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Le nuove mappe della biodiversità mondiale

L'identificazione delle aree con la più alta biodiversità a livello mondiale è una priorità per indirizzare le politiche di conservazione degli ambienti naturali. In particolare, nel processo della designazione degli ambienti da proteggere è di fondamentale importanza la conoscenza approfondita del numero di specie presenti in ciascuna area, quali di queste sono vulnerabili o minacciate di estinzione, quali attività umane vengono svolte e il loro potenziale impatto sull'ambiente nonché l'attuale livello di protezione a cui sono soggette.
AMBIENTE

Ambienti a rischio d’estinzione

Una lista rossa per gli ambienti in pericolo, simile a quella della International Union for Conservation of Nature (IUCN) sulle specie a rischio d'estinzione. Questa è la proposta, che giunge dalle pagine della rivista open access PLoS ONE, di un gruppo di ricercatori guidati da David Keith della University of New South Wales, in Australia.
AMBIENTE

Nei mosaici, la storia delle specie marine

AMBIENTE - Pescare una cernia bruna (Epinephelus marginatus) di mezzo metro è il sogno di molti pescatori ricreativi, mentre vedere una cernia bruna di un metro durante un visual census in una riserva marina è il sogno di molti biologi. Ma di certo essere inghiottiti da una cernia bruna mentre si fa snorkeling lungo le coste del Mediterraneo non è il sogno (o meglio, l’incubo) di nessuno, tanto è raro questo pesce. In una lettera pubblicata su Frontiers in Ecology and the Environment, due ricercatori italiani (il primo, Paolo Guidetti, lavora presso l’Università del Salento a Lecce; la seconda, Fiorenza Micheli, lavora presso l’Università di Stanford, Stati Uniti) ci fanno sapere che per quanto nelle riserve marine italiane le cernie brune stiano meglio che nelle aree non protette, in passato questa specie era decisamente più abbondante e raggiungeva dimensioni molto maggiori. Lo studio si basa sull’analisi di più di settanta mosaici romani che si trovano in Tunisia, Inghilterra, Francia, Spagna, Italia, Grecia e Libano, risalenti al periodo tra il primo e il quinto secolo dopo Cristo: raffigurazioni di cernie enormi, così grandi da poter inghiottire un uomo (tranquilli, le cernie non attaccano l’uomo, si tratta probabilmente di una licenza artistica), pescate in abbondanza sotto costa con arpioni e canne. Osservazioni corroborate da alcuni scritti di Plinio il Vecchio (Historia Naturalis) e Ovidio (Halieuticon Liber), che narrano di cernie pescate dalla costa, così tenaci da spezzare le lenze, così grandi da essere descritte come “mostri marini”

OggiScienza TV – The state of the ocean

OggiScienza TV - The state of the ocean Siamo sull'orlo di un'estinzione di massa, come quelle che nella preistoria hanno cancellato dalla faccia delle Terra molte delle specie allora viventi: è il monito di un panel di 27 scienziati chiamati a raccolta lo scorso aprile a Oxford dall'Internatonal Programme on the State of the Ocean (IPSO) e dall'International Union for the Conservation of Nature. Gli scienziati dopo aver analizzato la letteratura scientifica recente hanno concluso che il degrado del mare sta procedendo in maniera ben più veloce del previsto. Il report reso pubblico lo scorso 20 giugno è scaricabile alla pagina http://www.stateoftheocean.org/ipso-2011-workshop-summary.cfm

Il ritorno dell’orice d’Arabia

NOTIZIE - Dopo il rischio di estinzione negli anni settanta, questi magnifici animali sono stati salvati da un programma di tutela. Oggi sono più di 1000 gli orici che abitano i deserti d’Arabia.

Balena, ti addormento per salvarti

MARE - Come riuscire a togliere una cima di 15 metri impigliata nella bocca di una balena lunga quasi 10 metri? I ricercatori del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) l’hanno sedata. L’animale, una giovane femmina di balena franca nord-atlantica nata durante la stagione riproduttiva del 2008, appartiene a una specie minacciata di estinzione, di cui rimangono poche centinaia di esemplari (300-350 secondo le stime più ottimistiche). La giovane balena fu osservata per la prima volta da alcuni ricercatori durante un transetto aereo il giorno di Natale con una lenza da pesca simile a un palamito lunga 50 metri arrotolata intorno al corpo. Cin que giorni più tardi alcuni uomini del Dipartimento delle Risorse naturali della Georgia raggiunsero la balena e riuscirono a tagliare parte della lenza, ma un pezzo rimase attaccato all’animale.
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