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Pelliccia vendesi, come nuova

IL PARCO DELLE BUFALE - Nella fresca cittadina di Las Cruces, 1.200 m. sopra il livello del mare nel New Mexico, si teneva la riunione annua della “Divisione fisica solare” della Società americana di astronomia. Martedì 14 giugno, sono state presentati dati di corona, jet streams, campo magnetico solare, eliosismologia ecc. Nel 24mo ciclo solare l’attività per ora è meno di metà di quella del 23mo. Di questo passo, hanno previsto alcuni ricercatori, il 25mo potrebbe essere quello della calma piatta. Esultano i global-coolisti, rimasti al minimo solare di Maunder del 1645-1715, quando pattinavano sul Tamigi. L'avevano detto loro che più CO2 fa solo bene. Per la Global Warming Policy Foundation, i cui membri hanno interessi nel petrolio iracheno:

Scienziati del clima australiani: la situazione si fa rovente

NOTIZIE - Vi ricordate di "who's a climate scientist?", il rap prodotto da un manipolo di coraggiosi scienziati del clima australiani? Coraggiosi è davvero il termine giusto, visto che fare lo scienziato del clima in Australia non sembra cosa semplice. Come riporta il Canberra Times, più di 30 ricercatori (ecologi, esperti di politiche ambientali, meteorologi, e fisici dell'atmosfera) "stanno ricevendo un flusso di email abusive con minacce di violenza, stupro, campagne di diffamazione pubblica, attacchi ai familiari". La polizia è già intervenuta e sta indagando sull'origine di queste email.

Ah, la memoria

IL PARCO DELLE BUFALE - Il fisico Franco Prodi è professore all'università di Ferrara e dal 2002 al 2008 è stato direttore dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del CNR. In un'intervista a Repubblica accompagnata nel recinto da alcuni suoi giovani colleghi, afferma che Negli ultimi cinquant'anni il clima in Italia è cambiato davvero poco. Chi studia queste cose rileva un leggero aumento della pioggia... mentre complessivamente è diminuita l'intensità delle precipitazioni. Si tratta di leggere variazioni che la memoria individuale è portata a ingigantire. La custode ci tiene a rassicurare la cittadinanza sulle sue facoltà mentali: chi studia queste cose trova variazioni pesanti. Ma, obietta il professore, chi studia queste cose soffre di un "progressivo degrado dell'etica". Quando era giovane lui non era così, un giorno però: La classe scientifica cominciò ad abdicare al proprio compito, piegandosi agli interessi di bottega. O sono venduti, o sono coinvolti o badano al sottogruppo. Fino agli anni Ottanta l'intelligenza scientifica ha interagito con la politica nel rispetto reciproco. Più tardi si sono attivati meccanismi che non sono nella tradizione della grande scienza. Io potrei considerarmi un termometro del potere in Italia

Refusi e diplomazia

IL CORRIERE DELLA SERRA - Nel gennaio 2010, un blog rivelava la clamorosa esagerazione degli scienziati già travolti scandalo dallo scandalo "Climategate". La realtà era diversa da come veniva riferita e ancora più bizzarra. Nel volume 2 del rapporto, intitolato Impatti, adattamenti e vulnerabilità, si legge: Glaciers in the Himalaya are receding faster than in any other part of the world (see Table 10.9) and, if the present rate continues, the likelihood of them disappearing by the year 2035 and perhaps sooner is very high if the Earth keeps warming at the current rate. Its total area will likely shrink from the present 500,000 to 100,000 km2 by the year 2035 (WWF, 2005)

OggiScienza TV – Il futuro energetico, dopo Fukushima

OggiScienza TV - Il futuro energetico, dopo Fukushima Dopo l'incidente alla centrale giapponese, si è tornato a discutere di nucleare: al centro del dibattito non solo la sicurezza delle centrali ma anche la questione energetica. Da anni c'è chi propone il nucleare come fonte di energia pulita, da sostituire ai combustibili fossili, responsabili dei gas serra. Ma si può realmente considerare il nucleare la soluzione energetica, capace di fornire il miglior rapporto tra impatto ambientale, produttività ed efficienza? Ne parliamo con Ilenia Picardi, autrice dell'ebook Clima Fukushima. Scienza e movimento del riscaldamento globale (Il Saggiatore)

Futuro alternativo

IL CORRIERE DELLA SERRA - Special Report on Renewable Energy Sources and Climate Change Mitigation uscirà il 31 maggio e pare che superi le 1.100 pagine. Per ora è disponibile il sommario per i "decisori politici, 25 pagine più le appendici rilette e controllate dai delegati delle varie nazioni. Induce a un po' di ottimismo, nonostante l'incertezza degli scenari riguardanti l'economia mondiale, perché malgrado la crisi - nel periodo 2008-2009, stati prodotti in tutto il mondo 300 gigawatt in più di elettricità, dei quali 140 da fonti rinnovabili; - l'energia eolica è aumentata del 30%; fotovoltaica in rete del 50%; geotermica del 4%; solare idro-termica del 20%; la produzione di etanolo del 10% e degli altri biocarburanti del 9%. - già oggi il 50% dell’energia da fonti rinnovabili è prodotto nei paesi in via di sviluppo.

Fusione

IL CORRIERE DELLA SERRA - I ghiacci artici e groenlandesi fondono più velocemente di quanto previsto fino pochi anni fa, dicono i ricercatori alla conferenza dell’Arctic Monitoring and Assessment Programme iniziata ieri a Copenaghen: The Arctic as messenger for global processes: climate change and pollution.

Problemi di vista

IL PARCO DELLE BUFALE - Per l'alto ufficiale delle FF.AA. e i collaboratori del suo sito "Climate Monitor", la scienza è corrotta e gli scienziati, inetti o venduti che siano, non capiscono niente di clima tant'è che si chiedono come spiegare le proprie incertezze: Sembra che per buona parte della comunità scientifica – il mainstream- il problema non sia non aver ben compreso come funziona il sistema, fatto di cui è testimone il gap sempre più evidente tra scenari prospettati e realtà di quanto accade, quanto piuttosto come riuscire a convincere il mondo del rischio che si corre nonostante le incertezze di cui sopra. Convinto invece che un rischio si corra in presenza di certezze, il ten. col. Guidi dimostra la propria asserzione citando il ricercatore Kevin Trentberth: Realizzare una scienza del clima innovativa pubblicamente potrebbe facilmente portare ad incomprensioni, e richiederà un grosso lavoro di comunicazione molto attenta verso il pubblico e i decisori politici, per essere sicuri che i risultati siano utilizzati in modo appropriato. [...]
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