, conservato e fotografato da ogni angolazione. Poi sezionato in 240 parti e analizzato in diversi laboratori di tutto il mondo. Da queste analisi sono stati pubblicati fino ad ora solo sei studi scientifici convalidati, uno dei quali, nel 1999, aveva già indicato la presenza di un maggior numero di cellule gliali nel lobo parietale del fisico rispetto alla media. Ma nulla di più
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Cervelli complessi dal Cambriano

CRONACA - Un fossile straordinariamente ben conservato ci fornisce importanti informazioni sulle prime fasi di evoluzione del sistema nervoso centrale complesso. Fuxianhuia protensa, così è stata chiamata la nuova specie, è un artropodo vissuto oltre 520 milioni di anni or sono, senza però lasciare discendenti fino ai giorni nostri. Nonostante ciò, questo organismo rappresenta un'importante testimonianza dell'evoluzione del cervello e dei sistemi sensoriali negli artropodi, il phylum animale più diversificato e diffuso sulla Terra, comprendendo, tra gli altri, insetti, crostacei e aracnidi. Questa specie, descritta sulle pagine dell'ultimo numero di Nature, presenta infatti un cervello anatomicamente molto complesso se paragonato a tutti gli altri organismi del Cambriano finora noti: senza entrare troppo nei dettagli, il cervello risulta tripartito con neuropili ottici molto sviluppati, mostrando un elevato livello di encefalizzazione in una specie dalle caratteristiche anatomiche molto 'primitive'. Una simile struttura, che oggi si ritrova oggi negli insetti e nei malacostraci, il gruppo di crostacei che comprende granchi e gamberi, non si riteneva essersi originata in una fase così precoce dell'evoluzione della vita pluricellulare

Angry birds

No, non stiamo parlando di uno dei videogiochi più venduti della storia, non ci sono maialini verdi ladri di uova con dubbi gusti architettonici, solo degli uccelli davvero arrabbiati. Stiamo parlando del Granatino comune, Uraeginthus granatina (nella foto). Si tratta di una specie molto territoriale, nota per le sue aggressioni repentine e violente contro qualsiasi intruso.

L’orecchio per il gusto

CRONACA - “Dolce!”, si è detto fra sé e sé il topolino allenato a premere la leva quando suona la campanella. “Dolce”, ha pensato con un ritardo di circa 100 millisecondi quello che ha ricevuto il bocconcino senza alcun segnale acustico di avvertimento. Ecco, a grandi linee questo è quello che deve essere successo nel cervello dei ratti testati nel laboratorio di Neurobiologia e Comportamento della State University di New York per le ricerche sul gusto condotte da Alfredo Fontanini, italiano emigrato all'estero e premiato da Obama per i suoi studi sul gusto e sull'olfatto. Fontanini e il suo team hanno scoperto che i segnali acustici sono in grado di farci percepire un sapore più velocemente e, nell'articolo appena pubblicato sulla rivista Neuron, hanno descritto i dettagli della loro scoperta

Il cinguettio che aiuta a capire il cervello

SALUTE - Le lezioni di canto del Passero del Giappone, un piccolo e socievole pennuto, potrebbero aiutare a trovare nuovi modi per trattare malattie neurologiche che compromettono il movimento, come ad esempio la malattia di Huntington e il Parkinson. La ricerca nasce dall’osservazione del maschio di questa specie mentre impara a riprodurre la melodia che gli servirà a incantare le femmine una volta raggiunta la maturità sessuale. Si tratta di una lunga fase di apprendimento, fatta di prove ed errori, durante la quale l’uccello ripete per centinaia di volte al giorno lo stesso motivo, migliorandolo continuamente con dei piccoli aggiustamenti del suono. Lo studio di questo processo ha permesso a un gruppo di ricercatori della University of California, San Francisco, di identificare una nuova caratteristica dei gangli della base, un insieme di nuclei di sostanza grigia del cervello che agisce come centro di apprendimento.

Tutto quello che avreste voluto chiedere sul cervello

CULTURA - È stato lanciato ieri un nuovo sito dagli intenti ambiziosi. Si chiama Brainfacts.org, è finanziato con 1,53 milioni di dollari (sul periodo si sei anni) e raccoglierà le informazioni più importanti (e più accertate) provenienti dagli istituti leader della ricerca sul cervello (sia sulla ricerca di base nelle neuroscienze, sia sulle patologie che interessano il sistema nervoso). Il sito è rivolto non ad altri scienziati ma a genitori, studenti, educatori e, non ultimi, policymaker. Questa la mission dichiarata sul sito: Un sito no-profit che offre informazione accurata e risorse per gli educatori per sostenere la sempre crescentre fascinazione del pubblico verso "le meraviglie del cervello e della mente" e per aiutare a smontare i "neuromiti". I tre partner finaziatori non sono da poco: le fondazioni Gatsby e Kavli e la Society for Neuroscience.
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