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Distratti dalle sigarette

CRONACA - MS Classic Soft, Bis, Camel Natural Flavor, Colombo K.S. Filter, Davidoff Magnum, Linda, 821 Full, Ms Bionde, Super Filtro, MS International 100's, MS Red Box, Nazionale Box, Nazionali Filtro, Rothmans International. Pare che queste siano le sigarette con il maggior quantitativo di nicotina (1 mg), seguite dalle varie tipologie di Marlboro, che vanno dai 0.8 ai 0.6 mg per sigaretta (www.fumo.it). Va detto che si tratta di stime standardizzate, realizzate con delle macchine “fumatrici” che, se è vero che garantiscono l'esattezza della proporzione fra le diverse marche (la macchina “fuma” tutte le marche allo stesso modo), non garantiscono che quella segnalata sui pacchetti di sigarette sia l'effettiva quantità di nicotina aspirata da ciascun fumatore. La “smoking machine”, realizzata per testare i contenuti delle sostanze nelle varie marche, aspira il contenuto di una sigaretta attraverso un tampone, che trattiene le particelle di fumo e lascia filtrare il gas. I gas vengono analizzati per misurarne il livello di monossido di carbonio, mentre attraverso varie operazioni di disidratazione del particolato totale (quello che resta intrappolato nel tampone) si estrae la nicotina e se ne determina il livello all'interno del campione analizzato. Ma noi non siamo delle “smoking machine”, quindi ognuno di noi fuma in una maniera differente, anche da situazione a situazione, aspirando di più o di meno il contenuto della sigaretta. I fumatori mi capiranno: ci sono volte in cui una sigaretta dura un certo “tot”, mentre altre – per esempio prima di un esame – in cui quel “tot” si riduce alla sola “t” e la sigaretta sembra dissolversi come se fosse lunga la metà!

Se abitate lungo il golfo del Messico

SALUTE - Il Gulf Long-Term Follow-Up Study, diretto dall'epidemiologa Dale Sandler, è iniziato il 28 febbraio con l'invio dei primi questionari a volontari e lavoratori che hanno partecipato alle operazioni successive all'incidente per limitarne i danni, e ad alcuni residenti sulle coste di Texas, Alabama, Louisiana, Mississippi e Florida, principalmente. Finanziato anche con 6 milioni di dollari da BP, che non ha partecipato alla progettazione e non potrà intervenire nell'analisi dei dati, recluterà 55 mila volontari che dopo una visita medica e vari esami, verranno seguiti per 5 anni con questionari biennali ed eventualmente altre visite.

L’Ecstasy danneggia il cervello. Anzi no!

SALUTE - Correva l'anno 2002 e un gruppo di medici della prestigiosa Johns Hopkins University di Baltimora dava alle stampe su Science un articolo, in cui si annunciava la scoperta di devastanti effetti a lungo termine dell'ecstasy sul cervello di cavie da laboratorio. L'anno dopo, gli stessi ricercatori furono costretti a ritirare l'articolo, dopo aver scoperto che la boccetta di MDMA (il nome da laboratorio dell'ecstasy) era stata scambiata con una boccetta di metamfetamine. La novità è che l'ultimo studio comprensivo pubblicato sugli effetti dell'ecstasy nell'uomo ha definitivamente sfatato il mito: l'ecstasy non produce danni a lungo termine nel cervello umano.

Sfatato un luogo comune sulla corsa

NOTIZIE - Alè. Convinzioni a lungo sedimentate potrebbero essere niente più che una leggenda urbana. Se siete corridori abituali come me, vi avverto, forse era tutta una panzana ma NON CAMBIATE ABITUDINI. Daniel Pereles, ortopedico presso il centro Montgomery Orthopedics (nei pressi di Washington), presenterà oggi i risultati di una ricerca sullo stretching prima della corsa, i cui risultati ribaltano il senso comune: fare stretching prima di correre non ridurrebbe il rischio di farsi male. Ma attenzione, mette in guardia il medico, se già abitualmente lo fate, non cambiate abitudini.
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“Pausa amica”

SALUTE - Snack golosi e “leggeri”; merendine e salatini vari, a detta degli spot perfetti per uno spuntino, sono indicati tra i principali responsabili quando si parla di problemi di peso e cattiva alimentazione. Si tratta di prodotti, il più delle volte sgranocchiati fuori pasto, che spesso accompagnano una pausa dal lavoro o dallo studio; momenti in cui non sempre si fa a caso a quello che si mangia, ma ci si affida a quello che si trova a portata di mano, o meglio a portata di distributore! Un’alternativa allo spuntino tradizionale per promuovere un break sano l’ha ideata e la sta sperimentando l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS) di Trento attraverso il progetto pilota “Pausa amica”. In che modo? Utilizzando distributori di cibi e bevande ipocalorici, salutari e biologici. Quindi gallette di mais, spremute biologiche e yogurt in sostituzione di patatine, cioccolatini e bevande gassate e zuccherate. Il progetto pilota, che si inserisce all’interno del programma “Guadagnare salute”, promosso dal Ministero della Salute, ha previsto per un periodo prova di sei mesi, l’installazione di distributori salutari in due punti dell’Azienda sanitaria: presso il Centro per i servizi sanitari (CSS) di Viale Verona, dove i distributori sono stati totalmente sostituiti a quelli tradizionali, e presso l’ospedale di Borgo dove c’è stato l’affiancamento a quelli tradizionali.
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Attento tumore, arrivano le spie

SALUTE - Sono nate nel 2005 e si chiamano “Cornell Dots”. Godono di un primato: sono le prime nanoparticelle di materiale inorganico a entrare in una sperimentazione clinica sull'uomo come potrebbe fare un farmaco. Se i dati emersi dalla sperimentazione ne confermeranno sicurezza ed efficacia, potranno diventare un importante strumento nella diagnosi e nella cura del tumore. Infatti, grazie alla loro capacità di emettere luce, sono in grado di rendere meglio visibili le cellule tumorali

Doping for dummies

Ok, la parola del momento è emotrasfusione. Ma che cos'è esattamente? Quanti altri tipi di doping esistono? E quanto male...

Allergia benefica

NOTIZIE - Perché la selezione naturale non ha ridotto (se non eliminato del tutto) l’incidenza di certe malattie (favorendo nella competizione gli individui non predisposti a svilupparle), facendole così sopravvivere in una larga percentuale della popolazione? Un'ipotesi (degli evoluzionisti) è che certi disturbi (diffusi in una percentuale consistente seppur minoritaria della popolazione) sono in realtà il prodotto secondario di altri fenomeni dell’organismo che hanno invece un vantaggio notevole per l’individuo. Sarebbe questo il caso delle allergie. Uno studio pubblicato qualche giorno fa su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention aggiunge un tassello importante nella comprensione del collegamento fra tumori e disturbi allergici.
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