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Sparito il punto G

L PARCO DELLE BUFALE - Dagli anni Novanta, viene chiamato punto G (per God) il lobo temporale destro del cervello dal quale avrebbero origine provano esperienze religiose. Lo smentisce una nuova ricerca. Non va confuso con il punto G in un organo diverso, che una nuova "scoperta" avrebbe confermato. Il primo punto G era stato identificato in pazienti epilettici che durante crisi di iperattività del lobo temporale destro percepivano la presenza di Dio, o della Vergine Maria nel caso di un 19enne ebreo. Grazie a queste prime scoperte e al "casco di Dio" che stimolava l'area con onde magnetiche, il prof. Michael Persinger sosteneva di indurre nei volontari stati "trascendentali".

Scherzi da fisico

CULTURA - Arrivo un po' tardi, ma l'ho visto solo ora. Anche nella comuità scientifica si fanno gli scherzi d'aprile. Quest'anno su arXiv, il sito dove matematici e fisici postano i loro articoli di ricerca prima che vengano pubblicati sulle riviste a revisione paritaria, il primo aprile è stato pubblicato questo paper dal titolo "God as Topological Invariants" (Le divinità come invarianti topologiche). ecco la traduzione dell'abstract: Mostriamo qui come il numero di divinità in un universo debba essere uguale alle caratteristiche Euleriane delle sue copie sottostanti (Ndd: fisici, matematici, controllate la mia traduzione? È un po' tecnica qui). Incorporando l'argomentazione cosmologica della creazione, il risultato getta un ponte tra la teologia e la fisica e rende l'ateismo una tesi testabile. Le implicazioni teologiche sono profonde dato che il teorema offre nuovi suggerimenti sulla struttura topologica del paradiso e dell'inferno. Le osservazioni astronomiche recenti non possono falsificare il teismo, ma i dati sono leggermente in favore dell'ateismo

Religione in via di estinzione

NOTIZIE - Secondo un modello matematico che calcola la convenienza di appartenere a un certo gruppo, le religioni sono destinate a scomparire in molte società.

Natura blasfema

CRONACA - Da secoli, per assicurarsi piogge abbondanti per le colture, gli indigeni Zoque nel periodo pasquale si spingono nel profondo della grotta sulfurea Cueva de Villa Luz per implorare le loro divinità sotterranee. Loro malgrado, i pesciolini che hanno colonizzato le sorgenti di queste grotte sono per qualche motivo ritenuti un dono degli dei, e pertanto il rituale primaverile prevede che nell'acqua sia gettata una poltiglia di radici di Barbasco (Lonchocarpus sp., Fabaceae), contenente rotenone (C23H22O6), una tossina che inibisce nei pesci la respirazione cellulare, permettendo quindi agli Zoque di raccogliere comodamente i "doni" con canestri di vimini e di conservarli come fonte di proteine

With a little help from my friends

dilbert statistical jokeDall'Osservatore romano la custode apprende che sulla rivista Liver Transplantation, Franco Bonaguidi del CNR e tre colleghi pubblicano una ricerca in cui la "religiosità è associata ad una sopravvivenza prolungata" dopo un trapianto di fegato. L'associazione sembra prematura
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