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Un’animazione… curiosa

NOTIZIE - Un filmato appena pubblicato dala NASA ci spiega in 11 minuti cosa succederà quando la sonda soprannominata Curiosity arriverà su Marte, non prima dell'agosto 2012. Il 25 novembre il Mars Science Laboratory della NASA lascerà la Terra per volare verso Marte alla ricerca di tracce di vita extraterrestre e valutare se il pianeta abbia mai avuto un ambiente adatto alla vita microbica e le condizioni favorevoli per la conservazione di organismi. Questo aiuterà gli scienziati a capire meglio se la vita potrebbe essere esistita sul Pianeta Rosso e, in caso affermativo, dove si potrebbe cercare in futuro.

Nuove prove sulla formazione del sistema solare

NOTIZIE - Nel numero di Science di questa settimana sono pubblicati due articoli che riportano i risultati delle prime misure dell'ossigeno e dell'azoto del Sole, dimostrando che l'abbondanza delle diverse specie isotopiche è diversa da quella presente sulla Terra. La missione Genesis della NASA, iniziata nel 2001, aveva proprio lo scopo di osservare il vento solare, intrappolare le particelle e riportarle sulla Terra. Per più di 2 anni ha raccolto gli atomi del vento solare (le particelle cariche espulse dall'atmosfera del Sole), posizionandosi al punto di Lagrange L1 a circa 1,5 milioni di km dalla Terra per evitare le complicazioni dell'atmosfera terrestre e del campo magnetico, che avrebbero potuto ostacolare le misure. L'equilibrio delle forze gravitazionali in corrispondenza del punto di Lagrange ha permesso inoltre al veicolo di mantenere un rapporto fisso con la Terra e il Sole con un consumo minimo di carburante.

Hubble fotografa Centauri A

NOTIZIA - Hubble ci ha inviato dettagli mai visti della parte polverosa della galassia Centaurus A, conosciuta anche come NGC 5128, nota per le sue linee di materiale scuro. Le osservazioni sono state possibili grazie al suo strumento più avanzato, la Wide Field Camera 3, che permette di acquisire e combinare immagini a diverse lunghezze d'onda. Oltre alle caratteristiche dello spettro visibile, questa immagine composita mostra la luce ultravioletta proveniente dalla stelle giovani e la luce nel vicino infrarosso che permette di osservare i dettagli solitamente oscurati dalla polvere. L'immagine, catturata nel luglio 2010, ma resa pubblica dalla NASA solo oggi, rivela il bagliore degli ammassi di stelle giovani (blue star clusters) e lascia intravedere le regioni mai viste prima

Fine delle trasmissioni, sul serio

NOTIZIE - Spirit, di nome e di fatto a questo punto. Kaputt. Ieri la NASA ha annunciato che basta, non ci saranno più tentativi di contatto con il rover marziano a partire dal 25 maggio prossimo. L’ultimo segno di vita Spirit l’ha dato il 22 marzo 2010. Poi più niente. Era danneggiato e non riusciva più a spostarsi e secondo gli scienziati questa inattività lo ha reso vulnerabile alle basse temperature dell’inverno marziano. I tecnici speravano si riprendesse all’arrivo della primavera, ma così non è stato

Tempeste su Saturno

NOTIZIE - Il fenomeno è stato inizialmente rilevato il 5 dicembre del 2010, dagli strumenti della sonda Cassini (la missione sviluppata dalla NASA, in collaborazione con ESA e ASI, che è entrata nell'orbita di Saturno il 30 giugno 2004) e ieri sulla rivista Science sono stati pubblicati i risultati più approfonditi ottenuti grazie alle osservazioni del Very Large Telescope (VLT) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (ESO) che si trova in Cile. Nell'emisfero nord di Saturno si è sviluppata una tempesta così potente da estendersi in tutto il pianeta e per la prima volta un fenomeno di questo genere è stato osservato con gli infrarossi termici, permettendo di valutare le differenze di temperatura. Si tratta di tempeste piuttosto rare che sono state osservate solamente sei volte dal 1876 a oggi, l'ultima risale infatti al 1990. L'atmosfera del pianeta Saturno è solitamente calma, ma circa una volta all'anno (che corrispondono a una trentina di anni terrestri), con l'arrivo della primavera nell'emisfero nord del pianeta, dalla zona sotto le nuvole l'aria calda sale e provoca fenomeni simili ai temporali, che possono estendersi e amplificarsi.

Glory, un satellite per lo studio degli aerosol

AMBIENTE - Mancano pochi giorni al lancio di Glory, il nuovo satellite NASA che studierà le caratteristiche degli aerosol in modo da poterne determinare gli effetti a breve e lungo termine . Il 23 febbraio segnerà dunque l’inizio di una fase cruciale nello studio sull’atmosfera terrestre. Lo studio degli aerosol, e in particolar modo la loro relazione col cambiamento climatico e l’effetto serra, è infatti al centro di un aspro dibattito scientifico e politico. Da una parte i sostenitori della geoingegneria, che prevede l'immissione di aerosol e in particolare di solfati in atmosfera per bloccare la radiazione solare , e dall’altra coloro che ricordano le piogge acide e temono gli effetti ambientali della ricaduta dei solfati.

Viaggio al centro della Luna

LA VOCE DEL MASTER - Già da decenni è noto che la composizione della Luna presenta notevoli somiglianze con quella del nostro pianeta, tanto da ipotizzare che l'origine del satellite risalga ad una collisione fra la Terra primordiale e un altro corpo celeste delle dimensioni di Marte, che avrebbe scagliato in orbita una ingente quantità di materiali provenienti dalla crosta e dal mantello terrestre. La ricerca del gruppo di Renee C. Weber, geofisico del Marshall Space Flight Center della NASA, sembra ora avvalorare l'ipotesi che anche la struttura interna dei due corpi sia analoga: un nucleo interno solido e un nucleo esterno liquido, circondati da uno spesso mantello e una sottile crosta silicatica.

Lampi, fulmini o saette

Già criticata per aver esagerato la scoperta del primo batterio all’arsenico, l'Agenzia spaziale americana ha esagerato di nuovo nel presentare una collezione...

Cosa può fare un po’ di arsenico

NOTIZIE - Quello dei batteri all’arsenico della NASA mi sembra un case-study degno di interesse, sia per quanto riguarda la comunicazione pubblica della scienza, sia per quel che riguarda i processi di validazione dei risultati scientifici. La pubblicazione oggi di un documento di risposta alle critiche da parte degli autori mi da l’occasione di riparlarne.

Niente alieni nel lago Mono?

NOTIZIE - Vabbè lo ammetto, ci sono cascata anch’io. Ammetto la mia colpa e mi riconosco vittima di un eccesso romantico. Probabilmente questo non mi scusa agli occhi dei lettori che certamente vorrebbero un’informazione accurata e vera, ma che vi devo dire, ho abboccato all’amo. Complice la fonte autorevole (nientepopodimeno che la NASA) – e sì lo so, non è perché lo dice l’autorità che una cosa deve essere per forza vera – ma soprattutto un desiderio inconscio che davvero esista una forma di vita “aliena” e alternativa (nonché la mia passione per la letteratura fantascientifica). Almeno sono in buona compagnia (la notizia più o meno è riportata un po’ dappertutto in questi termini, trovate una rassegna parziale su Leucophaea, che per inciso, ci bacchetta). Seppur a malincuore dunque è necessaria una correzione, o almeno un ridimensionamento della notizia. Non è infatti per niente detto che la scoperta annunciata la scorsa settimana dalla NASA (è cioè che esista una forma di vita basata su una biochimica alternativa all’unica conosciuta finora) sia vera. Anzi, qualcuno addirittura sostiene che i dati di elisa Wolfe-Simon dimostrano l’esatto contrario
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