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Auto meno inquinanti

AMBIENTE - Obiettivo quasi raggiunto. Le auto vendute in Europa sono meno inquinanti e sempre più vicine ai target di emissioni stabiliti dall'Unione Europea. A dirlo è l'Agenzia europea dell'ambiente che ha diffuso i dati sulle emissioni medie di anidride carbonica dei 12,8 milioni di auto immatricolate nel 2011. Le emissioni medie di CO2 di queste auto sono diminuite del 3,3% passando da 140,3 g per chilometro a 135,7 grammi per chilometro. Entro il 2015 dovranno scendere sotto i 130 g per km e sotto i 95 g per km per il 2020. Oggi i gas di scarico delle auto, le cui emissioni sono aumentate del 23% dal 1990, sono responsabili di circa un quinto delle emissioni totali di gas serra nell'Ue

Incentivi per l’acquisto delle auto elettriche?

AMBIENTE - In Parlamento la discussione è aperta. Se la proposta di legge bipartisan andasse in porto, chi nel prossimo anno decidesse di comprare un’auto elettrica potrebbe avere un contributo fino a 5.000 euro. Il provvedimento sbloccato a fine maggio prevede per il triennio 2013-2015 un impegno di spesa di 70 milioni di euro per finanziare un piano infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici ed altri 70 per dare incentivi fiscali all’acquisto. Ma quanti sono i veicoli elettrici oggi in circolazione nel nostro Paese? Secondo i dati del CEI-CIVES, la Commissione italiana veicoli elettrici stradali, sono circa 53 mila. Nel dettaglio sulle strade italiane viaggiano 3.100 auto elettriche, 8.700 furgoni per il trasporto merci, 950 autobus, 5.400 quadricicli e 35 mila motocicli.

Chi inquina di meno?

AMBIENTE - Milano-Roma: 778 kilometri. Ai nastri di partenza una bici, un'auto a benzina (ICE), un'auto ibrida a benzina (HEV) tra i modelli già in vendita, un'auto elettrica (EV) con un autonomia di 150 km e un'auto ibrida plug-in (PHEV), ovvero un'auto ibrida dotata di una batteria ricaricabile dalla rete. Chi inquina di meno? Sembra una sfida facile e con un risultato scontato, ma non è così

La scienza a contorno

AMBIENTE - Mentre al vertice sul clima di Durban era in corso la gara a chi rallentava di più l'eventualità di un taglio alle emissioni di gas serra, due ricerche ne misuravano la quantità e gli effetti. Su Nature Climate Change, il gruppo della grande Corinne Le Quéré (non si tratta di sciovinismo, è canadese!) che dirige il Tyndall Centre all'università dell'East Anglia, osserva che le emissioni di CO2 sono aumentate del 50% in 20 anni, calate dell’1,4% nel 2008-2009 e cresciute del 5,4% nel 2010, toccando per la prima volta i 9 petagrammi di carbonio. Che sono nove miliardi di tonnellate. Il tasso medio di incremento si sta attestando attorno al 3% all’anno. Julia Steinberger, una fisica dei gas ultrafreddi passata all'economia ambientale, commenta sul Guardian:

L’arte di troncare la curva

IL CORRIERE DELLA SERRA - Una tendenza climatica si determina su 25-30 anni per riuscire a distinguere le variazioni dovute a fenomeni naturali - eruzioni vulcaniche, cicli solari, oscillazioni delle correnti oceaniche ecc. - da quelle dovute alle emissioni di gas serra e di particolati. L'onestà scientifica vieta di scegliere gli intervalli di tempo che confermano i propri pregiudizi, ma è lecito chiedersi come mai certi intervalli non somigliano agli altri. Dopo il 1998 surriscaldato da un Niño eccezionale, le temperature al suolo sono variate in su e in giù, ma la media sembra piatta fino al 2008 rinfrescato da una Niña eccezionale. Lo "iato decennale" è stato analizzato da due geologi ambientali, Robert Kaufmann e Michael Mann (un omonimo, non quello della ricostruzione delle temperature passate a forma di mazza da hockey), e da due economisti dell'energia, Heikki Kauppi e James Stock.
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