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Le piante imparano e ricordano

Il sistema nervoso degli animali serve ad acquisire e memorizzare informazioni per poterle poi utilizzare all'occorrenza. Oggi, grazie alla scoperta del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell'Università degli Studi di Firenze, sappiamo che anche le piante imparano e memorizzano ciò che hanno imparato. E che la mimosa pudica, con la quale sono stati condotti gli esperimenti, ha una memoria discretamente lunga.

Basta un poco di zucchero…

Anche le piante misurano il tempo, ma a differenza dei nostri sofisticati orologi a pila, a loro basta – come direbbe Mary Poppins – solo “un poco di zucchero”. Studiando come alcuni esemplari di Arabidopsis thaliana, quella che noi comunemente chiamiamo “Arabetta comune“, regolano la loro attività biologica nel corso di una giornata, un team di scienziati dell’Università di Cambridge ha recentemente scoperto che l’abilità innata di queste piante a programmare e regolare il tempo è dovuta al loro stesso metabolismo.
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Raccolti in pericolo nel nord del mondo

I parassiti e le malattie delle piante stanno migrando verso i poli alla stessa velocità a cui si spostano le temperature. Il fenomeno, la cui causa principale è il cambiamento climatico, solleva importanti questioni sulla sicurezza degli alimenti umani.

Matematica verde

È proprio vero che in natura alla base di tutto c’è la matematica. Saper far di conto è fondamentale alla sopravvivenza tanto nella nostra vita di tutti i giorni, quanto in quella di altri organismi come suggerisce oggi uno studio sulla fisiologia delle piante.

Pianta più piccola evolve prima

Nell’ambito dell’evoluzione, le dimensioni contano. La regola non è universalmente valida, ma sembra avere un peso importante all’interno del regno delle piante. Le specie di dimensioni minori evolvono più rapidamente di quelle più grandi, a un tasso fino a cinque volte maggiore. È la sorprendente scoperta di un team internazionale di biologi guidato da Robert Lanfear dell’Australian National University.

Di gerani “anallergici” e pessima informazione

IL PARCO DELLE BUFALE - C'è un certo fermento in rete per il cosiddetto "geranio antiallergico", una nuova varietà OGM che - a quanto si legge in giro (su lastampa.it l'esempio più pittoresco) - farebbe la felicità di chi tanto vorrebbe un bel balconcino pieno di gerani in fiore, ma non può permetterselo perché allergico al polline. Wow! Chiediamo subito un commento a Susanna Voltolini, allergologa dell'Ospedale San Martino di Genova, grande esperta di pollini, ed è una doccia fredda. «Gerani anti-allergie? È una stupidaggine: il polline di questa pianta non è affatto allergenico». Ops. Ma allora da dove viene la notizia? In realtà i gerani OGM ci sono davvero, prodotti da un gruppo di ricercatori spagnoli e descritti in dettaglio in un articolo pubblicato su BMC Plant Biology

Questione di vasi

NOTIZIE - Con l’arrivo della bella stagione si moltiplicano i tentativi da parte di giardinieri fai-da-te di rendere il proprio terrazzo un piccolo e fruttuoso orticello. Per tutti i pollici verdi in erba (gioco di parole dovuto) arriva una novità dalla biologia. Uno studio presentato qualche giorno fa al meeting annuale della Società di Biologia Sperimentale dimostra, per la prima volta in maniera rigorosa, che il grado di crescita di una pianta dipende dalla grandezza del vaso che la contiene, dimensione che è percepita dalla pianta stessa attraverso le proprie radici. I ricercatori del centro tedesco di Julich, nei dintorni di Colonia, hanno analizzato 65 piante cresciute in altrettanti vasi, tre le quali pomodori, cactus, mais, piante del cotone, barbabietole da zucchero e grano, osservando che tutte le piante raggiungono dimensioni maggiori se cresciute in vasi più grandi. In media, raddoppiando la misura del vaso le dimensioni aumentano del 43%.

Plant Fascination Day – in tutta Italia il 18 maggio

EVENTI - Vi piacciono le piante? Il 18 maggio si svolge in diverse città italiane (e in contemporanea, in tutta Europa) il Fascination of Plants Day 2012 - Il primo "Giorno Internazionale del Fascino delle Piante” che sarà lanciato il 12 Maggio sotto il coordinamento dell’EPSO, l’Organizzazione Europea delle Scienze delle Piante.

Conolidina, ovvero la morfina senza effetti collaterali

SALUTE - Jupiter, Florida, Stati Uniti - Ricercatori dello Scripps Research Institute in Florida hanno ottenuto per la prima volta una sintesi di laboratorio di un raro prodotto naturale ricavato dalla corteccia di una pianta largamente usata nella medicina tradizionale asiatica. È una creazione che potrebbe permettere di sviluppare un'alternativa efficace agli antidolorifici narcotici comunemente usati nelle terapie attuali. Lo studio, appena pubblicato sull'edizione online della rivista Nature Chemistry, descrive un metodo chimico per produrre quantità significative di conolidina, un raro prodotto naturale. Basandosi su dati di modelli murini, lo studio suggerisce anche che la conolidina sintetica è un potente analgesico, efficace quanto la morfina nell'alleviamento del dolore infiammatorio e acuto, e praticamente senza effetti collaterali.
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