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Dieci, cento, mille Margherite

COSTUME E SOCIETÀ - Le astronome italiane sono brave, a volte bravissime, e un po' meno discriminate che altrove, scrivono Francesca Matteucci, dell'università di Trieste e presidente del Consiglio scientifico dell’INAF, e Raffaele Gratton dell’INAF di Padova, ma la situazione non è rosea lo stesso. All'inizio dell'articolo, gratuito su Arxiv, gli autori (il secondo, della dinastia di “Eta Carinae“) ricordano che Bettisa Gozzadini (1209-1261) e Novella D’Andrea (1333-?) sono state le prime donne ad insegnare all'Università di Bologna Bei tempi. Nell'era moderna, la prima ad ottenere una cattedra universitaria è stata Margherita Hack, nel 1964. In mezzo secolo, si sono fatti progressi:
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LIBRI – Viaggio nella storia dell’astronomia dall’antichità a oggi

Dall’antichità fino all’astronomia e all’astrofisica moderna, passando per Copernico, Galileo e Newton. È il libro “Stelle, pianeti e galassie. Viaggio nella storia dell’astronomia dall’antichità a oggi”, Editoriale scienza. I nomi in copertina sono noti: Margherita Hack fisica, astrofisica, per trent’anni direttrice dell’osservatorio astronomico di Trieste ma anche divulgatrice infaticabile. L’abbiamo sentita in radio e a conferenze, l’abbiamo vista in tv e l’abbiamo letta nei tantissimi libri pubblicati.
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Ciao Marghe, ma quanto hai scritto?

Margherita l’atleta, che ama la bicicletta e a Firenze si “buttava giù” da Pratolino sopra Fiesole: «Sapevo che erano 18 km e volevo farli in 18 minuti per sapere che andavo a 60 all’ora. Avevo 18 anni e l’incoscienza di quell’età. Ora penso che si potrebbero rompere i freni, perché una volta a Trieste mi è capitato, e ora quando scendo giù da Opicina o Basovizza non mi butto giù così alla cieca ma penso “mah speriamo non si rompano i freni”» (presentazione "La mia vita in bicicletta" – Ediciclo editore).
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Hack! Come io vedo il mondo

LIBRI - Margherita Hack, scienziata di fama internazionale, è l'autrice di un saggio che parla di scienza, di politica, di etica e di impegno civile: “Hack, come io vedo il mondo” (Barbera Editore). L'astrofisica si racconta in un libro che è quasi un flusso ininterrotto di pensieri che ci porta dalla sua giovinezza, tra gli studi e la carriera sportiva, fino al presente, con tutti gli impegni pubblici e le 90 candeline spente la scorsa estate. L'autrice racconta ad esempio di quando, al termine delle scuole superiori, si iscrisse a lettere ma se ne andò durante la prima ora di lezione. “Lettere non faceva per me – racconta l'astrofisica in un'intervista - avevo facilità nello scrivere ma non avevo interessi letterari particolari. Non ero appassionata di letteratura quindi avrei sbagliato strada. Tutto qui.”