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I musei di storia naturale italiani sono a rischio collasso.

ATTUALITÀ - I musei di storia naturale fanno conservazione, ricerca e didattica. Le collezioni museali sono una testimonianza della biodiversità...

Tagli alla ricerca

POLITICA - Un paese in coma farmacologico. Questa è l'immagine che sembra emergere dando un'occhiata ai tagli effettutati dal decreto sulla spending review da poco pubblicato sulla gazzetta ufficiale. Come dopo un incidente grave un ferito può venir tenuto in animazione sospesa e forzata per cercare di salvarla, questo paese sembra doversi rassegnare alla semplice sopravvivenza con funzioni minime, sperando che poi pian piano ci si possa rimettere. Non è detto che così si scongiuri il decesso, però. Le voci sono tante e ci interessano tutti, ma qui voglio parlare di finanziamenti alla ricerca. In un paese che storicamente non ha mai puntato sulla ricerca scientifica, e che pure è riuscito negli anni a costruire, quasi miracolosamente, alcuni spazi di eccellenza, si rischia ora la paralisi. E anche se a qualche cittadino (ma a quanto pare anche ai nostri politici) la ricerca di base può apparire molto lontana da un'utilità " la situazione dell'Italia economica e delle imprese è tale che tagliare la ricerca vuol dire tagliare l'innovazione," come commenta amara Speranza Falciano, nella giunta esecutiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN. Questa è una cosa che purtroppo in Italia sembra non essersi mai capita. E proprio INFN è uno degli istituti più colpiti dai tagli

Questa riforma non s’ha da fare

CRISI - La voce di un decano che sta perorando la causa dei giovani assegnisti: “Costretti a una trafila infernale, sprecano i loro anni migliori. Abbiamo presentato una controproposta di riforma. Ma il ministro non ci ha ascoltati”. Intervista a Claudio Procesi, professore sulle barricate.

Città della Scienza in stato di agitazione

CRISI - Il 2010 potrà essere ricordato come l’anno nero per cultura, istruzione e università in Italia. I tagli finanziari si stanno abbattendo in maniera sistematica in quasi tutti i settori. Qualche settimana fa abbiamo assistito alla crisi degli “enti inutili”, e solo qualche giorno fa abbiamo avuto notizia del dimezzamento dei fondi a parchi e riserve marine nazionali. Le università in tutto il nostro territorio sono in rivolta (ricordiamo per esempio i professori della Sapienza di Roma che tengono gli esami di notte a lume di candela per protestare contro i tagli). La scuola, soprattutto quella primaria è reduce da un anno di scontri, principalmente dovuto al taglio massiccio di insegnanti. Uscendo dall’ambito strettamente scientifico poi non sono stati risparmiati altri settori importantissimi della cultura, dal teatro al cinema. Ora è il momento dei musei scientifici e in particolare è notizia di pochi giorni fa che i lavoratori di Città della Scienza, il science centre – museo scientifico di concezione moderna – più grande d’Italia che ha sede a Napoli, sono in stato di agitazione. Questo succede perché da primo luglio non potranno più ricevere lo stipendio. Centinaia di famiglie resteranno senza una fonte di reddito, e ovviamente anche l’attività culturale e didattica svolta dall’importante istituto verranno meno. Questo succede perché da primo luglio non potranno più ricevere lo stipendio. Centinaia di famiglie resteranno senza una fonte di reddito, e ovviamente anche l’attività culturale e didattica svolta dall’importante istituto verranno meno.