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Sclerosi multipla: assolte le vaccinazioni

SALUTE - Chi ha ancora paura che le vaccinazioni possano favorire l'insorgenza di malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, leggerà in un articolo appena pubblicato sul Journal of Neurology un'ulteriore, confortante smentita. I due autori, gli argentini Mauricio Farez e Jorge Correale, hanno pubblicato una revisione generale di studi clinici condotti in passato sul rischio di sviluppare sclerosi multipla (o, in caso fosse già presente, di ricadere nella malattia) dopo essersi vaccinati contro alcuni batteri e virus patogeni. Risultato: nessun rischio in molti casi e - pare - addirittura diminuzione del rischio per le vaccinazioni contro tetano e difterite. Dunque, la paura di vaccinarsi è proprio ingiustificata

Le siringhe volanti

In Giappone, studiando la proboscide delle zanzare, è stata realizzata un nuovo tipo di siringa "indolore". Ogni giorno viene utilizzata da 600mila diabetici. Ce...

L’arma della paura per battere il fumo

SALUTE - Polmoni cancerosi, denti marcescenti e cadaveri umani: non è un film horror, ma l'ultima campagna della Food and Drug Administration (Fda) statunitense per combattere il fumo. Immagini di questo tipo appariranno infatti sui pacchetti di sigarette made in Usa, secondo quanto dichiarato recentemente da funzionari della Fda, nella speranza che questi messaggi visivi possano convincere i fumatori ad abbandonare il loro vizio. Ma funzionerà? Le nuove etichette saranno apposte sui pacchetti di sigarette e a partire da settembre 2012, in quanto parte di una legge che ha messo la multimilionaria industria del tabacco sotto il controllo della Fda. La nuova politica rappresenta il primo cambiamento nella tipologia di messaggi usati nelle campagne contro il fumo da 25 anni a questa parte. "Con questi avvertimenti, chiunque prenda in mano un pacchetto di sigarette saprà esattamente quali rischi sta correndo", ha dichiarato ai giornalisti convenuti alla Casa Bianca Kathleen Sebelius, Segretaria della salute e dei servizi umani statunitense

Vaccini per il cancro: prove in corso

Il nuovo approccio terapeutico proposto nell'ultimo numero della rivista Nature Medicine sfrutta il sistema immunitario del paziente per eliminare le cellule tumorali, senza ricorrere alla chemioterapia e alla radioterapia. Una lotta senza effetti collaterali, che se effettivamente arrivasse in clinica potrebbe rivoluzionare la terapia oncologica. Istruire il nostro sistema immunitario ad aggredire le cellule tumorali non è certo un gioco da ragazzi. Prima di tutto è necessario conoscere quello che si chiama antigene che ci permetta di distinguere le cellule tumorali da quelle sane, come una bandierina issata sulla membrana cellulare... verde è buono, rosso è cattivo. La storia però non è così semplice. Gli epitopi sono tanti e nel corso della sua evoluzione, il tumore evolve e si modifica e quindi quella che oggi può essere una buona strategia, domani potrebbe non esserlo più. È una lotta ad armi impari, ma Alan Melcher e Richard Vile sembrano oggi aver ottenuto risultati più che incoraggianti nell'immunoterapia contro il tumore.

Conolidina, ovvero la morfina senza effetti collaterali

SALUTE - Jupiter, Florida, Stati Uniti - Ricercatori dello Scripps Research Institute in Florida hanno ottenuto per la prima volta una sintesi di laboratorio di un raro prodotto naturale ricavato dalla corteccia di una pianta largamente usata nella medicina tradizionale asiatica. È una creazione che potrebbe permettere di sviluppare un'alternativa efficace agli antidolorifici narcotici comunemente usati nelle terapie attuali. Lo studio, appena pubblicato sull'edizione online della rivista Nature Chemistry, descrive un metodo chimico per produrre quantità significative di conolidina, un raro prodotto naturale. Basandosi su dati di modelli murini, lo studio suggerisce anche che la conolidina sintetica è un potente analgesico, efficace quanto la morfina nell'alleviamento del dolore infiammatorio e acuto, e praticamente senza effetti collaterali.

Il cervello risponde alla slealtà: ma non sotto tranquillanti

SALUTE - Nello studio, pubblicato sulla rivista online di libero accesso PLoS Biology, il senso di giustizia dei partecipanti è stato messo alla prova in un gioco di onestà monetaria a due giocatori, e l’attività dei cervelli dei giocatori è stata misurata simultaneamente usando l’imaging a risonanza magnetica funzionale (fMRI). Quando un giocatore dava suggerimenti sleali su come dividersi i soldi, era spesso punito dal suo partner, benché ciò avesse un costo anche per il partner stesso. Questa reazione alla scorrettezza poteva essere ridotta operando, attraverso dei farmaci, su una specifica regione del cervello, l’amigdala. Lo studio è basato su un comportamento umano universale, e cioè reagire con un’aggressione istantanea quando un’altra persona si comporta slealmente o in un modo che non è nel maggiore interesse del gruppo. I ricercatori hanno coinvolto 35 partecipanti in un gioco in cui un giocatore suggerisce a un altro come condividere con lui una determinata somma; l’altro giocatore può accettare il suggerimento e prendere i soldi, oppure rifiutarlo, e in questo caso nessuno dei due riceve nulla
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