modellizzazione – OggiScienza https://oggiscienza.it La ricerca e i suoi protagonisti Thu, 31 Mar 2016 16:22:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.3 https://oggiscienza.it/wp-content/uploads/2018/11/Logo-OS-quadrato-senza-numeri-150x150.png modellizzazione – OggiScienza https://oggiscienza.it 32 32 7193014 Quando la matematica gioca a pallavolo https://oggiscienza.it/2015/03/16/matematica-modelli-pallavolo-moxoff/ https://oggiscienza.it/2015/03/16/matematica-modelli-pallavolo-moxoff/#comments Mon, 16 Mar 2015 10:00:08 +0000 https://oggiscienza.it/?p=56099 RICERCA – Forse il connubio matematica e pallavolo può sembrare azzardato, ma non è quello che pensa lo staff tecnico del Calzedonia Verona, squadra di volley maschile che milita in serie A1. La società del Bluvolley Verona ha deciso di collaborare con Moxoff, spin-off del Politecnico di Milano, per migliorare le proprie prestazioni di gioco con […]

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Vajont: studiare il passato per migliorare il futuro https://oggiscienza.it/2011/06/10/vajont-studiare-il-passato-per-migliorare-il-futuro/ https://oggiscienza.it/2011/06/10/vajont-studiare-il-passato-per-migliorare-il-futuro/#respond Fri, 10 Jun 2011 09:35:37 +0000 http://oggiscienza.it/?p=19453 NOTIZIE - La sera del 9 ottobre del 1963 circa 300 milioni di metri cubi di terra e roccia si staccarono dal versante settentrionale del monte Toc per franare nel bacino artificiale sottostante creato dalla diga del Vajont. Quello che seguì fu molto simile alle immagini dello tsunami che abbiamo visto nei mesi scorsi in televisione. Si sollevò una massa d'acqua che diede origine a due ondate che travolsero persone e case, distruggendo interi centri abitati. Una tragedia che ha causato 1910 vittime e che è ancora viva nella memoria grazie anche a spettacoli come quello di Marco Paolini.

Oggi i ricercatori dell'Università di Padova e dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste hanno avviato un progetto congiunto per esamimare l'area della frana e dei dintorni da un punto di vista elastico-acustico, con tecnologie più moderne di quelle usate in passato. Lo scopo è di ottenere un modello 3D in grado di descrivere la caduta e la deformazione del terreno, fornendo indicazioni sulle caratteristiche di elasticità delle rocce e del terreno franato.

Le ricadute di questo progetto potranno essere applicate non solo al Friuli Venezia Giulia e al Veneto, regioni direttamente coinvolte, ma anche ad altre zone colpite da dissesto idrogeologico, infatti ci sono aree di grosse masse rocciose instabili su tutto l'arco alpino.

Per capire meglio come lavoreranno i ricercatori, abbiamo intervistato Massimo Giorgi, ricercatore del Dipartimento di Geofisica della Litosfera, responsabile scientifico del progetto per l'OGS, che lavorerà al modello assieme al collega Roberto Francese e al gruppo padovano guidato da Rinaldo Genevois.

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