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MrPod – Il mercato nero del tonno rosso

MRPOD - Lootin the Seas, è il nome di un progetto di giornalismo investigativo che ha rivelato i segreti del mercato nero e della pesca illegale di tonno rosso - specie minacciata dalla pesca intensiva - nel mare Adriatico (in particolare in Croazia). Sette mesi di studio dei regolamenti, interviste con pescatori, scienziati, funzionari pubblici e aziende del settore e analisi dei dati incrociate hanno rivelato notevoli incongurenze fra quanto viene dichiarato alla luce del Sole e quanto invece avviene illegalmente. In particolare le analisi hanno rivelato una forte discrepanza fra quanto tonno veniva dichiarato essere stato pescato e quanto effettivamente veniva venduto, specialmente nei mercati giapponesi, quelli dove l’80% del tonno rosso mondiale viene smerciato. Un business “al nero” di oltre 4 miliardi di dollari stimati in dieci anni. La pubblicazione dell’inchiesta ha portato fra le altre cose alla chiusura di un'impoertante azienda coroata nel settore del tonno rosso, che come Miranda Patrucic, fra i responsabili del progetto. ha speigato ai nostri microfoni, “mentiva su tutto" dalla dimensione alla quantità dei pesci pescati, allo stato dei pescerecci usati. Miranda Patrucic è una giornalista investigativa membro del Centre for investigative reporting e dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project, e lavora e vive a Sarajevo.

MRPOD – Niente tsunami, ecco perché

MRPOD -- Alle 10 e 38 (italiane) di mercoledì scorso il mondo è rimasto col fiato sospeso. Memori della tragedia avvenuta nel 2004, una nuova forte scossa verificatasi ancora una volta al largo delle coste dell'Isola di Sumatra, non lontano dalla già devastata Banda Aceh, ha fatto temere tutti che la tragedia si ripetesse. Qui, qui, qui, e qui, potete ripercorrere le tappe di mercoledì: è stato subito lanciato un allerta dal Pacific Tsunami Warning Centre, ma alla fine in poche ore per fortuna ci si è resi conto che il pericolo era scampato. Le onde nelle località più colpite non hanno superato il metro. Ora a quasi due giorni dalla prima scossa i sismologi fanno il punto: come mai non si sono prodotte onde notevoli in questa occasione? E i modelli, una volta ottenuti dati precisi sulla situazione, cosa hanno previsto? Insomma questo sisma è stato un buon test per capire a che punto sta la nostra conoscenza sul verificarsi degli tsunami? Ne abbiamo parlato con Fabio Romanelli, sismologo esperto di tsunami dell'Università di Trieste. Il sistema di tsunami warning questa volta, ci spiega Romanelli, è stato tempestivo. Appena si è visto che la scossa era piuttosto forte (magnitudo 8.8 e poi rivista a 8.6) è scattato un bollettino preliminare che successivamente in poco tempo è stato validato con i dati registrati dalle delle boe piazzate in tutto l'Oceano Indiano (il numero delle boe è cresciuto molto dopo l'evento del 2004). Questo sistema capillare ha fatto sì che nel giro di soli cinque bollettini (in poche ora dalla scossa) si è potuto far rientrare l'allarme. "Una delle diversità rispetto al 2004 è non solo che adesso ci sono tre sistemi di warning," spiega Romanelli, "ma anche che una volta che si è capito che il meccanismo della scossa era di tipo diverso - a scorrimento di tipo orizzontale - ci si è potuti rassicurare e si è potuto chiudere l'allarme.

MrPod – Omeopatia: cosa cambia se i prodotti vengono registrati?

MRPOD - È notizia di questi giorni: i prodotti omeopatici diventano certificati. L’Italia infatti recepisce una direttiva europea del 2006 in base alla quale anche i rimedi alternativi devono seguire un iter di registrazione prima di essere immessi sul mercato. A occuparsi del censimento di qualcosa come 30 mila prodotti in commercio – sarà l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Mentre le aziende del settore si sfregano le mani, perché potranno finalmente mettere sul mercato nuovi preparati sia in Italia che all’estero, c’è chi parla di svolta storica per il riconoscimento ufficiale della medicina non convenzionale. Volano parole grosse, come “equiparazione”. Ci s’illude che i prodotti omeopatici, da ora in poi, saranno sottoposti a uguali controlli e, quindi, acquisiranno finalmente pari dignità dei farmaci tradizionali. O, al contrario, se non dovessero superare gli esami, saranno tolti dalla circolazione, tagliando la testa al toro sull’eterna diatriba tra sostenitori e detrattori della disciplina dell’estrema diluizione di Hahnemann. Bene, le cose non stanno affatto così

Riciclati: Anne-Lise Koch Lavisse e i fiumi di Francia

SCIENCEFORWARD - La salute di un territorio passa anche attraverso i suoi fiumi e i suoi laghi. Nel 2000 la Comunità Europea ha dichiarato che "L'acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale", invitando quindi i singoli paesi a registrare, classificare e monitorare i bacini idrici del proprio territorio. Ma soprattutto a proteggerli e difenderli. Come si diventa paladini delle acque in Francia? Ce lo racconta Anne-Lise Koch Lavisse. È nata a Strasburgo nel 1986, e lavora per l'agenzia dell'acqua della regione dell'Île-de-France. I suoi studi l'hanno fatta viaggiare attraverso paesi e continenti diversi, dalla Germania alla Nuova Zelanda. Crediti immagine: Elisa Corni

MrPod – Il Ministero raccomanda cautela con i rimedi naturali

MRPOD - Il mercato della salute “al naturale” è in crescita vertiginosa. Secondo i dati diffusi durante Sana 2011 (il salone internazionale del naturale) prodotti da IMS Health, un’azienda americana che fa analisi di mercato nel settore della salute, il comparto dei prodotti a base di erbe, tisane, dispositivi medici a base vegetale e integratori erboristici è cresciuto in dodici mesi (giugno 2010 - giugno 2011) del 12,3 % rispetto all’anno precedente, con un valore complessivo di mercato di quasi due miliardi e mezzo di euro. L’interesse del pubblico verso questi prodotti cresce costantemente, e l’uso si diffonde anche nella fasce più sensibili della popolazione, vale a dire bambini e donne in gravidanza o allattamento. Pochi giorni fa il Ministero della salute ha diffuso un documento in cui raccomanda cautela da parte del pubblico nell’uso dei rimedi naturali. La commissione unica per la dietetica e la nutrizione che ha redatto il documento sottolinea che il fatto di essere naturali non implica che questi prodotti siano sicuri (o efficaci per trattare stati patologici) e che soprattutto le fasce più sensibili della popolazione dovrebbero consultare il medico per l’assunzione. Particolare attenzione viene inoltre raccomandata alle persone che sono sotto trattamento farmacologico e che intendano assumere in maniera concomitante prodotti naturali: le interazioni possono essere anche gravi e in ogni caso bisogna informare il medico. Che cosa ha spinto il Ministero a rendere pubblico il documento e quali sono i reali pericoli? Ne abbiamo parlato con Renato Bruni, docente di biologia farmaceutica all’Università di Parma ed esperto di farmaceutica vegetale.
LA VOCE DEL MASTERPODCAST

ScienceForward – Vacanze spaziali

LA VOCE DEL MASTER - Eccoci ritrovati con ScienceForward, il podcast del Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa di Trieste. Ci trovate ogni due settimane su OggiScienza. In questa puntata vi faremo assaporare atmosfere extraterrestri! Avete mai pensato di andare in vacanza nello spazio? C’è chi ha vissuto già questa esperienza, e chi sta investendo nel mercato dei viaggi di piacere a gravità zero e panorama galattico. Abbiamo intervistato per voi Greg Olsen, uno dei sette turisti spaziali al mondo, che ci ha raccontato la sua vacanza in una navicella spaziale, e Anna Gregorio, astrofisica dell’Università di Trieste, con la quale abbiamo approfondito l’argomento dal punto di vista di chi fa ricerca.

MrPod – Emergenza ILVA

MRPOD - È il 1905 quando l’Ilva, una grande acciaieria, si insedia a Taranto. Per i cittadini è un bacino occupazionale importante, lo è sempre stato in un sud afflitto dall'eterno problema della disoccupazione. Per l’ambiente e la salute dei cittadini però è una mannaia. Lo si sa da sempre ma è solo nell’ultimo decennio che la coscienza ambientalista, e non solo, delle persone ha puntato l’attenzione sull’industria pesante, specie se alle porte della città, e l’Ilva è uno degli esempi più paradigmatici. Circa un mese fa a seguito di una perizia presentata dal Gip Patrizia Todisco, dove si evidenziano una serie di danni ambientali e sulla salute pubblica causati dall’attività dell’azienda, il sindaco emette un’ordinanza che ingiunge a Ilva di tagliare drasticamente le emissioni. Frattanto è in corso un'indagine preliminare che potrebbe portare Emilio e Nicola Riva (ex e attuale Ceo dell'azienda) sotto processo per “catastrofe naturale”, e si sta anche discutendo di aprire un tavolo nazionale per valutare la vicenda (a quanti è venuta in mente la sentenza di poco più di un mese fa sull’Eternit di Casalmonferrato?). Come andrà a finire? Abbiamo chiesto a Giorgio Assennato, presidente di ARPA Puglia, cosa succederà allo scadere del mese di ultimatum del sindaco di Taranto, e abbiamo avuto una sorpresa. Abbiamo poi chiesto anche un parere a Lunetta Franco, presidente del circolo di Taranto di Legambiente

MrPod – Amianto mai più?

MRPOD - Qualche settimana fa i media hanno catalizzato l’attenzione del pubblico sulla “sentenza Eternit”: i proprietari dell’azienda che con le sue attività ha minato, e continuerà a farlo per anni, la salute di migliaia di persone, lavoratori e cittadini sono stati condannati in primo appello a 16 anni di reclusione. Dunque una nuova sentenza sull’amianto, la sostanza killer (usata per il diffusissimo cemento-amianto) di cui sono noti gli effetti cancerogeni (mortali) fin dall’inizio degli Anni sessanta. Abbiamo chiesto un commento sulla sentenza a Fulvio Aurora, segretario dell’associazione Italiana Esposti Amianto, che ci ha formito anche qualche numero sulla presenza di questa sostanza tossica nel nostro Paese, un problema tutt’altro che risolto.

MrPod – La pennetta per leggere il genoma

MRPOD - Nuova puntata del nostro podcast. Pochi giorni fa la Oxford Nanopore Technologies ha dichiarato di aver creato un dispositivo non più grande di una pennnetta USB in grado di analizzare velocemente e a costi contenuti il DNA di un individuo. A soli dieci anni dal primo sequenziamento dell'intero genoma umano ormai il giorno in cui ognuno di noi potrà conoscere i segreti del proprio DNA (se lo volesse) è vicino. Francesca Petrera ne parla con Elia Stupka, codirettore del Centro di medicina traslazionale e bioinformatica del San Raffaele di Milano.
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