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I cambiamenti portati dal clima

“Presenza di acque in zone solitamente asciutte”, “disastroso allagamento che interferisce con le attività umane”, “inondazione che copre il 10-15% dei terreni agricoli, interessa le abitazioni e interferisce con le attività socio economiche della popolazione”. Queste sono solo alcune delle definizioni fornite dai 50 stati interessati dalla recente indagine dell’OMS sui persistenti casi di alluvione che hanno interessato negli ultimi 10 anni l’Europa.

Obama e la politica degli hamburger

AMBIENTE - Quando, nel 1937, Richard e Maurice McDonald, fondarono il primo ristorante McDonald's a San Bernardino, in California, non potevano certo immaginare quello che sarebbe successo. Anno dopo anno, l’idea del fast food conquistò gli Stati Uniti e via via l’intero pianeta. Oggi l’intuizione di Richard e Maurice si è trasformata in un impero economico. McDonald conta più di 30mila punti vendita in tutto il mondo (13mila negli Stati Uniti), quasi mezzo milione di dipendenti e serve 48 milioni di clienti al giorno. Assieme a McDonald's, altri marchi come Wendy’s, Burger King, Kentucky Fried Chicken e Jack in the Box si sono diffusi a partire dagli States, con migliaia di punti vendita e miliardi su miliardi di incassi. Il fast food che va a braccetto con l'industria della carne, rappresenta più che mai un modello di consumo che fa soldi e allo stesso tempo mette in ginocchio l’intero pianeta. Chissà se Obama, che anche nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione ha dichiarato di voler guidare la lotta ai cambiamenti climatici, lo considera uno tra i settori chiave da rivoluzionare

Per accompagnare il caffé

Oltre alla ricerca sull'Arabica di cui parla Sara Stulle, in questi giorni sono usciti rapporti sull'andamento del clima e i suoi impatti attuali e previsti, in attesa di quello dell'Intergovernmental Panel on Climate Change ora in preparazione.

L’inquinamento dell’aria

AMBIENTE - Il Paese più inquinato al mondo? È la Mongolia, con una concentrazione media annuale di Pm10 pari a 279 microgrammi per metro cubo, quasi 15 volte maggiore rispetto alla soglia fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E la città? Il triste primato spetta alla città iraniana di Ahwaz (372 µg/m3). E in Italia? Torino con “solo” 47 microgrammi al metro cubo. Sono alcuni dei dati diffusi dall’ente di Ginevra, che ha fotografato l'inquinamento atmosferico di 1.100 città di 91 Paesi, misurando la presenza di particelle PM10 di dimensioni pari o inferiori a 10 micrometri. Queste particelle fini, che inquinano l'aria, provengono spesso da fonti di combustione come le centrali elettriche a carbone e i veicoli a motore. E, sempre secondo l’Oms, sono responsabili di 1,34 milioni di decessi prematuri, di cui 253mila in Europa. Possono infatti penetrare nei polmoni, entrare nella circolazione del sangue e provocare cardiopatie, tumori ai polmoni, casi d'asma e infezioni delle vie respiratorie inferiori. Almeno un milione di questi decessi potrebbero essere evitati se fossero rispettati i valori di Pm10 fissati dall’Oms (20 µg/m3). Purtroppo, però, sono ancora poche le città in linea con le indicazioni dell’Oms e i decessi attribuibili all’inquinamento continuano ad aumentare: nel 2004 erano circa un milione. Se le emissioni annuali di Pm10 scendessero da 70 µg/m3 a 20 µg/m3, si avrebbe una diminuzione del 15% della mortalità causata dallo smog

Niente confini per la polio

NOTIZIE - Quattro nuovi casi di poliomelite sono stati individuati in Cina, lo ha confermato la Polio Global Eradication Initiative (dell'Organizzazione Mondiale della Sanità). Sono i primi casi "indigeni" dal 1994 (nel 1999 ne era arrivato uno dall'India), e la malattia era ormai considerata eradicata. L'analisi genetica dimostra che il ceppo è quello pachistano, stato che confinda direttamente con la regione dove i casi sono stati isolati, lo Xinjiang (per precisione si tratta della prefettura di Hotan). Secondo gli esperti per un caso di poliomelite conclamata ci sono statisticamente 200 casi asintomatici (ma infettivi). 4 casi dunque rappresentano un'emergenza sanitaria.

L’OMS prova a mettere ordine nelle medicine tradizionali

NOTIZIE - In tanti paesi al mondo la popolazione si rivolge tutt’oggi in maniera massiccia alle cosiddette medicine tradizionale: pratiche di vario genere che provengono dalla tradizione culturale più o meno locale intese alla cura di varie malattie. Talvolta queste medicine sono usate insieme alle terapie mediche convenzionali, talvolta in alternativa. Talvolta addirittura data la carenza del sistema sanitario di certi paesi molto poveri rappresentano l’unica strada terapeutica possibile. Che ora l’OMS voglia stilare una classificazione rigorosa (anche e soprattutto sotto il profilo scientifico) appare dunque molto sensato. Questa classificazione conterrà gli standard statistici, unitari e globali, sugli approcci tradizionali (rimedi a base di erbe, agopuntura, moxibustione, terapie manuali, come vari tipi di massaggio, esercizi e altro ancora). La International Classification of Traditional Medicine (ICTM) andrà ad aggiungersi ad altre classificazioni usate dall’OMS per comparare le pratiche sanitarie nel mondo, come la Classificazione internazionale delle malattie e altri standard
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